German translation / Deutsche Übersetzung at the bottom.
Nelle ultime quattro settimane sono avvenuti diversi eventi repressivi, ultimo dei quali in ordine di tempo l'arresto di Patrizia (Maria Grazia Cadeddu) a Milano e lo sgombero del Laboratorio Anarchico Di Via De Amicis 10 (venerdi' 20 Giugno).
Intanto il 12 giugno perquisizioni a Firenze e a Torino ordinate dal pm Alessandro Crini di Firenze per associazione sovversiva e istigazione a delinquere, quindi a Pescara sono stati indagati in tre (fratello e sorelle) per associazione sovversiva dal pm Marini, e infine, sempre il 20 Giugno, collegate all'arresto di Patrizia, una decina di perquisizioni a Torino, Milano, Venezia, Verona, Bordighera, Sanremo e Cagliari.
Patrizia e' stata arrestata su ordine del Gip Enrico Tranfa che ha accolto le richieste dei due pm Massimo Meroni e Grazia Pradella (l'indagine e' guidata da un pool coordinato da Gerardo D'Ambrosio) ed e' accusata di 'porto di esplosivo ed esplosione in luogo pubblico', i perquisiti sono stati indagati per concorso nello stesso reato.
Durante il primo interrogatorio Patrizia ha negato di essere la donna che ha recapitato la rivendicazione dell'attentato a Palazzo Marino del 25 Aprile visibile nel filmato registrato dalle telecamere di Radio Popolare a Milano. Patrizia sarebbe stata riconosciuta da due colleghi di lavoro che aveva recentemente scoperto in strani maneggi nell'ambito lavorativo. Inoltre - e questa e' una notizia che ci hanno rivelato gli occupanti del Laboratorio, una societa' di Roma, la SOS Italia, ha promesso un premio di 10 milioni per chi avesse riconosciuto la donna del filmato.
Patrizia sta comunque bene ed ha inviato un telegramma:
"Grazie a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di mandarmi un telegramma. Rivendico la mia piu' che ventennale militanza nel movimento anarchico. Rivendico tutte le lotte degli anni '70 fino ad oggi, lotte che ho portato avanti con coerenza. Rivendico l'amore per tutti i compagni/e dentro e fuori le galere. L'intera sinistra milanese mi vuole chiusa in cella, sicura del fatto che nessuno potra' piu' contrastarla nel gioco miserabile che oggi porta avanti. Chiudermi in carcere e' l'unico modo per eliminare il Laboratorio Anarchico, unico spazio realmente antagonista. Non preoccupatevi quando esco ci riprendiamo tutto. Vi amo tutti come sempre. Sono tranquilla e serena, quelli che mi accusano vogliono eliminare la mia storia d'anarchica che non ha mai voluto accettare compromessi con il sistema. Sempre per l'anarchia."
Il suo indirizzo: Maria Grazia Cadeddu, Carcere di S. Vittore, P.za Filangeri 2, Milano.
Da rilevare -- anche se non e' una notizia rilevante a eventi repressivi o giudiziari -- che gli occupanti del Laboratorio Anarchico, in presidio continuo dal giorno dello sgombero davanti alla propria casa, non hanno ricevuto alcun tipo di solidarieta' dalle altre situazioni locali (case occupate, centri sociali, collettivi, etc.) ed ultimamente hanno ricevuto minacce di sgombero coatto anche del presidio.
Il 1 Luglio si e' riaperta l'udienza preliminare dell'inchiesta Marini.
Il Rito abbreviato e' stato chiesto da alcuni avvocati per qualche imputato -- respinto da Marini che non intende frazionare l'inchiesta. E' stata anche chiesta la trattazione unitaria del processo riguardo agli imputati in carcere all'estero, anche questa respinta per non ritardare il procedimento penale.
Hanno poi preso la parola due degli anarchici in stato d'arresto, Jean Weir e Christos Stratigopulos.
La prima ha ripercorso alcune tappe fondamentali della sua vita quando, giunta anni fa a Roma, si avvicino' alle idee anarchiche con un percorso in modo escludente qualsiasi tipo di idea di organizzazione armata come quella del giudice Marini ed ha ribadito che si tratta proprio di un processo alle idee anarchiche, al contrario di cio' che afferma Marini.
