SCOPI PRINCIPALI DEL PROGETTO

 

Con questa proposta, discussa e approvata democraticamente, viene richiesta all' Amministrazione comunale di Bussero, una presa di posizione riguardo la concessione di uno spazio autogestito dai giovani di Bussero, nel rispetto di tutte le garanzie, secondo le seguenti proposte che qui elenchiamo.

Le motivazioni che ci spingono a proporre e gestire un progetto di questo tipo sono valide e concrete, poichè riteniamo che una struttura di questo tipo sia indispensabile.

Questo spazio sara' assolutamente LIBERO e APERTO ad ogni giovane busserese senza la minima discriminazione relativa all' eta', alla provenienza politica, religiosa, sociale, culturale o che altro.

Non sara' necessario nessun tesseramento, ne' fare parte di alcuna struttura politica o gruppo sociale per poter accedere alle iniziative del centro.

Il progetto di spazio sociale autogestito del Collettivo Ubik, è il risultato di un lavoro molto impegnativo ed è ispirato ad alcune idee di fondo.
 



1. L' AGGREGAZIONE.

È evidente come nei centri urbani e nei paesi stiano venendo a mancare quasi del tutto il legame sociale che lega individuo ad individuo, il senso di appartenenza alla comunità, la capacità di soggetti diversi di coalizzarsi tra loro in vista di fini comuni.

È sempre più assente la volontà di mettere in relazione le rispettive identità e di costruire linguaggi collettivi spontanei portatori di senso soggettivo.

La società frammenta e disperde, polverizza e rimodella i gruppi.

Inoltre sono in lento declino quei luoghi aggreganti che svolgevano, fino pochi anni fa, una funzione di socializzazione e di trasmissione del sapere.

Questo processo di disgregazione coinvolge soprattutto ampi settori dell' universo giovanile, che si ritrovano isolati ma non indipendenti, silenziosi ma non soddisfatti, portati all' individualismo ma non alla libera "produzione" di sè.

Il collettivo ritiene quindi indispensabile un ripensamento delle forme di relazione e di convivenza, che determini un' inversione di tendenza rispetto alle strutture ed alle procedure di socializzazione.

È necessario ricostruire luoghi in cui convergano e si confrontino identità, soggettività, esperienze diverse che lì trovino una sponda per la propria esigenza di espressione, di ascolto, di auto-produzione.

Il progetto del Collettivo prevede quindi la creazione di un centro aperto a tutti, un centro che sia un luogo di aggregazione che si basa sulla realizzazione di iniziative musicali, culturali, politiche, che sia IDENTIFICABILE come riferimento per tutti i giovani di Bussero e della zona in modo che lo sentano "loro".

"Loro", perché più che assistere passivamente ad iniziative decise da altri, potranno partecipare direttamente alla loro organizzazione e definizione.

"Loro", perché prodotto e pensato da persone a loro affini per età, esigenze, interessi.

E' sotto gli occhi di tutti il fallimento della politica perseguita dalle varie amministrazioni e dalle varie lobby busseresi riguardo la questione giovanile, che consiste semplicemente nel dire: a Bussero gli spazi ci sono, basta utilizzarli.

Infatti i giovani sfuggono alla presa di chi li vuole coinvolgere solo per allargare il proprio bacino di utenza, pretendendo che partecipino ad iniziative che non li riguardano e non li interessano.

Quindi è indispensabile la costituzione di uno spazio sociale autogestito in cui si sommino e si incontrino i diversi ambiti dell' espressione, della creatività, della cultura e del linguaggio giovanile, senza condizionamenti o indottrinamenti.
 



2. L' AUTOGESTIONE.

Autogestione significa ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA', essere soggetti del proprio agire, creare spontaneamente la propria identità.

Lo spazio darà la possibilità a tutti i giovani di autodeterminare le forme in cui intendono mettere in relazione i propri interessi con la società esterna: chiunque potrà partecipare all' organizzazione di qualsiasi iniziativa, arricchendo gli altri delle particolarità del suo modo di affrontare le questioni.

Non ci sarà mai una svolta nel sempre più generalizzato malessere giovanile (un malessere che è prima di tutto spaesamento) se non ci si darà la possibilità di ESPRIMERCI CON UN LINGUAGGIO CHE SIA REALMENTE NOSTRO, cioè non condizionato, non predeterminato e quindi "neutralizzato" in partenza.

Lo spazio sociale dovrà essere autogestito dai giovani perché questo è l'unico modo perché noi giovani possiamo ricominciare ad essere gli autori della nostra realtà.

Il pregio fondamentale dell' autogestione di uno spazio comune, è quello di portare i giovani a dialogare e lavorare insieme per obiettivi non egoistici, ma comuni e sociali.
 



3. LA CREATIVITA'.

Tutte le iniziative delineate in questo progetto, sono improntate alla creatività.

Sia nelle iniziative artistiche che in quelle culturali e politiche, l'obiettivo è quello di fornire a tutti un luogo in cui manifestare le proprie spontanee inclinazioni.

Si potranno esporre i propri quadri e le propri produzioni artigianali, leggere i propri racconti e le proprie poesie, diffondere e suonare la propria musica, sollevare i propri dubbi e le proprie proposte.

Se questo progetto verrà realizzato, lo spazio sociale autogestito sarà un vero e proprio crocevia di creatività che si mettono in relazione e realizzano insieme una varietà di idee e fantasie.

Luogo di passaggio e di incontro tra pratiche e mentalità diverse, ma che nascono da una comune esigenza di spontaneismo ed auto produzione.

Questo spazio vuole essere un reale momento di aggregazione che parte dal valido esempio dell' INDUBBIA funzionalità sociale di numerose realtà aggregazionali dei paesi della nostra zona (C.A.G. di Cernusco e Cassina; Centri sociali di Segrate, Pioltello, Rodano, Milano; Circoli associativi di Mezzago, Carugate... e moltissimi altri validi esempi in Lombardia, in Italia e in tutta Europa).

Il Centro sara' aperto secondo le disponibilità delle persone e a seconda delle iniziative concordate e sara' a completa disposizione dei ragazzi che lo utilizzano.

Questo progetto intende realmente soddisfare le esigenze di tutto un bacino giovanile post-adolescenziale che non solo risiede nel nostro paese, ma si estende a tutta la zona.