La disposizione legislativa
che vorrebbe portare alla definitiva chiusura degli Ex O. P. entro il 31/12/96
non deve essere l'ennesimo taglio al sistema sanitario nazionale, ne tantomeno
un altro tentativo di aggirare il dibattito sulle pratiche psichiatriche
in uso.
La chiusura degli Ex O.P. pubblici e privati sconta enormi ritardi, nè
sempre sono chiari i contenuti dei progetti di riconversione.
Il diritto delle persone ad esprimersi sulle proprie dimissioni, i luoghi
di trasferimento e destinazioni d'uso delle aree rimangono a tutt'oggi
problemi aperti.
Del resto è sotto gli occhi di tutti che le istituzioni in cui si
è tradotta la riforma, ovvero servizi territoriali, comunità
protette, cooperative sociali, corrono il rischio di essere quel "manicomio
diffuso" di cui Basaglia e, con altri accenti, il movimento antipsichiatrico
avevano avvertito il pericolo già alla fine degli anni settanta.
Il superamento deve concepire la radicale revisione delle modalità
manicomiali di assitenza auspicando l'eliminazione delle pratiche che hanno
caratterizzato gli EX O.P. Nulla cambierebbe se in altri luoghi continuassero
terapie che mettono al centro:
- T.S.O.
come pratica lesiva degli interessi dei singoli;
- La somministrazione massiccia di psicofarmaci;
- La contenzione (abbiamo verificato l'uso di fascette di contenzione negli
SPDC e nelle comunità);
- L'Elettroshock.
Da qui muove il nostro dibattito con l'obiettivo di raccogliere contributi e spunti decisivi per ridare contrattualità a matti vecchi e nuovi, legati e slegati, ospedalizzati o utenti di servizi più o meno democratici.
N.B. Questi progetti di riforma lasciano ancora una volta fuori l'inquietante realtà dei Manicomi Criminali (O.P.G.), luoghi dove si assommano due istituzioni totali, una vergogna che non può più essere tollerata.
Per questo, in occasione della presentazione dell'omonimo libro di Nicola Valentino pubblicato dalla Casa Editrice Sensibili alle Foglie, i giorni 5 e 6 dicembre presso la Sala della Cultura in via Borgogna 3, avrà luogo un convegno che si pone come obiettivo la constatazione della crisi e il vaglio delle possibilità di superamento delle istituzioni totali.
In particolare il Telefono
Viola di Milano organizza il 6 dicembre alle ore 21,00 un dibattito che
prende spunto dalla prossima scadenza del 31/12/96, come data di chiusura
degli Ex O.P., per ragionare sulle possibilità di superamento di
istituzioni concentrazionarie e metodi costrittivi.
Il dibattito, moderato da Pino Pitasi del Telefono Viola di Milano, prevede
la partecipazione in qualità di oratori di:
Dott. Barbato, Primario
dell' Ex O.P. di Mombello;
Dott. Teodoro Maranesi, Primario SPDC Morbegno
Dott.sa Maria Frova, responsabile comunità ex O.P. Paolo
Pini
Ornella Kauffman, presidente del Comitato Lombardo di Psichiatria,
Prof. Giorgio Antonucci, ex primario reparto autogestito di Imola
Dott. Roberto Cestari, presidente del CCDU,
Dott. Alessio Coppola, Coordinamento Nazionale del Telefono Viola,
Attilio Graziano, presidente della comunità Anarchè
La discussione aperta ad interventi di associazioni, cooperative, operatori sociali, esponenti del mondo politico e sindacale, comunità, centri sociali, etc. si argomenterà sui seguenti punti:
1 EX O.P.: problematiche
della chiusura e progetti di riconversione;
2 La riforma psichiatrica: alternative alla psichiatria e rischio di manicomio
diffuso
3 Restituzione dei diritti e rapporti con il territorio
4 L'ingiustizia della doppia pena e la difesa dei diritti degli internati
nei Manicomi Criminali.