L'avevano annunciato da giorni: alla seconda udienza del processo contro i separatisti veneti imputati per l'assalto al campanile di S.Marco del 9 maggio scorso, avrebbero manifestato i militanti della LIFE (la lega che riunisce gli imprenditori razzisti ed evasori fiscali del nordest). |
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La stessa solidarietà era stata espressa dai nazi-fascisti di Azione Giovani che, per voce del padovano Paolo Caratossidis, avevano annunciato anche la loro presenza davanti all'aula bunker del tribunale di Mestre, dove si svolge il processo. |
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Siamo nella strada antistante l'aula bunker. La piazza è blindata dalla polizia. I fascisti non hanno avuto il coraggio di farsi vedere, i "padroncini" della LIFE, invece sì. |
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ore 08.15: la prima carica della polizia intervenuta sollecitamente in difesa del didietro di Padovan. |
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Sandro, colpito alla testa, cade sul selciato e viene circondato dai poliziotti che si accaniscono su di lui riempendolo di calci e fermandosi solo al sopraggiungere delle telecamere dei giornalisti che filmavano la scena stupiti dal livello di violenza cieca espresso dalle "forze dell'ordine". |
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Le cariche e i pestaggi si susseguono per un'ora e mezza. |
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Anche Marco Taradash (un milione di lire donato alla causa dei "serenissimi" secessionisti) vuole esprimere la sua solidarietà in tribunale. Scortatissimo dalla polizia, riesce comunque ad ottenere il suo momento di gloria per apparire in TV e, ignorando i consigli dei funzionari della Digos di passare alla larga, fa di tutto per ricevere qualche sputo e spintone in risposta alle sue provocazioni, così come accade per Franco Rocchetta. |
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La situazione sembra calmarsi solo quando, dopo che decine di compagni sono stati colpiti più o meno duramente (il "bollettino" ufficiale parla di una decina di feriti, ma molti di più sono i contusi), cominciano a giungere "note di preoccupazione" dal Ministero degli Interni per la "discutibile" gestione della piazza da parte del Questore. |