La Coop. CLEAN. CO arl (o Cooperativa
dei Servizi della Manodopera Lavoro arl) è una struttura
certamente all'avanguardia: ancora prima che si parlasse del disegno
di legge Treu, si era già strutturata come agenzia
di collocamento privato che colloca manodopera usando la formula
del lavoro interinale.E' ramificata in tutt'Italia, sappiamo della
sua presenza a Parma e provincia, Milano e provincia, Bari, Bologna,
Piacenza, Reggio Emilia, Padova, Torino, Brescia e provincia,
Bergamo, Vicenza, e altre città.Contatta direttamente disoccupati
che mettono annunci di lavoro sui giornali, e gli propone lavoro
alle seguenti condizioni:
STRALCIO DI UN COLLOQUIO DI LAVORO REGISTRATO ALLA CLEAN.CO DI BOLOGNA, FRA UNA DISOCCUPATA E L'ADDETTA (SIG. TIZIANA GRAZIANI)
"Noi siamo una cooperativa di soci lavoratori e ci occupiamo di lavoro interinale. Andiamo a coprire quei posti di lavoro che si creano all'interno di un'azienda per motivi diversi come può essere un picco di lavoro, una mancanza di personale momentaneo, per maternità, per infortunio, per il militare. Quindi quando si viene a creare all'interno di un'azienda l'esigenza di avere personale in più rispetto al personale interno subentriamo noi, e noi collochiamo la nostra manodopera, i nostri soci a tempo determinato. Una volta finito il rapporto di lavoro con l'azienda il socio lavoratore rientra in cooperativa per essere collocato presso un'altra. I tempi fra un lavoro e una altro non li possiamo quantificare. Uno viene pagato in base alle ore di lavoro che fa. Il primo giorno in cui si viene collocati presso un'azienda si diventa soci, consegnando il libretto di lavoro alla cooperativa.
La Clean.CO. si occupa dei versamenti contributivi ogni 120 ore lavorate. Versiamo noi tutti i contributi INAIL, INPS previsti dalla legge, facciamo tutto in regola, è tutto regolare. Per diventare soci della cooperativa non ci sono quote sociali, anche se al momento dell'assunzione verrà firmato un foglio in cui si dice che verranno versate 50.000 £ al primo stipendio, che però non chiediamo perché al momento del recesso verrebbero comunque restituite. Ci sono invece 12.000 £ l'anno che noi chiediamo ai nostri soci per entrare a far parte della nostra banca dati, perché poi la banca dati viene spedita ogni settimana a Milano dove viene fatto un giornale (Occupazione e Sviluppo") che esce 4 volte l'anno, che noi consegniamo direttamente ai responsabili d'azienda con la vostra descrizione. Quindi questa quota viene data per entrare nella banca dati e per iscriversi al LOOS (Libero Organismo per l'Occupazione e lo Sviluppo), che è il "Sindacato dei Disoccupati" apartitico, apolitico, non ha colore. Fa parte del nostro regolamento aderire a questo sindacato, quando si recede dalla cooperativa si recede anche dal sindacato. Aderendo alla cooperativa, consegnando il libretto di lavoro, si perde il posto in graduatoria all'ufficio di collocamento pubblico."
E ancora:
"Volendo uno si può prendere
un giorno di ferie ma a quel punto non sono pagate. Le ferie nel
lavoro interinale non sono contemplate".....
Il L.O.O.S. viene definito dall'addetta alla selezione del personale come sindacato dei disoccupati "apartitico, apolitico, senza colore". Ma non è così!!! Come risulta dal giornale "Occupazione e Sviluppo" il principale promotore del L.O.O.S. è un tal Eugenio Filograna, senatore di Forza Italia (ne era il responsabile per la questione lavoro) che mette a disposizione il suo telefono c/o il Senato per le adesioni e il sostegno di una sua proposta di legge a favore del lavoro interinale e della privatizzazione degli Uffici di Collocamento. A quell'ufficio fa capo la reale redazione di "Occupazione e Sviluppo" (la segretaria del senatore ti può parlare ampiamente del "nostro giornale").
