IPOCRISIE
Martedì 28 Aprile si svolgerà presso il complesso universitario di Sant'Apollonia un'iniziativa organizzata da Azione Universitaria con la presenza del Rettore Blasi e di uno dei redattori della bozza di riforma dell'Università.
In merito a questo incontro vorremmo puntualizzare alcune cose ed esprimere il nostro parere.
Si sa che in politica il miglior modo per far passare una legge che non può piacere ai cittadini è quello di non parlarne assolutamente o quantomeno di far promesse gratuite quanto alla bontà della sua applicazione.
Si sa poi che in politica il miglior modo per sconfiggere un avversario è quello di screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica. Per fare ciò è necesario dimostrare che egli rappresenta solo una minoranza, che il lavoro da lui svolto è solo il frutto di interessi particolari e che comunque risponde ad una volontà di conservazione o alla sola intenzione di dar fastidio alle istituzioni e a tutti coloro che "lavorano invece per il progresso, per lo sviluppo del paese, per l'interesse collettivo".
Questo è quello che stanno facendo da mesi sia le istituzioni politiche che quelle accademiche nell'intenzione di zittire tutti quegli studenti che si sono mobilitati, e che continuano a farlo con un notevole impegno di tempo e di energia, per contrastare il progetto di riforma dell'Università avanzato dal Governo.
Utilizzando come paravento "l'imprescendibile entrata in Europa" e la necessità di garantire quella produttività e quella competitività essenziali per assicurare all'Italia una posizione di rilievo nello scacchiere mondiale, i partiti di governo stanno facendo di tutto per "razionalizzare" le strutture (si intenda con ciò la destrutturazione delle funzioni statali e il drastico taglio dei finanziamenti pubblici) per adeguare i percorsi formativi e lo stesso mercato del lavoro alle esigenze dell'economia, cioè delle imprese.
Se, fino a poco fa, tale adeguamento era stato realizzato in modo lento e subdolo, esso ha conosciuto ultimamente una forte accelerazione, ad esempio con l'emanazione del Pacchetto Treu, della legge Bassanini e teoricamente adesso con la Riforma Berlinguer.
Insomma il messaggio che viene dall'alto è chiaro: gli interessi in gioco sono troppi, le riforme si devono fare, il più in fretta possibile e a qualunque costo.
Aggiunto a ciò i docenti universitari (in primis il Rettore) sanno benissimo che, come prevede la stessa Bozza, i primi Atenei che attueranno le modifiche proposte riceveranno importanti fondi da spartire e ulteriori cattedre da distribuire ai fedeli assistenti.
Non ci meraviglia perciò che le istituzioni parlino pochissimo della Martinotti e che dipingano i suoi oppositori (cioè noi) come estremisti , conservatori e "fuori dalla democrazia", così come non ci meraviglia assolutamente che il rettore Blasi vada a fare pubblicità a favore della riforma in un'assemblea fantoccio organizzata dall'organo di rappresentanza di Alleanza Nazionale nell'università che da anni sostiene il numero chiuso, la competizione fra gli atenei e la differenziazione Laurea/Diploma Universitario.
Dopo mesi di totale inattività e dopo essere stati nella incapacità di sviluppare un qualsiasi tipo di analisi, arrivando anche a boicottare le assemblee delle facoltà sulla Martinotti, Azione Universitaria tenta ora di inserirsi nella discussione sulla riforma come unica controparte "seria" del rettore con la presentazione di una controproposta redatta nelle sedi romane di Alleanza Nazionale (all'assemblea interverranno infatti un consigliere comunale di AN e il presidente nazionale di AU).
Da parte sua invece il rettore Blasi sfrutta l'occasione per delegittimare il lavoro portato avanti dagli studenti delle facoltà fiorentine durante la mobilitazione di questi ultimi mesi, preferendo il confronto con persone che da sempre difendono la stessa idea di università elitaria.
Il Rettore cerca in tutti i modi di evitare un reale confronto con chi invece la pensa diversamente e da anni denuncia la gestione di carattere aziendale dell'Ateneo che ci ha "regalato": pesanti aumenti delle tasse, apertura dell'Università ai privati con l'istituzione di numerosi master e, fiore all'occhiello del Blasi, progetto di trasferimento di tre facoltà nell'area ex-Fiat di Novoli (costo previsto del progetto: più di 200 miliardi).
La Fiat oltre ad essere riusciuta a sbarazzarsi di un'area che nessuno vuole, realizzerà ulteriori e cospicui guadagni grazie alla ditta che eseguirà i lavori, la Futura s.p.a., che è controllata da lei, mentre come dimostrato dal consiglio di facoltà di architettura, in centro sono disponibili molte strutture a costo zero..... cos'è questo se non un chiaro caso di speculazione edilizia ???
Riteniamo quindi inaccettabile, per chi in questi mesi ha lavorato e per chi l'Università la vive, questo tipo di iniziative organizzate da un partito e da persone che hanno solo interessi economici nella gestione del nostro Ateneo.
Assemblee degli studenti di Scienze Politiche, di Scienze della Formazione e di Lettere, Coord. Stud. di Sinistra