Capanna - Giuseppe Ferrara su Mamiani (cor)
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- Subject: Capanna - Giuseppe Ferrara su Mamiani (cor)
- Date: Tue, 2 Dec 1997 12:14:43 +0100
IL LEADER STORICO DEL «MOVIMENTO»
Capanna: eppure adesso al Viminale c'è un pidiessino, non un
democristiano
Antonio Troiano,
MILANO - Non nasconde l'amarezza Mario Capanna, leader
storico del Movimento studentesco, nel commentare la nervosa
giornata dei ragazzi del liceo ginnasio «Mamiani» di Roma. «Sì,
è vero, c'è amarezza, una amara apprensione, che non posso
nascondere perché non riesco a ignorare che tutto questo avviene
mentre al ministero degli Interni non c'è un vecchio
democristiano, ma Giorgio Napolitano, un ministro del Pds,
ex Pci, nel primo governo di sinistra».
Eppure ieri la polizia ha fatto irruzione al liceo Mamiani. Un
blitz in piena regola. Con auto e blindati. Ha fatto sgomberare
l'edificio - occupato da dieci giorni - e poi ha condotto nel
commissariato di zona per l'identificazione decine e decine di
giovani. «Strano - dice Mario Capanna - anche perché una
identificazione si può fare in qualsiasi luogo, senza portare gli
studenti in questura.
«Speriamo, allora, che si abbia l'intelligenza di imparare dal
passato. C'è sempre stato un gruppetto di qualunquisti o di
persone più realiste del re che si opponeva alle occupazioni e alle
autogestioni. Erano sempre delle minoranze, poche persone, e
quando non c'erano si inventavano, ma bastava per legittimare
irruzioni e sgomberi della polizia con il conseguente
"stagionamento" di alcuni di noi
nelle questure per alcune ore».
Purtroppo, aggiunge Mario Capanna, si continua a non capire
che questo è «un modo miope di rispondere alle esigenze degli
studenti. Giovani che autogestiscono le scuole perché vogliono
sperimentare una conoscenza critica che la scuola non dà». Ieri i
liceali del
Mamiani avevano invitato il regista Giuseppe Ferrara per la
proiezione di un filmato sul popolo basco. E per partecipare poi
a una discussione. «Una iniziativa che spiega la loro voglia di
ricercare e capire».
Dalla protesta degli allevatori alla protesta degli studenti, il
governo è stato criticato da più parti per le sue «risposte»:
intervento massiccio della polizia, uso dei manganelli.
«Vero - dice Mario Capanna -. È un interventismo eccessivo, a
maggior ragione stonato dato che al ministero degli Interni,
ripeto, non c'è un democristiano ma un uomo di sinistra. Quella
sinistra che ha inventato la cultura dell'occupazione, della lotta e
della protesta studentesca. E proprio questo preoccupa e crea una
amara apprensione.
«Bisogna adoperarsi - aggiunge l'ex leader del Movimento
studentesco - per risolvere i problemi da un punto di vista
politico, concreto, non come si sta facendo oggi. La storia ci ha
dimostrato che l'intervento della polizia non è mai servito a
risolvere i problemi. Anzi, semmai, li ha esasperati e aggravati».
Mario Capanna non si dice sorpreso dal comportamento del
preside del Mamiani, Giuliano Ligabue, e dall'annuncio delle sue
dimissioni poi ritirate e fatte seguire da soddisfatte dichiarazioni
per l'intervento della polizia. «Vorrei ricordare al preside del
Mamiani un suo collega: Daniele Mattalia, preside del liceo
milanese Parini negli anni della contestazione studentesca.
«A un certo punto, con l'istituto occupato, si dimise perché
attaccato da diverse forze politiche. Lo accusavano di non volere
chiamare la polizia e ottenere lo sgombero. Sgombero che
avvenne puntualmente dopo le sue dimissioni. Mi sembra che il
preside del liceo Mamiani abbia adottato, trent'anni dopo, la
stessa "coraggiosa" strategia».
E il regista del «Caso Moro»
fa «lezione» nelle classi ribelli
ROMA - Anche un regista nel liceo occupato. «Ho diretto tanti
film sulle battaglie per la libertà, mi sono sempre schierato là
dove c'è qualcuno che ricerca la libertà. Al problema basco mi
sono accostato nel '71, nel filmato Teatro di strada». Con queste
parole Giuseppe Ferrara, il regista del Caso Moro, ha presentato
ieri al liceo classico Mamiani, poche ore prima dell'irruzione
della polizia, la proiezione di «Video Corsaro», trasmesso il 9
novembre sulla Rai in «Tv 7». Subito dopo è stato proiettato
anche il documentario «Euskadi, la guerra infinita...», versione
dello stesso documentario in forma più ampia e inedita. I due
filmati affrontano la questione basca.