La CLEAN.CO. sfrutta lo stato di
bisogno dei disoccupati per dimostrare di avere un sostegno di
massa ai progetti di deregolamentazione del mercato del lavoro
(e più in particolare alle proposte di legge del Filograna).
E' abbastanza plausibile che la CLEAN. CO, grazie a qualche contratto
con il L.O.O.S., riesca a cautelarsi contro eventuali vertenze.
A giudicare dai dati di "Occupazione e Sviluppo", almeno
4500 lavoratori sono caduti nella loro trappola.
STRALCIO DI UNA TELEFONATA DI UNA DISOCCUPATA ALL'UFFICIO DI BOLOGNA DELLA CLEAN.CO (RISPONDE LA SIG. TIZIANA GRAZIANI)
Domanda: "Ma è proprio necessario aderire a questo sindacato, perché lei mi ha detto che era apartitico e apolitico, ma io ho letto sul vostro giornale il nome del senatore Filograna. Mi chiedevo se questa cosa fosse veramente apartitica!"
Risposta: "..abbiamo aderito tutti, ognuno ha la propria corrente politica, indipendentemente dalla propria corrente politica. Uno viene appoggiato da un senatore in quanto, indipendentemente dal colore politico, perché vengano rese attuative delle leggi a favore del lavoro interinale...In Italia tutto è burocratizzato al massimo, l'ufficio di collocamento in primis, i sindacati fanno il loro, quindi vogliamo che diventi attuativa una legge a favore del lavoro interinale, senza dover sempre stare sul pelo della legalità, senza dover sempre essere bersagliati dallo stato con ispettori del lavoro, ecc. ecc. Che poi venga abbracciata dal governo Prodi o da quello precedente, l'importante è rendere attuativa una legge a favore del lavoro, per permettere a tutti di lavorare senza dover passare per forza attraverso un ufficio di collocamento"...
"Siamo appoggiati da un senatore
perché altrimenti se andassimo noi ci riderebbero tutti
in faccia, bisogna andare con qualcuno che possa entrare nella
camera dei bottoni".
STRALCIO DI UNA TELEFONATA DI UNA DISOCCUPATA ALL'UFFICIO DEL SENATO DEL SENATORE EUGENIO FILOGRANA (RISPONDE TAL SIGNORA NICHIARICO)
Disoccupata: "Dove si può trovare occupazione e sviluppo?"
Nichiarico: "Li ci sono i numeri di telefono del L.O.O.S., lei può elefonare per iscriversi al L.O.O.S."
Disoccupata: "Al sindacato dei disoccupati?"
Nichiarico: "Non è un sindacato , l'abbiamo cambiato in un'associazione di volontariato per i disoccupati. Ma è la stessa cosa, perché ha lo stesso statuto, ma non lo chiamiamo più sindacato. Perché proponiamo disegni di legge e progetti di lavoro."
Disoccupata: "Ah, ma quindi siete voi??!!"
Nichiarico: "Abbastanza!!!"
STRALCIO DI UNA TELEFONATA FRA
LA RESPONSABILE (SIGNORA BARBARA MORONI) DELLA SEDE CLEAN.CO.
DI PARMA CON UN IGNOTO INTERLOCUTORE (PRESUMIBILMENTE SI TRATTA
DI QUALCUNO DELLA CSML, ALTRA AGENZIA DI LAVORO INTERINALE COLLEGATA
ALLA CLEAN.CO.)
"Ciao Fede, sono io, ascolta :
avresti 2 ragazzi subito da andare a mettere a posto dei tetti
per 3 o 4 giorni? Niente, a causa del diluvio che è
venuto...aspetta, dov'è che è? Ti do il numero,
allora la ditta si chiama Trasmotrans, io parlo di solito con
Domenico o con Remo...aspetta il numero di telefono è 245180..."
STRALCIO DI UNA CONVERSAZIONE
FRA UNA RAGAZZA IN CERCA DELLA PRIMA OCCUPAZIONE E LA RESPONSABILE
DELLA SEDE CLEAN.CO. DI PARMA (SIG. BARBARA MORONI)
Ragazza : "Senta, ma mi spiega come funziona un po' la storia?"
