PROVOCAZIONI


Martedì 28 aprile Azione Universitaria, l'organo di rappresentanza di Alleanza Nazionale nelle facoltà, ha organizzato un incontro pubblico con il rettore Blasi e uno dei redattori della bozza Martinotti presso il complesso di S.Apollonia. Dopo più mesi di mobilitazione, che hanno portato all'occupazione delle facoltà di Scienze Politiche, ex-Magistero e Lettere, Alleanza Nazionale ha cercato in questo modo di inserirsi in un dibattito da cui è stata, e rimane, esclusa. Il lavoro degli occupanti ha infatti stimolato una discussione sulla riforma dell'università che ha visto delinearsi posizioni contrastanti, da quella del Preside di Architettura, Gurrieri, che ha riconosciuto la fondatezza delle preoccupazioni sollevate dagli studenti, a quella del Preside di Scienze Politiche, Giovannini, che impegnato esclusivamente nella difesa degli interessi baronali ha dipinto gli occupanti come ottusi conservatori. Da parte sua, Azione Universitaria, da sempre schierata a favore del numero chiuso e della competizione tra gli atenei, non ha saputo avanzare alcuna osservazione critica, limitandosi a svolgere l'unica attività di cui sono capaci i fascisti: quella provocatoria. E' questo il vero significato dell'incontro di Martedì. Il fatto che Blasi abbia deciso di intervenire a questa pagliacciata non ci stupisce. Per mesi il Rettore, come il Ministro Berlinguer, ha infatti ignorato la richiesta di ritiro della bozza Martinotti ribadita dagli studenti in ogni Consiglio di Facoltà in cui è intervenuto, così come ha ignorato il dato politico della occupazione di tre facoltà dell'Ateneo. L'iniziativa organizzata da Azione Universitaria ha fornito al Rettore l'occasione per delegittimare il lavoro svolto dagli occupanti. Blasi preferisce un confronto farsa con una decina (tanti erano i presenti Martedì) di militanti di partito, che niente hanno a che vedere con l'università, piuttosto che prendere in seria considerazione le critiche avanzate dagli studenti e portate avanti in un mese di occupazioni. Gli studenti che hanno occupato le tre facoltà hanno ritenuto necessario ribadire la loro opposizione alla bozza di riforma con una presenza davanti all'aula di S.Apollonia. Nonostante l'incontro fosse pubblico, e si svolgesse in un'aula universitaria, un forte schieramento di polizia e carabinieri ha impedito a centocinquanta studenti di intervenire all'iniziativa. E' inaccettabile che venga impedito con la forza a degli studenti di entrare nei locali dell'università. Da parte nostra, le risposte che le istituzioni, oggi Blasi, ieri Berlinguer, stanno dando al movimento di protesta che è cresciuto in questi mesi a Firenze e non solo non ci scoraggiano. La sordità del Rettore, le accuse isteriche del Ministro e l'atteggiamento di certa stampa ("La Nazione" è sembrata più interessata al lancio di alcune uova che al reale significato politico delle nostre iniziative) non ci fermano. Rilanciamo la mobilitazione in vista della giornata nazionale del 7 maggio contro la bozza di riforma Martinotti, contro le speculazioni ai danni della comunità e degli studenti come quella portata avanti da Blasi, PDS e Fiat a Novoli, contro l'adeguamento dell'università alla logica dell'impresa e i drastici tagli ai finanziamenti pubblici operati in nome di Maastricht.

Collettivo Politico di Scienze Politiche