BOCCIAMO LA SCUOLA DI BERLINGUER E DI MAASTRICHT

La lotta di queste settimane ripropone la necessità della creazione di un forte e cosciente movimento studentesco che, partendo dall'analisi della "riforma" degli esami di maturità, rivolge lo sguardo alla riforma scolastica in toto.

La vecchia maturità non ci piace ma questa riforma finisce addirittura per peggiorarla. Basta con l'ossessione selettiva degli esami conclusivi motivata dal bisogno di riqualificare gli studi. L'Ulivo ha fatto propria la logica classista secondo cui esami severi e selettivi sono garanzia di una scuola migliore. Un comodo alibi per coprire le responsabilità governative sullo sfascio della scuola pubblica che è conseguenza anzitutto della mancanza di risorse ad essa destinate e perchè la scuola non appartiene in nessun modo agli studenti. Tra l'altro la finanziaria '98 prevede un taglio di 400 miliardi sul personale scolastico e parascolastico ed una vera e propria stangata sul versante delle pensioni.

Paradossalmente accanto ai tagli alla scuola pubblica il ministro Berlinguer ha proposto un ddl che prevede, violando l'articolo 33 della Costituzione, il finanziamento pubblico alle scuole private e cattoliche. "Queste ultime entrano a fare parte del sistema pubblico dell'istruzione e della formazione e si definiscono scuole pubbliche paritarie".

Con il decreto Bassanini la scuola è riconosciuta "personalità giuridica" capace di gestire il proprio bilancio anche attraverso finanziamenti di privati che di fatto istituiscono scuole di serie A e di serie B.

In questo quadro di privatizzazione della scuola pubblica e di finanziamento pubblico alle scuole "parificate" si inserisce il progetto di riordino della formazione e dell'istruzione. Essa si propone di asservire l'istruzione alle esigenze del mercato europeo e della competitività. Di fatto si ricostituisce l'antica dicotomia tra istruzione generale e istruzione professionale inserendo già nella scuola dell'obbligo percorsi integrativi a quelli scolastici che si realizzeranno attraverso convenzioni con centri di formazione. Tutto ciò cancella la scuola dell'obbligo uguale per tutti sostituendola con un precoce incanalamento verso le professioni a scapito delle classi povere che saranno indotte a frequentare percorsi scolastici più brevi e dequalificanti.

E' necessario quindi lottare per la difesa dell'istruzione pubblica e gratuita come unico elemento capace di garantire il carattere non discriminatorio della scuola e il pieno assolvimento del diritto allo studio.

Napoli 1/11/97

STUDENTI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SCUOLA E DELL'UNIVERSITA'
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