Responsabile : "Allora come funziona? Tu fai una scheda informativa, con tutti i dati, il nome, il numero di telefono...appena io ho una possibilità di lavoro e adesso c'è qualcosa per donne, qui in città e a San Polo, ho 2 ditte che confezionano profumi e mi stavano chiedendo del personale in questi giorni...allora io ti telefono, ti chiedo la tua disponibilità, ti descrivo il tipo di lavoro e per quanto dura, tu mi devi portare in quel momento il libretto di lavoro, se vai a lavorare dopo la prima giornata e dici OK, io proseguo, il lavoro mi piace, mi sta bene, io faccio il documento dell'assunzione, vado al collocamento e faccio l'assunzione; il lavoro dura 15 giorni o 15 anni, nel momento in cui tu decidi di smettere, vieni qua e mi dici io non voglio più lavorare, faccio subito il recesso e ti ridò il libretto immediatamente..."
Ragazza : "Ma prendono anche uomini in queste ditte?"
Responsabile : "No"
Ragazza : "Ah, perché sono lavori tranquilli..."
Responsabile : "Beh, in fabbrica, sono tutte femmine e non hanno strutture per i maschi, tipo bagni, tipo spogliatoi...e quindi fanno tutto per donne; ci sono anche lavori per soli uomini, tipo dove fanno il cartone, ad esempio, donne non ne vogliono...OK?"
Ragazza : "Ma i tipi di lavori sono vari? Che lavori sono, più o meno?"
Responsabile : "In fabbrica.Per le donne si tratta di minuteria o i profumi...boccettini piccoli o scatole...ho anche delle aziende alimentari che chiedono donne..."
Ragazza : "E senti, per le malattie, le ferie..."
Responsabile : "Le ferie non ci sono, non c'è la liquidazione, sono 9000 lire all'ora per le ore ordinarie e 11000 per gli straordinari; malattie e infortunio viene pagato solo dall'INPS e dall'INAIL, quindi solo quella parte che paga lo stato, che è il 50%, e non viene riempito come di solito succede nelle ditte normali dalla cooperativa fino ad arrivare al 100%...quindi se prendi 9000 all'ora, durante l'infortunio prenderai 3000 lire all'ora...mentre invece se fossi assunta regolarmente da una ditta, ti pagherebbe il 100% in infortunio o in malattia".
Ragazza : "Ma le ferie si possono fare?"
Responsabile : "Si, si possono fare ma non vieni pagata, le puoi fare quando vuoi...certo, se nel momento in cui tu stai lavorando e dici all'azienda in cui stai lavorando che vuoi 2 settimane, per dire, la ditta dopo un quarto d'ora mi telefona e mi dice di sostituire la ragazza perché per 2 settimane non c'è".
Ragazza : "Vengono cioè pagate solo le ore che lavori?"
Responsabile : "Esatto, vengono
pagate solo le ore che lavori e basta".
Nel 1949 l'Organizzazione internazionale del Lavoro (OIL) promosse una convenzione in cui veniva indicato come regime ideale quello nel quale fosse vietato l'esercizio della mediazione a fine di lucro nel mercato del lavoro.In Italia tale direttiva fu recepita nella legge n.264/1949 istituendo un regime di monopolio statale dei servizi di collocamento.Per far fronte al ricorso delle forme parassitarie o fraudolente quali il caporalato, il cottimismo, veniva approvata nel 1960 la legge n. 1369, che vieta all'imprenditore di affidare a un appaltatore o ad un intermediario, mediante appalto, subappalto o qualsiasi altra forma, l'esecuzione di mere prestazioni di lavoro mediante l'impiego di manodopera assunta o retribuita dall'appaltatore o dall' intermediario, qualunque sia la natura dell'opera o del servizio a cui si riferiscono.
