EL PASO OCCUPATO - VIA PASSOBUOLE 47

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Sabato 7 marzo 1998 Comunicato Stampa


Nella notte tra giovedì e venerdì scatta a Torino un’altra operazione dei Carabinieri del ROS : dopo le indagini del pm Maurizio Laudi che da anni indaga inutilmente sui tredici attentati che hanno colpito i lavori dell’ALTAVELOCITA’ in Val Susa, i militi fanno irruzione in tre case occupate dell’area libertaria torinese: l’Alcova, l’Asilo di Via Alessandria e La Casa di Collegno.

Hanno un mandato di perquisizione a carico di Edoardo Massari, anarchico di Ivrea, già al centro di una grossolana ed infamante montatura di Polizia e Stampa che nel 1992 gli costò un anno di carcere; l’altro mandato è per Silvano Pellissero, anarchico della Val Susa, anche lui stabilitosi a Torino. I due sono indagati per: banda armata, associazione a delinquere con finalità di terrorismo e detenzione e fabbricazione di armi e ordigni esplosivi.

Dopo tre ore di perquisizione alla Casa i ROS scendono in cantina da soli e ne riemergono misteriosamente con del materiale poi definito in modo variegato (detonatori, micce, esplosivi...). I carabinieri arrestano Silvano, Edoardo e Sole, una ragazza argentina che viveva li.

All’Alcova i ROS incontrano più resistenza, ma concludono comunque l’operazione in brevissimo tempo.

Nell’Asilo di Via Alessandria, subito dopo la perquisizione dei militari, arrivano in forze anche Digos, celerini e vigili, che accodandosi alla perquisizione in corso, s’impadroniscono del posto e iniziano a distruggerlo sistematicamente: porte, finestre, suppellettili, bagni, gabinetti, cucine, tutto distrutto; concludono l’opera pisciando nei letti degli occupanti, tenuti a distanza in strada da un vero e proprio esercito.

Lo sgombero verrà perfezionato più tardi con la muratura completa dell’edificio.

Nel pomeriggio di venerdì si svolge un presidio di protesta davanti al Comune. Dopo un lancio di fumogeni CC e celerini, presenti in forze, caricano selvaggiamente proseguendo poi la caccia all’uomo per tutto il centro.

Negli scontri saltano decine di vetrine. Questo particolare di cronaca che tanto ha infiammato cronisti e politicanti ci interessa poco: la pace sociale non rientra nei nostri programmi.

La polizia ha colto al balzo l’occasione sportagli dai ROS per effettuare un’operazione che ha dell’incredibile.

Non sappiamo se questo colpo di mano sarà rivendicato dalla giunta Rossa, che in tempi di dibattito sui cosiddetti "centri sociali" ha forse voluto colpire a ‘destra’ per mandare un messaggio a ‘sinistra’: o collaborate limitandovi a erogare servizi sociali e creatività, oppure questo è ciò che vi può capitare.

Questa gravissima intimidazione non ha comunque sortito l’effetto pratico voluto: ieri pomeriggio l’Asilo è stato rioccupato dopo un lungo assedio della polizia.

Agli occupanti la nostra solidarietà, ai potenti della città un monito: in gare di teppismo come questa potete esclusivamente essere di più, non certo i migliori.

 

Ma veniamo all’ennesima storia di anarchici e bombe.

 

Da tempo le operazioni dei ROS sono associate a italianissime storie di montatura, intimidazioni, collusioni, depistaggi, etc, dal caso Riccio ai massacri degli anni ’70, dal caso Di Donno all’inchiesta Marini. E parallelamente quando le indagini su certi casi non approdano a nulla di concreto, qualche anarchico da incastrare lo si trova sempre.

 

MA INTENDIAMOCI BENE :

Noi siamo completamente solidali con tutti quelli che in Val Susa, dopo aver verificato l’inutilità di delegare alle forze istituzionali la propria opposizione al progetto dell’Alta Velocità sono passati all’azione diretta sabotando i lavori e colpendo le ditte appaltatrici di questo mostruoso progetto.

Siamo contro l’Alta Velocità come lo è all’unanimità la comunità Valsusina, fatto questo che non ha mai impedito che il progetto voluto dalle grandi aziende, FIAT in testa, partisse.

Ravvisiamo nel metodo delle azioni - tutte contro macchinari e strutture, tutte indirizzate contro le varie strutture di controllo sociale, dalla Telecom a Mediaset, alla Rai, tutte compiute con ordigni di costruzione casalinga - una totale identità con le nostre idee, le nostre analisi e la nostra pratica. E quindi, ben lungi dal voler recitare la parte delle vittime sacrificali, ribadiamo la nostra

 

TOTALE SOLIDARIETA’ A SILVANO, EDOARDO E A SOLE

TOTALE SOLIDARIETA’ AI VALSUSINI IN LOTTA CONTRO L’ALTA VELOCITA’