Christos ha spiegato con una accurata esposizione come non esistesse alcun tipo di organizzazione insurrezionale ed ha esposto alcune analisi personali sul modo di organizzarsi, orizzontale e basato sull'informalita' e sul metodo insurrezionale ma di massa; questi sono tutti elementi contenuti anche in un opuscolo che raccolse le sbobinature delle conferenze tenute da alcuni anarchici in Grecia nel '93. Christos ha accusato la Procura di Roma e i ROS dei Carabinieri di aver estrapolato strumentalmente sia alcuni brani da questo libretto di conferenze pubbliche sia il nome stesso della 'banda', cioe' ORAI (un sottotitolo di questo opuscolo). Ha quindi chiesto che suddetto opuscolo venisse tradotto e messo agli atti. Ricordiamo che secondo gli inquirenti parti di questo opuscolo costituiscono il 'manifesto programmatico' della banda clandestina e che secondo loro le conferenze (avvenute in varie universita') non si sono mai tenute.
Christos ha accusato la Procura di Roma ed i Ros di aver fabbricato false testimonianze e falsi pentiti e ha riconfermato che questo e' un processo alle idee condotto con il metodo della calunnia e della menzogna organizzata. In questa occasione il Gip D'Angelo, dimostrando una notevole subordinazione alle tendenze inquisitorie impostate da Marini, ha detto che il contraddittorio con i 'falsi pentiti' non si sarebbe fatto in quella sede ribadendo che si sarebbe basato solo sugli atti di questo determinato procedimento e non dando quindi peso alle accuse di Christos.
Gli avvocati difensori hanno intenzione di intervenire sulla stampa sulle istanze di scarcerazione al TdL per tutti gli imputati per la norma che prevede l'interrogatorio degli arrestati entro 5 giorni dall'arresto. Questo cavillo, sanzionato recentemente dalla Cassazione, ha fatto si' che diversi imputati di processi ben diversi venissero liberati; tutti meno gli anarchici.
Il 12 Luglio continueranno gli avvocati difensori e quindi il 15 e poi il 17 si pensa che vogliano chiudere l'udienza preliminare: hanno molta fretta i nostri inquisitori per paura appunto che le richieste di liberazione vengano accolte.
Come al solito nessun cenno dell'udienza su nessun tipo di giornale.
Per informazioni: CDA c/o El Paso, Via P. Buole 47, 10127,
Torino,
el 011-3174107 fax 011-674833
http://www.ecn.org/zero/anarchy.htm e-mail elpaso@ecn.org
In den letzten vier Wochen gab es verschiedene Repressionsschläge, Zeitlich gesehen waren die letzten die Verhaftung von Patrizia (Maria Grazia Cadeddu) in Meiland und die Räumung des Anarchistischen Labors in Via De Amicis 10 (Freitag 20 Juni).
Am 12 Juni gab es auf befehl des PM (1) Alessandro Crini Hausdurchsuchungen in Florenz und Turin wegen "Subversiver Vereinigung" und "Aufruf zu Straftaten", in Pescara wurden auf PM (1) Marinis Befehl drei Personen (Bruder und Schwestern) wegen "Subversiver Vereinigung" vernommen, und - auch am 20 Juni - zusammen mit Patrizia's Verhaftung ein Dutzend Hausdurchsuchungen und Beschlagnahmungen in Turin, Mailand, Venedig, Verona, Bordighera, Sanremo und Cagliari.
Patrizia wurde auf Befehl des Gip (2) Enrico Tranfa verhaftet, der die Anfragen von den PM (1) Massimo Veroni und Grazia Pradella entgegengenommen hat (Die Untersuchung wird von einer größerenGruppe geleitet, die wiederum von Gerardo D'Ambrosio coordiniert werden) und ist des "Sprengstoffbesitzes" und der "Explosion desselben an einem Öffentlichen Ort" beschuldigt, die Durchsuchungen fanden wegen "Mithilfe und Unterstützung" dieser statt.
