Subito dopo l'assemblea dell'occupazione è nata spontanea la necessità di avere una commissione internazionale nella facoltà occupata . Questo è un bisogno che sentiamo come studenti di Scienze Politiche ed è per questo che continueremo la nostra esperienza anche dopo l'occupazione. Sentiamo come nostra esigenza di trattare, approfondire e di discutere di tematiche che spesso vengono ignorate o deformate dall'informazione ufficiale per cercare di capire e per avere una visione più completa e corretta della realtà, e anche al fine di richiamare l'attenzione generale sui vari aspetti delle lotte di resistenza internazionali a tutte le forme di dominio, siano esse politiche, economiche che razziali. Il sempre maggiore sfruttamento delle materie prime e le possibilità di avere manodopera a basso costo nel terzo mondo e nei paesi in via di sviluppo; la distruzione dello stato sociale e la sottomissione di tutti i settori della società, come anche l'Università (occupata) alle esigenze dell'economia di mercato sono tra gli effetti di un capitalismo sempre più subdolo, violento ed aggressivo. Un capitalismo che ha sempre più bisogno di ricorrere alla violenza, alla repressione e ai regimi dittatoriali per contrastare le lotte di resistenza e liberazione che si oppongono al suo sviluppo selvaggio. Da una parte ci proponiamo, a livello immediato, di informare e creare un dibattito più ampio possibile su queste tematiche e, dall'altra, di studiare e analizzare il quadro di riferimento internazionale più generale nel quale si inserisce anche l'Italia. In un momento in cui la frammentazione e la parcellizzazione dell'istruzione e della cultura sono diventate legge noi rispondiamo con il collegamento e la solidarietà internazionale.