Il 27 giugno 1997 una quarantina fra compagni, compagne, lavoratori e lavoratrici della CLEAN.CO., hanno occupato la sede della cooperativa CLEAN.CO. in via Leopardi 2, per denunciare tutto questo.La causa (di fronte alla Pretura del Lavoro) si protrarrà per circa 2 anni : vogliamo dimostrare, come obiettivo principale, che la figura giuridica del socio lavoratore serve solamente a mascherare come lavoro autonomo ciò che in realtà è solamente lavoro subordinato; in termini tecnici, che quello che la cooperativa CLEAN.CO. svolge da più di 1 anno è una simulazione, ovvero, che fa apparire i lavoratori e le lavoratrici in affitto come lavoratori autonomi (il socio lavoratore è imprenditore di se stesso) e dunque può scaricare su di essi tutta una serie di costi che altrimenti, nel caso del lavoro subordinato (dipendente), dovrebbe accollarsi (malattie, infortuni, contributi previdenziali).
Alcuni mesi fa (marzo 1997) anche le sedi CLEAN.CO. di Milano e di Bologna venivano occupate per le stesse motivazioni (vedi allegati).
E' passata proprio in questi giorni l'approvazione del disegno di legge sul lavoro interinale (pacchetto Treu) promosso dal governo, e sostanzialmente appoggiato, con diverse sfumature, da tutte le forze politiche presenti in parlamento. Succede che il Polo vota insieme alla maggioranza sull'estensione del lavoro interinale al settore edile, e che Rifondazione Comunista si dice disposta a far passare il lavoro interinale in cambio di lavori "socialmente utili", anch'essi precari, a termine e malpagati. Da parte loro, i sindacati confederali, avevano già dato il via libera al lavoro interinale con gli accordi del Luglio 1993.
Sbandierando la parola d'ordine della lotta alla disoccupazione, governo, opposizione e sindacati confederali creeranno solo un'ampliamento della precarietà del lavoro e del reddito per chi non ha un lavoro stabile, erodendo anche il potere contrattuale dei lavoratori fissi. Infatti la strategia commerciale delle agenzie interinali è quella di aumentare la mobilità della forza lavoro allo scopo di lucrare e massimizzare i profitti, fornendo alle imprese il sistema per sostituire settori sempre più ampi della forza lavoro permanente con lavoratori interinali. Se ora una qualsiasi impresa deve calcolare nella propria pianta organica un numero di dipendenti tale da poter far fronte a picchi produttivi, assenze per ferie e malattie, col lavoro interinale, la tendenza sarà quella di ridurre all'osso il numero dei dipendenti stabili, ricorrendo in caso di necessità a lavoratori "usa e getta".E' questo l'aspetto più grave del lavoro interinale, che rende assolutamente ridicole le clausole del disegno di legge Treu e le dichiarazioni altisonanti sul "mantenimento dei diritti salariali, contributivi, sindacali e di sicurezza del lavoro", perché un lavoratore in affitto sa che se protesta e rivendica dei diritti rischia di non essere più ricollocato dall'agenzia interinale.
La legalizzazione del lavoro interinale va di pari passo con lo smantellamento definitivo del collocamento pubblico, unico strumento che poteva essere utilizzato per garantire uguali opportunità di accesso ai posti di lavoro.
Prima che il collocamento fosse svuotato delle sue funzioni, esso doveva garantire l'avviamento al lavoro sulla base dell'anzianità di disoccupazione e dei carichi familiari.Ciò toglieva ai padroni la possibilità di "scegliere" il lavoratore da assumere, e garantiva i lavoratori da possibili forme di discriminazione di sesso, di età, di razza, di pensiero politico e sindacale.Lo Statuto dei Lavoratori aveva stabilito un principio fondamentale per la tutela dei lavoratori : le assunzioni dovevano avvenire di regola attraverso attraverso la chiamata numerica e, solo eccezionalmente, attraverso quella nominativa.A partire dall'inizio degli anni 80 sono stati portati a questo sistema tanti attacchi che a poco a poco hanno scardinato il collocamento pubblico, facendolo diventare un organo quasi esclusivamente burocratico : così oggi la richiesta nominativa è diventata la regola.
