Ieri è apparso sulla prima pagina della cronaca locale de "la Repubblica" un articolo a firma di Meo Ponte relativo all'interrogatorio di Sole e Silvano (quest'ultimo si è rifiutato di rispondere, come sempre, mentre Sole ha preso la parola solo per ribadire la data del suo arrivo in Italia -settembre '97- e quindi la sua impossibilità a nella partecipazione a qualsivoglia gruppo o banda armata.).
Questo giornalista, evidentemente ispirato dall'alto, è riuscito a collegare la rapina di Cordoba in Spagna (18 dicembre '96) quando 4 compagni vennero arrestati (due di loro sono anche inquisiti da Marini) dopo un conflitto a fuoco con la polizia (per maggiori informazioni vedi i comunicati da noi emessi in cs-list il 13/3/98 e il 22/3/98 nonché l'archivio in rete del CDA http://www.ecn.org/zero/cda/) all'indagine sui sabotaggi al TAV.
Come ci riesce: facendo coincidere il nome, anzi, il cognome di un presunto amico o fidanzato argentino di Soledad, certo Rodriguez, con quello di Giorgio Eduardo Rodriguez, uno dei 4 di Cordoba.
Fantascienza pura.
Esistono due persone di nome Rodriguez e per il giornalista sono una sola (tra l'altro quello di Cordoba è un quarantenne). L'altro, al di là di quel che insinua l'articolista, non sembra aver mai messo piede in Europa. Nell'articolo si dice che Soledad sarebbe arrivata in Italia, a Bolzano (???) nel luglio '97 dopo aver lasciato in Spagna Rodriguez (fidanzato/rapinatore) che avrebbe poi compiuto con il nostro compagno Michele Pontolillo, Claudio Lavazza e Giovanni Barcia la famosa rapina il 18 dicembre.
Peccato che la rapina fosse avvenuta l'anno prima.
Quindi dice che uno dei rapinatori era Maria Lavazza, ex terrorista di prima Linea.
Trattasi invece di Claudio Lavazza (non ci risulta abbia cambiato sesso e nome), ex appartenente ai PAC (Proletari Armati per il Comunismo), ricercato sia in Francia che in Italia.
Per dare il giusto tono alla vicenda dice inoltre che il colpo fu "scandito da una crescente e assurda violenza. I quattro avevano infatti preso in ostaggio la guardia giurata e non avevano esitato a sparargli tre pallottole nello stomaco al primo cenno di reazione"
Per vostra informazione i rapinatori, dopo essere usciti dalla banca con la guardia in ostaggio, furono investiti dal fuoco di decine di agenti già appostati. La guardia giurata fu ferita dai suoi colleghi, e anche i rapinatori furono gravemente feriti ma riuscirono a rubare un auto e fuggire; durante la fuga, inseguiti da un'auto della polizia, spararono con il mitra uccidendo due poliziotte.
Il signor Meo Ponte, già distintosi per diversi articoli su varie vicende nostre, dice anche che i CC alla Casa trovarono dei "timer" simili a quelli usati negli attentati a Roma, Ivrea e Milano. Sta parlando di una comune sveglietta, ovviamente.
Inoltre mette in risalto come indizio il fatto che Baleno assieme a Sole avesse assistito a un'udienza del processo a Patty, l'anarchica del Laboratorio Anarchico di Via De Amicis accusata di essere la "postina" della bomba al Comune di Milano del 25 aprile. Anche stavolta il fatto di assistere ai processi viene criminalizzato, come già negli anni '70, come evidenziato dal giudice Antonio Marini nelle indagini e nel processo in corso a Roma contro gli anarhcici.
Ci sembrano tutti elementi molto utili per capire che questo bell'articolo sia stato scritto per motivi molto evidenti: far sapere a tutti che la famosa "banda armata internazionale" di anarchici delineata da Marini esiste, che ne fanno parte elementi spietati e pericolosi e che non bisogna solidarizzare in nessun modo con loro anzi.
Grazie anche di questo, signori dell'informazione. Terremo a mente.
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