1 Senza volerci troppo addentrare sul
significato del termine "capitalista collettivo" basti
pensare al ruolo ricoperto dal Fondo Monetario Internazionale
e dalla Banca Mondiale in relazione ai processi di globalizzazione
dell'economia e di sovradeterminazione delle politiche sociali
(smantellamento del Welfare State, politiche sui flussi migratori,
pianificazione-ristrutturazione del sistema formativo a livello
europeo).
2 Essendo l'attività svolta da un insegnante o docente direttamente salariata (dallo Stato o da un privato) si presenta come un lavoro; l'attività dello studente invece non essendo salariata se non indirettamente (lo studente trae generalmente la sussistenza dalla famiglia) non si presenta come un lavoro.
E' appunto sulle differenze qualitative e quantitative
legate al salario che il sistema capitalista determina la divisione
materiale ed ideologica della classe (donne, immigrati, studenti,
lavoratori di specifici settori, ecc).
3 Siamo convinti che ci troviamo in una fase dello sviluppo capitalistico nella quale ogni attività sociale viene sistematicamente appropriata dal capitale e ricondotta a lavoro salariato.
Già le analisi delle femministe avevano mostrato come il lavoro domestico fosse lavoro salariato e produttivo : parlano infatti di lavoro non salariato ma solo in apparenza poiché la salarizzazione del lavoro domestico avviene solo a livello indiretto, ossia tramite il marito-capo famiglia e non direttamente tramite il padrone; è inoltre lavoro produttivo perché ripristina la forza lavorativa del marito-operaio, ossia ristabilisce le condizioni affinchè l'operaio possa vendersi nuovamente sul mercato e quindi è lavoro produttivo, lavoro che ricostituisce valore.Il lavoro domestico, lavoro specificamente femminile, è stato uno dei cardini sul quale si è modellato il regime di produzione fordista.
Possiamo fare delle considerazioni anche sull'attività scolastica cercando di svelarne la natura capitalistica e quindi i legami col lavoro salariato e produttivo.
Nell'attuale fase di sviluppo capitalistico possiamo notare una compenetrazione più organica fra produzione di merci e sistema formativo, fra produzione di merci e riproduzione sociale, fra fabbrica e società, nel senso che non basta produrre e riprodurre da un lato proletari e dall'altro capitalisti ma è necessario, affinchè funzioni il meccanismo dell'accumulazione di plusvalore, produrre e riprodurre solamente forza lavorativa espropriata da tutte quelle qualità che non sono richieste per le mansioni a cui è costretta : se quindi è necessario che si ri-producano possessori della sola forza lavoro da un lato e possessori del denaro dall'altra, questa sola condizione non è sufficiente poiché parallelamente alle condizioni materiali che costringono il proletariato alla dipendenza e quindi alla subordinazione è pure necessario che si ri-producano quelle condizioni ideologiche che presentano la realtà sociale come realtà spontanea e quindi naturale.
Crediamo che alla fase attuale di "sviluppo"
capitalistico la produzione di merci abbia pervaso ogni ambito
della società rendendo più organico il rapporto
fra fabbrica e società, fra produzione capitalistica di
merci e dominio della fabbrica sulla società.D'altra parte
è anche vero che più si fa organico questo rapporto
e più sembra sparire : nello stesso momento in cui la fabbrica
si generalizza e si estende oltre la proprie mura sembra che essa
sia scomparsa...