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BASTA con lo SFRUTTAMENTO e lo STERMINIO degli INDIOS! CONTRO la SPORCA GUERRA di ZEDILLO |
| programma della permanenza in Messico parla monsignor Samuel Ruiz Garcìa | la guerra "sucia" di Zedillo informazioni |
Cresce l'offensiva
Esercito, squadroni della morte e governo di Zedillo contro le comunità zapatiste
La prima offensiva militare del febbraio '95 non riesce nel suo obiettivo principale: quello di catturare e annientare la dirigenza dell'EZLN.
Questo grazie alla società civile che si mobilita immediatamente per fermare i propositi del governo di spazzare via, con "un'operazione chirurgica", l'EZLN.
Per permettere all'esercito di "rafforzare le proprie posizioni", attendere un calo dell'interesse internazionale, alimentare i dissidi all'interno delle stesse comunità e soprattutto per "organizzare le strutture" che "minano le basi d'appoggio dell'EZLN", il governo messicano deve prendere tempo e quindi accetta di partecipare ai dialoghi per la pace nella cittadina di San Andrés.
Lo stesso Presidente della Repubblica Ernesto Zedillo, nel momento in cui deve avallare quanto già firmato dalla rappresentanza governativa (COCOPA) su "Diritti e Cultura Indigena", decide di presentare una controproposta inaccettabile da parte dell'EZLN e con l'unico obiettivo di far fallire i negoziati di pace.
Dopo la "rottura dei dialoghi" avvenuta nel settembre del '96, trascorre circa un anno in cui gli unici passi avanti sono fatti dalla guerra "sucia" (sporca), definita di "bassa intensità".
Una guerra non dichiarata ma presente, fatta di occupazioni, di sgomberi, di minacce, di violenze e di uccisioni.
Intanto, nella regione, continua a crescere il numero di soldati e di mezzi dell'esercito messicano e si moltiplicano i gruppi paramilitari fortemente armati e finanziati dal governo.
Una volta addestrati, questi gruppi paramilitari minacciano e terrorizzano le comunità filozapatiste facendo fuggire gli abitanti dai villaggi.
Il 4 novembre 1997 il Vescovo Samuel Ruiz subisce un attentato da parte del gruppo paramilitare "Pace e Giustizia", risultato: tre feriti.
Nel frattempo la situazione in Chenalo è sempre più grave, ed il 22 dicembre sfocia nell'orrendo Massacro di Acteal.
Dopo l'indignazione e le varie manifestazioni nazionali ed internazionali in cui persino gli Stati Uniti chiedono spiegazione e chiarimenti, il presidente Zedillo, dopo aver dichiarato che i fatti di Acteal sono un problema "locale" tra indigeni, si sente autorizzato ad emettere una legge di "despistolizacion" (disarmo) per cercare e sequestrare tutte le armi nelle zone di conflitto.
Carta bianca all'Esercito?
L'Esercito invade alcune comunità zapatiste.
Ed ecco che, con questa bella scusa, l'esercito si sente autorizzato ad entrare nelle comunità zapatiste per cercare le armi, nonostante l'accordo del Marzo '95 in cui si prevedeva che l'EZLN non si sarebbe disarmato.
A questo punto l'esercito cerca lo scontro diretto, attraverso tutte le provocazioni possibili, con l'EZLN in modo da giustificare un attacco massiccio e definitivo.
Dai primi messaggi ricevuti via e-mail la sera del 3 gennaio sembra che alcune comunità siano state occupate dall'esercito.
In realtà qualcuna è circondata, qualcuna è occupata per alcune ore, qualcuna è praticamente saccheggiata e qualcuna è riuscita ad evitare il peggio frapponendosi tra le case e l'esercito.
In alcune comunità gli osservatori internazionali fuggono insieme alla popolazione; in altre rischiano di essere arrestati dall'esercito.
Per ora gli zapatisti riescono a sfuggire alla trappola ordita dal governo abbandonando le comunità e cercando rifugio nella selva, nel tentativo di evitare lo scontro.
L'EZLN in un suo comunicato ha però avvisato che il pericolo di uno scontro tra esercito e zapatisti è sempre più reale.
Nel frattempo, tutte le organizzazioni della società civile nazionale ed internazionale si mettono in movimento per fare pressioni sui rispettivi governi nel tentativo di evitare una nuova guerra, per chiedere la smilitarizzazione del Chiapas e per chiedere il rispetto degli accordi di San Andrés già sottoscritti dai rappresentanti del governo messicano.
Il giorno 12 gennaio, gli occhi delle telecamere mostrano come le provocazioni fatte dai paramilitari e dall'esercito non sono da meno di quelle della polizia che uccide una donna durante una manifestazione ad Ocosingo.
E questa è già storia di oggi...
Il I maggio parte un charter con più di 200 osservatori internazionali
Porteranno una turbina elettrica, medicinali, derrate alimentari, soldi e altri aiuti ma soprattutto cercheranno di impedire quel massacro che il governo di Zedillo,
asservito agli interessi economici degli USA, cerca ostinatamente
Dal 1 al 9 maggio arriverà a Città del Messico per raggiungere in carovana San Cristobal e la comunità della Realidad in Chiapas una delegazione coordinata dall'Associazione YA BASTA con rappresentanti della società civile, delle associazioni di cooperazione e solidarietà, delle amministrazioni locali accompagnati da personaggi del mondo politico e culturale.
