MANICOMIO

LA CHIUSURA DEI MANICOMI PREVISTA PER LA FINE DEL '96 E' UN BLUFF.

Dopo la legge 180 del 1978 si è passati dal ricovero coatto ai centri psichiatrici di diagnosi e cura. Il problema era e rimane l' obbligatorietà del trattamento. La persona psichiatrizzata non è comunque considerata capace di pensare e scegliere.

In nome del principio di superamento dei manicomi, si promuove lo sradicamento di persone, per la maggior parte anziane, le quali, malgrado tutto, duramte i trenta e più anni della loro lungodegenza, si sono integrate in un territorio ed hanno familiarizzato tra loro e con gli altri cittadini. Per la seconda volta durante la loro vita ( la prima risale ovviamente all' antico ricovero), le si strappa al loro ambiente e alle loro relazioni, distruggendo tutto quello che, con incredibile pazienza, avevano ricostruito su una vita distrutta. Nulla viene chiesto alle persone ricoverate rispetto alle loro esigenze e ai loro desideri.
La chiusura avviene sulla base di criteri economici speculativi, di investimento sull' utilizzo degli spazi che saranno dismessi, le persone sono smistate sulla base della loro diagnosi.

Se il superamento del manicomio è un obiettivo importante, questo deve partire dal rispetto delle persone che dentro i manicomi sono state costrette e si sono adeguate a vivere, e non funzionare come medaglia di facciata, per raccontare un' ennesima volta che i manicomi non esistono più.

Pensiamo che non sia possibile superare i manicomi se non si superano i presupposti che hanno portato alla loro esistenza.
Pensiamo che non sia possibile superare i manicomi continuando a prevaricare le persone.

Dal 1973, il dott. Giorgio Antonucci si è dedicato allo smantellamento dei reparti manicomiali di lungodegenti del manicomio di Imola.
Durante 23 anni di lavoro, all' interno dei suoi reparti le persone hanno riacquistato i loro diritti, il loro denaro e soprattutto la loro dignità di individui ( e non di pazienti).

Dopo 23 anni di lavoro gli viene tolta la gestione di uno dei due reparti, le cose che fa e che ha sempre fatto con le persone di cui si occupa, non gli vengono più riconosciute come ma lavoro ma, anzi, nel suo lavoro vengono fatte continue pressioni, insinuazioni, svalutazioni che lo portano a decidere di dimettersi.

Il giorno dopo che Antonucci lascia il reparto autogestito, come un insulto, per dieci delle persone, alle quali, in 23 anni di lavoro, aveva sempre garantito i diritti civili, è stat richiesta l' interdizione, cioè la dichiarazione di incapacità di intendere e di volere.

"Gli internamenti coatti hanno continuato ad esistere sotto altro nome ma il principio è rimasto lo stesso:
prendere una persona con la forza e portarla in un luogo di cura.

IL MODO MANICOMIALE è RIMASTO INTATTO:
UNA PERSONA VIENE
-PRESA E PORTATA VIA CON LA FORZA,
-CHIUSA CON LA FORZA
-SCHEDATA PER IL RESTO DELLA VITA

Vengono considerate persone che non pensano e non, invece persone che pensano diversamente.

Il metodo psichiatrico consiste nel togliere la parola, una persona diventa nessuno.

Vengono chiusi i manicomi e si spostano le persone in case-famiglia, però non muta il rapporto

Il superamento del manicomio è una truffa: viene spacciato il trasferimento per superamento."

GIORGIO ANTONUCCI

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