La polizia sgombera il «Mamiani» occupato (cor)
- From: cybjok@ecn.org
- Subject: La polizia sgombera il «Mamiani» occupato (cor)
- Date: Tue, 2 Dec 1997 12:11:24 +0100
La polizia sgombera il «Mamiani» occupato
Interrogazione della Sinistra giovanile sull'operazione
Controllati tutti i giovani
Dopo le dimissioni-denuncia del preside le forze dell'ordine
intervengono nel liceo romano
Giulio Benedetti
ROMA - Il liceo classico «Mamiani», scuola simbolo della
contestazione romana, occupato da dieci giorni, è stato
sgomberato ieri pomeriggio. Gli studenti sono stati accompagnati
nei commissariati di Prati, Porta del Popolo e in Questura dove
sono stati identificati, perquisiti e riconsegnati ai genitori,
indignati per il trattamento riservato ai loro figli, ragazzi poco
più che quindicenni. «È stato un
intervento esagerato - ha detto Maurizio Mannoni del Tg3,
padre di una delle studentesse -, c'era uno schieramento
antisommossa quando bastavano dieci agenti».
La polizia si è mossa per ordine del Tribunale dei minori dopo
una dettagliata e drammatica denuncia del preside Giuliano
Ligabue: «Non è un'occupazione normale, la scuola è in mano a
una banda di giovani, nota come "Flaminio mafia", dedita allo
spaccio e alla violenza. La contestazione politica questa volta
non c'entra. È in gioco l'incolumità degli occupanti». Il preside,
dopo averle tentate
tutte, ha dato le dimissioni e ha consegnato le chiavi della scuola
al ministro Berlinguer, che gli ha chiesto di restare. Lo sgombero
ha provocato una pioggia di reazioni. La Sinistra giovanile
(Pds), pur contraria all'occupazione, ha chiesto ai parlamentari
del Pds di presentare un'interrogazione al governo «per sapere
tutti i fatti di questo pomeriggio, come si sono svolti, cosa ha
portato all'intervento
della polizia». Un'interrogazione è stata presentata anche dal
verde Paolo Cento.
Alle sedici l'edificio ottocentesco è stato circondato da auto e
blindati di polizia e carabinieri. Gli agenti sono entrati ed è
iniziata la perquisizione. Dall'atrio sono saltati fuori quaranta
bastoni di legno, dieci tubi "Innocenti", un coltello di genere
proibito, spranghe di ferro di varie dimensioni, catene, caschi di
motociclista e un manganello per arti marziali. In un'aula c'erano
un narghilé e venti grammi
di droghe leggere. In un'altra due crocifissi appesi al contrario
(fra i seminari durante l'occupazione anche uno sulla
bestemmia). La polizia si è trovata di fronte a una scuola
pesantemente danneggiata: wc divelti, scritte sui muri, armadi e
vetrinette di gabinetti scientifici infranti, banchi accatastati. Nella
sua denuncia il preside parla anche di una pistola, vista in mano
ad un esterno, ma l'arma
non è stata trovata.
Nel liceo occupato c'erano novanta persone in tutto.
Trentacinque del «Mamiani», gli altri erano studenti provenienti
da scuole vicine ed «esterni». Tra questi due universitari e un
adulto. Sono stati fatti uscire tra due file di agenti e carabinieri.
Nella piccola folla radunatasi davanti al liceo genitori indignati,
ragazzi che lanciavano slogan contro gli agenti: «compagni in
libertà o bruciamo la città»,
ma anche applausi. Un ragazzo, contrario a questa occupazione,
è stato preso a schiaffi e sommerso di sputi. Anche il preside è
stato accolto da insulti e sputi. Un'insegnante di Storia dell'arte,
Maria Rosaria D'Angelo, che era con lui, commenta: «In 24 anni
non ho mai visto nulla di simile». Gli studenti sgomberati hanno
accusato la polizia di averli intimiditi e si sono trasferiti in corteo
nel vicino
liceo scientifico «Talete».
A Roma le occupazioni e le autogestioni quest'anno si sono
diffuse con particolare velocità. L'ultimo bollettino del
Provveditorato parla di 21 istituti occupati e 40 autogestiti. Il
«Mamiani» è stato uno dei primi. L'occupazione è avvenuta il 22
novembre, contro la volontà della maggioranza degli studenti, ad
opera del collettivo autonomo, che si è fatto scudo di parecchi
Leoncavallini e autonomi
del Veneto calati a Roma per una manifestazione.
L'occupazione ha assunto subito connotati preoccupanti. Il
secondo giorno uno spacciatore, che cercava di entrare, ha ferito
uno studente colpendolo alla testa con una catena. Poi sono
apparsi quelli del «Flaminio mafia».
L'occupazione del «Mamiani», imposta da una minoranza, ha
provocato l'unione di tutti gli studenti contrari al blocco
dell'attività didattica. I ragazzi del liceo e quelli di altri istituti
ieri mattina hanno dato vita ad una manifestazione contro le
occupazioni. La prima nel suo genere. Poi c'è stato l'intervento
della polizia.