Il Telefono Viola denuncia che a fronte del sistematico aumento dei trattamenti sanitari obbligatori e volontari effettuati presso i presidi di diagnosi e cura psichiatrica degli ospedali milanesi e lombardi crescono esponenzialmente i divieti e le limitazioni alle visite ed ai colloqui imposti alle persone ricoverate, ai loro conoscenti od amici, agli stessi operatori del Telefono Viola da essi direttamente contattati.
- Limiti e divieti al diritto alla comunicazione sono in contrasto con
quelle leggi che, come la 180/1978 sugli accertamenti sanitari obbligatori
e volontari e la 833/1978 istitutiva del sistema sanitario nazionale, sanciscono
per il “paziente” il “diritto di comunicare con chi egli ritenga opportuno”.
Il divieto di accesso nei reparti, di incontrare e di comunicare liberamente
con chi di fatto vive già una condizione di segregazione e di privazione
di libertà viene sovente ricondotto dagli psichiatri a motivazioni
di carattere psico-terapeutico, collegate al quadro diagnostico.
In realtà l’illusoria “scientificità” delle disposizioni
cela l’esigenza delle istituzioni psichiatriche di rafforzare una prassi
segregativa e discriminatoria nei confronti di quanti, dentro o fuori dai
reparti ospedalieri, “sani” o “malati” che siano, dimostrino di non tollerare
l’emarginazione, l’isolamento e le restrizioni al diritto di comunicare,
di esprimersi, di manifestare legittima opposizione e incompatibilità
alle forme della detenzione psichiatrica.
Le direzioni sanitarie ospedaliere troppo spesso disattendono obblighi e garanzie preposti alla tutela dei diritti all’informazione (“consenso informato”) e alla comunicazione del “paziente” sottoposto ad accertamento sanitario obbligatorio e volontario, rafforzando di fatto il muro ancora esistente tra istituzioni psichiatriche chiuse e collettività sociale con cui anche un “ricoverato” continua ad avere interazioni affettive, relazionali ,comunicative.
Le istituzioni sanitarie regionali, i Comuni, le sedi giurisdizionali preposte alla tutela dei diritti fondamentali dei soggetti sottoposti a trattamento psichiatrico, compreso quello alla comunicazione con il mondo esterno, continuano a non volersi pronunciare nei confronti delle lesioni dei diritti effettuate periodicamente in occasione dei TSO e dei TSV.
Invitiamo alla partecipazione al presidio che si terrà presso Reparto Psichiatrico “Guardia II” del Policlinico -via Francesco Sforza 35
SABATO 5 aprile dalle ore 16.30 (orario di ricevimento).