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" [...] Abolito per decreto il manicomio, la malattia mentale ripropone contraddizioni e lacerazioni che la ragione pacificatrice e classificatoria del positivismo aveva ibernato: da rassicurante etichetta giustificatoria del ricovero coatto, da dramma isolato del folle, la sragione della follia torna a diffondersi nella società, a costituire potenzialmente un prezzo che tutti sono coinvolti a pagare. Dopo la morte di Basaglia questa fase di transizione, in cui si trattava anzitutto di gestire ed applicare la 180, rischia di essere inquinata e vanificata dal tentativo di ritornare in qualche modo ad una situazione simile alla precedente. [...] "
" [...] Ancora legata alla arretratezza culturale dei sistemi terapeutici è la tipizzazione dei padiglioni che, di regola, vengono disposti lungo questo percorso parallelo all'asse centrale, secondo una progressione successiva che vede, ovviamente, i padiglioni destinati ai malati meno gravi verso l'esterno del lotto e via via, quelli sempre più gravi verso l'interno, in maniera non solo da celare alla gente al di fuori la "vergogna dei matti", ma ancora da assecondare la monodirezionalità del percorso all'interno della struttura ospedaliera. La cosa peggiore, poi, è che la divisione in padiglioni non ha riscontro con le tipologie di malattia scientificamente studiate, ma al contrario si basa, sostanzialmente, sulle difficoltà di controllo dei pazienti ricoverati all'interno dei diversi edifici. E, così, sebbene negli anni trenta siano identificate circa 30 diversi tipi di malattia mentale, i padiglioni dei manicomi italiani sono divisi quasi sempre in sei tipi: "tranquilli", "semiagitati", "agitati", "sudici", "contagiosi" e "da infermeria", rimescolando all'interno dello stesso fabbricato e, alle volte, persino della stessa camerata, tipi di paziente dalle diversissime patologie, purché accomunati da un sistema comportamentale affine, ovviamente dal punto di vista del controllo e della repressione.[...] "
"Questa pagina fa parte ad un progetto per la comunicazione sociale per un'integrazione tra soggetti differenti per il superamento della marginalità ovvero la nuova detenzione sociale della devianza.
Con questa sigla si intende raggruppare tutte quelle iniziative che operano sul piano sociale e che attraverso l'autorganizzazione e la comunicazione propongono dei percorsi finalizzati al miglioramento della qualità della vita e della socialità di varie persone che vivono in situazioni di disagio o difficoltà."
All' interno del sito è presente una versione elettronica della
rivista "I PTUSSI" autoprodotta alla Residenza Altinate
di Oderzo (TV) - ovvero l'ex 5° padiglione del cronicario maschile
dell'ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Treviso.
("E' un laboratorio sulla comunicazione, che in questi anni ha
coinvolto un gruppo di pazienti psichiatrici ex manicomiali in un percorso
di ri-conquista del proprio diritto di esistere come individui sociali")
TIESSEO'
Fumetto di Paolo Casabianca
Il personaggio di questi comics acquisice il nome dalla etichetta psichiatrica che gli viene affibbiata, per gli infermieri del reparto ospedaliero psichiatrico egli è un tiesseo (cioè un paziente che ha subito un trattamento sanitario obbligatorio). La drammaticità del segno e delle storie di Casabianca descrivono con efficacia la barbarie di questo strumento giuridico di repressione della libertà e della dignità umana.
Dendron è il nome della rivista americana ed Dendrite è
la internet mailing list della Support Coalition,
"una alleanza di 30 gruppi di base che si occupano di diritti umani
e e di alternative (politico-sociali). Support coalition è completamente
indipendente e molti dei leaders e dei gruppi attivi sono stati nel movimento
dei sopravvissuti alla psichiatria per più di due decadi.
Support Coalition è riuscita a ROMPERE il silenzio attorno
alla oppressione psichiatrica, nonostante molte proteste nazionali[...]
Support Coalition è stata descritta come la "Greenpeace della
salute mentale". Il nostro denominatore comune è la libertà:
Ci opponiamo alla oppressione psichiatrica forzata e costrittiva. [...]
Le sorelle e i fratelli del nostro movimento sopravvissero alle costrizioni
e agli shock psichiatrici. Alle droghe forzate e alle etichette. Ad una
esistenza senza-casa e confinata nella solitudine. E ancora continuano
a resistere, per ricordare le molte persone assassinate dalla psichiatria.
Abbiamo continuato a ridere, piangere, farneticare -- ma senza mai restare
in silenzio -- direttamente in faccia al più brutale tentativo di
controllo mentale ipertecnologico del 20° secolo ."
Attualmente la S.C. sta conducendo, fra le altre, battaglie contro la pratica dell' elettroshock e dell' assunzione obbligatoria di psicofarmaci (che in inglese si chiamano, più correttamente, drugs)
Secondo Shoshannna, una agguerrita c/s/x (csx sono coloro che prima
sono passivi consumatori di ideologia e farmaci
psichiatrici, poi sopravvivono fortunosamente
e dunque comprendono chiaramente che è meglio restare ex
pazienti !) l' unica differenza pratica fra un membro del Ku Klux Klan
e uno psichiatria è che lo psichiatra lo fa legalmente in nome di
un supposto altruismo morale.
La guida di Shoshanna comprende un glossario di termini antipsichiatrici
un (lunghissimo !!) elenco, suddiviso per categorie, di illustri personaggi
che sono stati diagnosticati "malati di mente" e una pagina dettagliata
del Committee for Truth In Psychiatry (CTIP) [comitato per la verità
in psichiatria] che sta conducendo una battaglia informativa sull' elettroshock.
(Da notare che negli USA gli elettroshock sono di nuovo in forte aumento,
ma in fondo, purtroppo, non c' è molto da stupirsi di ciò
in un paese il cui grado di civiltà contempla ancora la sedia elettrica
...)
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Pagina italiana interamente dedicata alla campagna anti-elettroshock a
cura di Gaspare Galati e Alessandro Marzi.
E' un sito molto completo che contiene la descrizione, la storia, alcune
opinioni, articoli, links e pubblicazioni scientifiche.
Da visitare!
Elettroshock
what you should know
a cura del Committee for Truth In Psychiatry
Una FAQ (Frequently Asked Question) sull'elettroshock
"Se stai considerando la possibiltà di un ECT (terapia elettroconvulsivante) devi essere completamente consapevole di quello che stai per fare; se hai gia fatto un ECT devi sapere che cosa ti è stato fatto . Tutto ciò per minimizzare le pratiche abusive nel suo uso e per crere pazienti consapevoli dei rischi a cui si stanno sottomettendo"
Dangers of Electro-Shock or Electro-Convulsive Therapy
Pagina di informazione e attivismo anti-ECT. Ricca di articoli scientifici
Electro-ShockWaves: Human rights in psychiatry
Pagina di DENDRON dedicata interamente all'attivismo anti-ECT. Contiene , fra le altre cose un interessantissimo ed esauriente articolo di Sandra G. Boodman pubblicato dal Washington Post: SHOCK THERAPY...IT'S BACK
Forse la pagina più ricca di informazioni sull'ECT. Curata da una donna che ha personalmente avuto una "bad experience" con l'elettroshock contiene articoli scientifici, saggi, dichiarazioni ufficiali delle organizzazioni psichiatriche americane, news, links...
Molto interssante, in particolare, la serie di articoli dedicati all' ECT di USA TODAY