Während der ersten Vernehmung hat Patrizia abgestritten, die Frau zu sein, die die Rache des Attentates vor dem Palazzo Marino am 25 April durchgeführt haben soll, die Frau, die auf dem Aufzeichnungen der Fernsehkameras von Radio Popolare in Mailand zu sehen ist. Patrizia sei von zwei Arbeitskollegen wiedererkannt worden die vor kurzem komische Verhalten von ihr auf der Arbeit festgeställt hätten. Außerdem - und das haben uns die BesetzerInnen des Anarchistischen Labors verraten - hat eine römische Gesellschaft, die "SOS Italien" ein Kopfgeld von 10 Milionen Lire (ca 10000 DM) ausgesetzt für diejenigen, die die Frau in dem Filmmaterial wiedererkennen.
Patrizia geht es jedenfalls gut und sie hat ein Telegramm geschickt:
"Dank all denen die den Mut hatten mir ein Telegramm zu schicken. Ich verteidige meine über zwanzigjährige Aktivität in der anarchistischen Bewegung. Ich verteidige alle Kämpfe der 70er Jahre bis heute, Kämpfe die ich mit Konsequenz vorangebracht habe. Ich verteidige die Liebe für alle GenossInnen innerhalb und außerhalb der Knäste. Die gesammte mailändische Linke will mich im Knast sehen, damit sie sich sicher sein können das ihnen bei ihrem miserablen Treiben, das sie heute vollbringen, kein Mensch im Weg stehen wird. Mich im Knast einzusperren ist der einzige Weg, das Anarchistische Labor zu beseitigen, der letzte wirklich antagonistische Ort in Mailand. Kümmert euch nicht drum, wenn ich wieder rauskomme nehmen wir uns wieder alles zurück. Ich liebe euch alle wie seit immer. Ich bin gelassen und ausgeglichen, diejenigen die mich anklagen wollen meine Geschichte als Anarchistin ausradieren, meine Geschichte, die niemals Kompromisse mit dem System akzeptiert hat. Immer für die Anarchie!"
Ihre Adresse: Maria Grazia Cadeddu, Carcere di S. Vittore, P.za Filangeri 2, Milano.
Anzumerken bleibt noch -- auch wenn es keine relevante Nachricht in Bezug auf Repression und Prozesse ist -- daß die BesetzerInnen des Anarchistischen Labors (Laboratorio Anarchico), die seit der Räumung eine Mahnwache vor diesem Haus halten, keinerlei Solidarität von den anderen örtlichen Gruppen und Zentren erhalten haben (besetzte Häuser, soziale Zentren, Kollektive usw) und letztlich sogar gedroht wuerde, die Mahnwache zu räumen.
Am 1. Juli wurde die Anhörung der "Untersuchung Marini" wiedereröffnet.
Die Anwälte forderten eine verkürzung der Verhandlung für einige der Angeklagten, was Marini ablehnte, weil er die Untersuchung nicht "fraktionieren" will. Auch die Forderung nach einer einheitlichen Behandlung aller im Prozess verwickelten - bezogen auf die Angeklagten, die im Ausland einsitzen - wurde abgelehnt, mit der Begründung die Urteilsverkünfung nich so lange aufschieben zu wollen.
Dann haben zwei der gefangenen AnarchistInnen das Wort ergriffen, Jean Weir und Christos Stratigopulos.
Jean hat einige wichtige Etappen in ihrem Leben geschildert,
wie sie, als sie vor ein paar Jahren in Rom ankam, sich den
anarchistischen Ideen näherte, auf eine Art und Weise die
jegliche bewaffnete Organisation ausschließt (wie sie Marini
darstellt), und hat bekräftigt, das es sich hier
um nichts anderes handelt als ein Prozess gegen die
anarchistischen Ideale als solche, im Gegensatz zu dem was Marini
sagt.