L'idea di questo ponte aereo nasce dall'ampia sensibilità e attenzione che le vicende del Chiapas hanno sollevato in tutto il mondo.
Ma in particolare dopo i drammatici fatti di Acteal ci siamo sentiti ancora più impegnati nella battaglia per una pace degna con giustizia e libertà in Chiapas attraverso il rispetto dei diritti umani e il mantenimento degli accordi di San Andrés come esempio di un reale cambiamento nelle relazioni con le popolazioni indigene.
Abbiamo voluto dare ali di ferro ad un sogno: raccogliere in un unico volo parte dei molti ponti che abbiamo costruito per attraversare l'oceano.
RIBADIRE CHE
I DIRITTI
FONDAMENTALI,
I DIRITTI UMANI
SONO
UNIVERSALI
E LA LORO
CONQUISTA
VIAGGIA
ATTRAVERSO OGNI CONFINE
La presenza degli osservatori internazionali negli accampamenti di pace è finalizzata al pieno rispetto dei diritti umani.
1 Partenza da Milano, Roma, Venezia per Madrid. Imbarco per il Messico
2 Incontro con autorità di Città del Messico, partenza in pullman per il Chiapas
3 Arrivo a san Cristobal, in serata conferenza stampa
4 Incontri con le comunità zapatiste
5 Arrivo alla Realidad
6 Cerimonia di posa della prima pietra della turbina idroelettrica
7 Manifetsazione concordata con le comunità zapatiste e l'EZLN
8 Partenza per Città del Messico
10 Arrivo in Italia
vescovo di San Cristòbal de Las Casas
"Il Terzo Mondo sta nel Primo, i poveri non possono più vivere nell'oppressione...
Da sempre questa gente è stata sfruttata oltre ogni possibile misura".
"Nessuno sapeva che esistesse e dove fosse il Chiapas prima del 1994. Mons. Samuel Ruiz Garcìa
Adesso però è importante che si capisca che il problema del Terzo Mondo è un problema del Primo Mondo perché gli ultimi non sono più confinabili e confinati in un'area geografica ben precisa e isolata.
(...) Qui manca ogni cosa e la vita umana vale meno di niente.
I soprusi, le prepotenze sono all'ordine del giorno.
La ribellione avvenne il primo gennaio 1994 perché quel giorno entrava in vigore il Nafta, il trattato di libero scambio tra i Paesi nordamericani e cioè Canada, Messico e Stati Uniti.
Quel giorno in cui il Messico, Paese del Terzo Mondo, entrava nel primo Mondo, anche i poveri vollero entrare in questa realtà e vollero far capire al mondo intero che c'erano anche loro, che anche loro esistevano, che anche loro dovevano entrare dalla porta principale senza essere esclusi ancora una volta.
Molti si stupirono di quella ribellione, non riuscirono a comprenderla ma neppure sapevano del Chiapas.
Io mi stupii e mi stupisco ancora una volta oggi di quello stupore.
Lo stupore semmai dovrebbe esserci per la negazione dei più elementari diritti di questi bambini, di queste donne e di questi uomini che non hanno medicine, hanno pochissimo da mangiare e che vengono continuamente sopraffatti.
Hanno deciso di lanciare un messaggio per far sapere al mondo intero che c'erano anche loro, che soffrivano per le ingiustizie e che volevano dire basta a tutto questo.
Come ci si può meravigliare di una cosa del genere?
Meravigliamoci delle ingiustizie piuttosto.
Io mi occupo di queste cose perché fanno parte dell'annuncio del Vangelo, che è un annuncio di amore tra gli uomini e quindi di liberazione da ogni schiavitù e oppressione".
Dal 1996 sono operativi molti "squadroni della morte"; di almeno 6 si hanno prove documentali che siano finanziati e armati dai latifondisti, dai governatori locali e dal governo di Zedillo.
Questi gruppi (Paz y Justicia - Chinchulines - Màscara Roja - Movimiento Indìgena Revolucionario Antizapatista, MIRA - Alianza San Bartolomé de los Llanos, ecc), terrorizzano le popolazioni indigene, distruggono case, raccolti e bestiame; torturano e uccidono contadini, donne e bambini che simpatizzano per gli zapatisti.
Sono i principali artefici del traffico di armi e droga con il Guatemala e sono protetti dalla polizia di frontiera e dall'esercito che "inspiegabilmente" non ci sono mai quando arrivano loro.
Questi gruppi, che arruolano anche indios fra i più poveri, sono il pretesto utilizzato del governo per cercare di far credere che in Chiapas "la guerra è un problema etnico e non politico".
Dopo l'attentato del 4 novembre '97 al Vescovo Samuel Ruiz e il massacro di Acteal del 22 dicembre, questa teoria criminale è miseramente naufragata.
L'opinione pubblica internazionale ha fatto sentire la propria voce per condannare il governo di Zedillo e le sue sporche manovre.
associazione YA BASTA
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