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POSTINI DELL'USI IN RIVOLTA

Riuscito al 100% lo sciopero dei postini a Buia (UD) il 29 dicembre 1997 contro l'arroganza dirigenziale, le condizioni di lavoro disagiate, le discriminazioni contro i postini.

Niente posta il 29 dicembre per gli abitanti di Buia. L'astensione dal lavoro dei postini si prefigura, spiega in un comunicato rimbalzato sulla stampa locale Dino Ariis 'come estrema azione di protesta contro l'arroganza dirigenziale che, attraverso manifestazioni di autentico disprezzo gerarchico, impone quel disagio operativo che ormai da anni si va trasformando in condizioni di lavoro sempre più precarie (ferie, carichi di lavoro, perdita salariale per il mantenimento del mezzo usato per il recapito, carenza di personale ormai fisiologica, mantenimento di steccati ideologici tra diverse mansioni operative, ecc.).' Una situazione in cui 'le vittime predestinate, con l'avvallo delle organizzazioni sindacali cosiddette rappresentative, sono le categorie operative.' Sotto accusa anche l'introduzione di 'criteri di autentico classismo aziendale: le carriere sono sempre discrezionali e attuate con poca trasparenza. l'impossibilità per i portalettere con molti anni di servizio e con acciacchi dovuti al lavoro usurante, di accedere alle mansioni della propria area operativa, come per esempio il servizio allo sportello, nonostante tra gli stessi vi siano lavoratori con livelli di scolarizzazione pari o superiori agli stessi dirigenti. Questi salti di qualità sono riservati ai neoassunti, alcuni dei quali, dopo una breve esperienza, vengono destinati agli sportelli o addirittura alla reggenza di piccoli uffici locali e rappresentano un autentico schiaffo morale nei confronti di quei lavoratori che con spirito di abnegazione garantiscono comunque un servizio delicato e strategico'. Il comunicato definisce grave il clima nei rapporti sindacali come dimostra 'il fatto che a tale azione di protesta, annunciata con 20 giorni di anticipo, nell'abbondante rispetto delle norme di regolamentazione dello sciopero, non è seguito alcun reale interessamento da parte aziendale. La Direzione, pur di non trattare direttamente con i lavoratori o con le organizzazioni sindacali sgradite, è disposta a permettere che si verifichi un disservizio per l'utenza. Il nostro sciopero vuole inoltre essere un segnale per una categoria disgregata, più incline al mugugno piuttosto che alla lotta per il miglioramento delle condizioni generali di lavoro e di retribuzione.