Christos hat mit einer asuführlichen Darlegung erklärt, das
es keinerlei aufständische Organisation gibt und hat einige
persönliche Analysen über die Art sich selbst zu organisieren
zum besten gegeben, und zwar basisdemokratisch, auf dem
Delegiertenprinzip und auf der Methode des *massen*aufstandes
aufbauend; dies alles sind auch Inhalte aus einer Broschüre die
die Ausführungen einiger AnarchistInnen auf einer Konferenzreise
in Griechenland `93 enthält. Christos hat sowohl die römische
Staatsanwaltschaft als auch die ROS der Carabinieri beschuldigt,
sowohl einige Auzüge aus dieser Broschüre als auch den Namen
der angeblichen Bande - ORAI (ein untertitel dieser Broschüre) -
im Prozess strumentalisiert zu haben. Er hat anschließend
gefordert, das ebendiese Broschüre übersetzt werde und zu den
Akten gelegt werde. Wir erinnern daran, das den ErmittlerInnen
zufolge diese Broschüre die programmatische
Grundlage der "verschwörerischen Bande" enthält und
außerdem diese Konferenzen (die in vberschiedenen Universitäten
abgehalten wurden) niemals stattgefunden haben.
Christos hat die Staatsanwaltsachaft und die ROS außerdem beschuldigt, falsche ZeugInnenaussagen und "Pentiti" (3) fabriziert zu haben, und hat Jeans Aussage bekräftigt das dies ein Prozess gegen die Ideen des Anarchismus ist, geführt mit der Methode der organisierten Verleumdung und Lüge. Bei dieser Gelegenheit hat der Gip (2) D'Angelo, eine deutliche Unterordnung gegenüber den Inquisitorischen Methoden Marinis zeigend, gesagt das der Wiederspruch mit den 'falschen "pentiti"' sich nicht so zugetragen habe sondern das nur nach Aktenlage vorgegangen worden sei, und hat so die Beschuldigungen von Christos entkräftet.
Die AnwältInnen der Verteidigung haben die Absicht der Presse gegenüber darzulegen, was die Umstände der Entlassung aller Beschuldigten aus der Untersuchungshaft betrifft, die für diejenigen stattgefunden haben müßte, die nach 5 tagen Haft immer noch nicht verhört wurden. Diese vor kurzem vom Kassationshof sanktionierte Spitzfindigkeit hat dazu geführt, das viele Beschuldigte aus den verschiedensten Prozessen freigelassen wurden; nicht jedoch die AnarchistInnen.
Am 12 Juli isr die Verteidigung an der Reihe, dann noch der 15 und schließlich am wird davon ausgegangen das am 17 die Voruntersuchungen geschlossen werden: Unsere UntersuchungsrichterInnen haben es wohl aus Angst, daß die Forderungen nach Freilassung erhört werden, ziemlig eilig.
Jedenfalls, wie immer, kein Ton über die Verhöre in keinerlei Zeitung.
Für Informationen: CDA c/o El Paso, Via P. Buole 47, 10127,
Torino,
tel 011-3174107 fax 011-674833
http://www.ecn.org/zero/anarchy.htm
e-mail elpaso@ecn.org
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Anmerkungen (Wendet Euch bei Ergänzungen und Berichtigungen
bitte an mich <freddy@mail.nadir.org>, ich
korrigiere/erweitere dann entsprechend und leite es weiter)
(1) PM: bedeutet "pubblico ministero", in der Praxis bedeutet das das diese Personen die Anklage im Namen der Öffentlichkeit füren, es sind RichterInnen die in diesem Fall als StaatsanwältInnen arbeiten.
(2) Gip: bedeutet "Giudice per le indagini preliminari" - soz. UntersuchungsrichterIn - Wenn die Beweislage vor Prozessbeginn nicht offensichtlich ist, entscheiden diese ob die verschiedenen Beschuldigten vor Gericht kommen oder ob noch mehr Material gesammelt werden muss.
(3) Pentiti: Die Reuhigen, diejenigen die ihre Taten bereuen, sich von der Vergangenheit lossagen und als KronzeugInnen mit der Justiz zusammenarbeiten. Diese Methode der "Wahrheitsfindung" wurde wurde bereits in den 70ern gegen die Stadtguerilla eingesetzt (Rote Brigaden).
Rechschreibfehler und grammatikalisch wirre Konstruktionen sind - wie immer - gewollt und dienen der Belustigung.