Riepiloghiamo alcuni passaggi :
Il via libera alle agenzie di collocamento privato (le agenzie interinali ne sono una forma) non garantisce assolutamente più l'assunzione in base a graduatorie "automatiche" e numeriche; quando infatti un' impresa ritiene troppo restrittive le norme contro la discriminazione per motivi di razza o di sesso, quelle sul collocamento dei lavoratori disabili e così via, essa si può affidare all' "esperienza" di un'agenzia privata per l'impiego, che si occupa di selezionare i lavoratori in base alle esigenze di "produttività e docilità".
L'esperienza di altri paesi insegna che le tattiche aggressive poste in essere dalla agenzie private spingono i datori di lavoro a contattarle al minimo segnale di necessità di nuove competenze professionali.Viene invece abbandonato dall' impresa l'investimento in corsi di riqualificazione professionale dei propri dipendenti, trovando maggiormente profittevole l'utilizzo di manodopera in affitto.
Il sistema di lavoro interinale si basa su Agenzie private di collocamento che assumono il lavoratore e lo affittano per brevissimi periodi (di solito da 1 giorno a 2-3 mesi) a imprese e industrie che abbiano bisogno delle sue prestazioni. Il lavoratore col contratto interinale, o lavoratore in affitto, viene chiamato al lavoro tramite l'Agenzia (e non più attraverso l'ufficio di collocamento), e utilizzato per il periodo strettamente necessario; viene poi restituito all'Agenzia che lo collocherà in seguito altrove...se c'é richiesta e se è stato "meritevole".
Il lavoro interinale sponsorizzato ormai da tutti (governo, sindacati confederali, neoliberisti della maggioranza e opposizione parlamentare) è la legalizzazione del caporalato, comporta la creazione di nuova precarietà e un ulteriore attacco ai pochi diritti rimasti sui luoghi di lavoro. Va di pari passo con la privatizzazione degli uffici di collocamento, creati per garantire un minimo di controllo ed equità rispetto alle assunzioni di manodopera.
L'approvazione del pacchetto Treu, che legalizza anche in Italia il lavoro interinale, rappresenta un altro passo (dopo gli accordi fra Confindustria e Sindacati del '92 e '93) nella direzione di una maggiore flessibilizzazione del lavoro (delle mansioni, dei tempi, dei luoghi di impiego, del salario) e precarizzazione del rapporto di lavoro.
Da una parte le Agenzie sfruttano il lavoratore accaparrandosi una bella fetta dell'affitto pagato dall'azienda verso cui viene destinato.Infatti secondo i calcoli del Ministero del lavoro francese, su 230 lire che l'imprenditore paga per un lavoratore temporaneo, solo 100 lire vanno nelle tasche di chi lavora; le altre vanno per i contributi e per l'Agenzia.In poche parole, le agenzie del lavoro interinale costituiscono la legalizzazione del caporalato che in Italia è formalmente vietato dalla legge 1369 del 1960 che vieta all'imprenditore di affidare in appalto o in subappalto o in qualsiasi altra forma, anche a società cooperative, l'esecuzione di mere prestazioni di lavoro mediante l'impiego di mano d'opera assunta e retribuita dall'appaltatore o dall'intermediario qualunque sia la natura dell'opera o del servizio cui le prestazioni si riferiscono.Dall'altra, il lavoro interinale permette al padrone di guadagnare di più, in quanto consente di sfruttare i "picchi di produzione", ossia i momenti in cui un'azienda ha un grende quantitativo di ordine da smaltire e c'è bisogno di personale supplementare.
Quando poi la produzione "non tira
più", il lavoratore viene licenziato.Bisogna inoltre
ricordare che il lavoro interinale è molto utilizzato per
quello che gli americani chiamano i "bad jobs", i lavori
sporchi che nessuno vuole fare, come le poulizie, o lavori pericolsi
che alcune fasce di lavoratori - specie giovani e immigrati -
non riescono ad evitare a causa del bisogno di reddito.
Collettivo di Lotta Lavoratori Flessibili
centro di documentazione - via Saffi 24 (Parma)
lavoratori e lavoratrici in affitto
alla Clean.Co.