Titolo: Disposizioni per la riforma degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e si compone di 9 articoli.
L'articolo 1 si propone "l'analisi e valutazione della preparazione di ciascun candidato".
L'articolo 3 definisce come sarà organizzato il "nuovo" esame di Stato. Ci saranno 3 prove scritte (invece di 2) e "un colloquio su argomenti di interesse multidisciplinare" cioè su tutte le materie (invece che su due soltanto). La prima delle tre prove scritte si prefigge di verificare "la padronanza della lingua italiana" (come?). La seconda la" preparazione in una delle materie caratterizzanti il corso di studio". La terza si presenta come una vera incognita per gli studenti essendo "a carattere multidisciplinare" e prevedendo "la risposta a quesiti singoli o multipli" sulla base di test o quiz proposti dalle singole commissioni di esame. Il colloquio orale è anch'esso a tutto campo.
Gli articolo 3 e 5 introducono il cosiddetto credito scolastico. Si legge testualmente" il consiglio di classe attribuisce a ciascun alunno che ne sia meritevole, nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi 3 anni della scuola secondaria superiore, un credito per l'andamento degli studi". Non potrà superare i 20 punti che, sommati ai 45 delle prove scritte e ai 35 dell'orale consentirebbero il raggiungimento della quota massima di 100/ centesimi. La sufficienza ed il diploma si otterrebbero sui 100/centesimi. La sufficienza ed il diploma si otterrebbero su 60 /100. Un ulteriore "credito scolastico" di 5 punti potrà essere attribuito "sulla base del curriculum degli ultimi 3 anni, ma solo ai "meritevoli" che raggiungono almeno 70/ 100 tra scritto e colloquio.
L'articolo 4 definisce
la composizione delle commissioni. Esse saranno formate dal 50%
di commissari interni alle scuole (anche private) e dal 50% esterni
più il presidente (esterno).
E' stato cancellato il comma b dello stesso articolo
7 che prevedeva un tetto per il numero massimo di candidati presentabili
dalle strutture private.
La vecchia maturità non ci è mai piaciuta
ma questa "riforma" finisce addirittura per peggiorarla
e restaura in sostanza la situazione precedente alla grande rivolta
dell' 68 che prevedeva appunto esami su tutte le materie. Può
quindi a nostro parere essere definita a tutti gli effetti una
controriforma.
Noi diciamo basta con l'ossessione selettiva degli
esami conclusivi, motivata dal bisogno di riqualificare gli studi.
L'Ulivo ha fatto propria la logica classista secondo
cui gli esami severi e selettivi sono garanzia di una scuola migliore.
Un comodo alibi per coprire le responsabilità governative
per lo sfascio della scuola pubblica che è conseguenza
innanzitutto della mancanza di risorse ad essa destinate e inoltre
perchè la scuola non appartiene in nessun modo agli studenti.
Per questi motivi pensiamo che sia necessario bocciare
il nuovo esame di stato perchè selettivo, forcaiolo, nozionistico
e meritocratico e non solo rinviarlo di qualche anno.
Proponiamo che l'esame di Stato sia abolito perchè
riteniamo che gli studenti possono essere tranquillamente giudicati
dal consiglio d'istituto come avviene per l'intero corso di studi.
L'esame di Stato deve invece rimanere per le scuole private per
evitare che gli studenti benestanti acquistino facilmente il titolo
di studi.
Diciamo no anche all'introduzione dei crediti scolastici
che trasformano la valutazione degli studenti in cifre.