EL PASO OCCUPATO - VIA PASSOBUOLE 47

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Martedi 10 marzo 1998


Comunicato stampa

Due riflessioni in merito alla notizia riportata oggi da "La Stampa" sull’incriminazione dei ‘responsabili’ di El Paso per apologia di reato riguardo al comunicato sugli arresti e gli scontri emesso sabato 7 marzo.

Intanto confermiamo il nostro più totale disinteresse verso lo sdegno delle vetrine infrante.

Primo perché quando ti devastano la casa con atti teppistici arrivando a pisciarci sopra, e quando a farlo sono i protettori dell’ordine democratico che i cittadini democraticamente tollerano e mantengono non ci si deve stupire che in mancanza della forza militare per rispondergli a dovere direttamente ci si rifaccia sui simboli della società civile che legittima silenziosamente queste porcate.

Secondo, perché quando la gente che protesta in strada viene caricata a freddo PRIMA che avvenga qualsivoglia incidente, e quando viene inseguita e pestata a sangue per la strada da decine di celerini, chiunque sia questa gente, non c’è da stupirsi se provoca dei danni.

Non stiamo a ricordare le decine di volte in cui i media – ovviamente – non si sono occupati di riportare 10 anni di episodi repressivi piccoli e grandi ai danni di chi non vuole vivere ‘in linea’. Non occorre neppure ribadire l’evidente schizofrenia della società civile che protesta contro le stragi delle balene e non si cura della distruzione dell’ecosistema circostante, o che accetta impotentemente le notizie della responsabilità dello Stato e dei suoi servitori su stragi, bombe, stupri e depistaggi – basta che siano passati almeno 20 anni…

In merito alla nostra incriminazione per apologia di reato confermiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che non delegano né la propria vita né la propria sopravvivenza e soprattutto la propria autodifesa agli stessi che la minacciano.

Tutta la Valsusa è contraria alla TAV, forze istituzionali comprese; gli stessi organi di stampa riportavano mesi fa, commentando la mancanza di risultati delle indagini, l’evidente simpatia della popolazione verso gli attentatori. Ma nulla fermerà il TAV se non l’azione diretta, non certo le petizioni o le sfilate.

Noi abbiamo preso, come sempre, una posizione netta e decisa sia per riaffermare le nostre idee e le nostre pratiche, sia perché non vogliamo che per l’ennesima volta quelli che finiscono dentro siano dimenticati dopo pochi giorni finché, come succede di solito, non usciranno magari dopo un annetto, in silenzio, a caso completamente sgonfiato.

Tutti coloro che dicono di lottare contro lo sfruttamento umano e ambientale, tutti coloro che si dicono contro questo stato di cose devono prendere una posizione chiara sia riguardo l’arresto di Silvano, Edoardo e Sole, sia riguardo agli eventi della Valsusa. Non può essere bella solo la rivoluzione dall’altra parte del mondo.

Abbiamo preso posizione chiaramente e questa ridicola incriminazione puzza solo di intimidazione: non cambieremo idee neanche se fossimo gli unici ad esporle senza paura.

Per quanto riguarda la riconciliazione con la società civile, ancora una volta, ribadiamo la nostra più totale avversità. Non siamo qui per inserirci.

GUERRA ALLA SOCIETA’