German translation / Deutsche Übersetzung
Nell'ultimo comunicato avevamo riportato la notizia di un altro sciopero della fame da parte di Giuseppina Riccobono, rinchiusa a Rebibbia dal 17 settembre in seguito all'inchiesta Marini contro la fantomatica ORAI, la banda armata anarchica; anche Tiziano Andreozzi sta attuando questa protesta. Da un comunicato del Forte Prenestino apprendiamo inoltre che Tiziano Andreozzi da lunedi' 28 ottobre e' anch'egli in sciopero della fame e della sete. Questo e' il comunicato di Giuseppina Riccobono:
carcere di Rebibbia, 23 ottobre, Giuseppina Riccobono "... quest'estate Tiziano ha avuto un incidente stradale che gli ha provocato un ematoma cerebrale, per questo e' costretto a seguire una terapia con un farmaco particolare, il Gardenale, un antiepilettico che assolutamente non puo' essere sospeso. Invece dal 30 ottobre dall'infermeria hanno smesso di somministrarglielo con la motivazione che non puo' essere assunto a stomaco vuoto, motivazione anche giusta ma nei fatti pericolosa e che richiederebbe comunque un'assistenza piu' adeguata. Inoltre Tiziano e' ancora in attesa dell'udienza da parte del Tribunale del riesame dopo un mese e mezzo di detenzione".
Salvatore Gugliara ha ottenuto gli arresti domiciliari ed e' tornato a casa martedi' 2 novembre contrariamente a quanto avevamo sentito dire, cio' non e' dovuto al fatto che il PM abbia dato parere favorevole al provvedimento verso gli imputati dei soli reati associativi (banda armata, associazione sovversiva, attentati, armi ed esplosivi), ma alle condizioni di salute di Salvo (che ora comunque sta bene).
Ricordiamo che Antonio Budini, Marco Camenish, Orlando Campo, Gregorian Garagin, Salvatore Gugliara, Francesco Porcu, Paolo Ruberto, Giuseppe Stasi e Carlo Tesseri, 9 dei detenuti anarchici, ci hanno fatto pervenire un loro comunicato che abbiamo diffuso integralmente lo scorso 30 ottobre.
Giovedi' 7 novembre si e' tenuto a Trento il processo a Jean Weir, Carlo Tesseri, Christos Stratigopulos, Antonio Budini (tutti in carcere a Rebibbia ora perche' coinvolti nell'inchiesta Marini). I 4 sono gia' stati condannati in primo grado per una rapina avvenuta a Serravalle (TN); questo processo riguardava altre due rapine avvenute a Ravina di Trento, l'accusa delle quali e' dovuta alle dimostrazioni della "pentita" che accusava 68 anarchici di banda armata. L'udienza, durata dalle 9 di mattino alle 20.30, ha visto la partecipazione di un centinaio di persone circa, che sono state filtrate da un imponente schieramento di polizia e CC (l'ultima volta avevano dovuto caricare dall'interno del tribunale sino alla piazza per contenere la gente che voleva entrare). Solo in 25 alla volta si e' potuto assistere al dibattimento.
Dal punto di vista tecnico i tre avvocati che li assistevano hanno svolto un ottimo lavoro, prima inquadrando l'intera vicenda nell'ambito dell'inchiesta Marini e quindi denunciando l'intera operazione come una montatura costruita ad hoc dalla magistratura e dai carabinieri sfruttando la "pentita" e facendola testimoniare in questo processo per rapina per farla dichiarare credibile nella maxi inchiesta contro gli anarchici per banda armata. Infatti, verbale di indagini alla mano, si legge che solo grazie alla testimonianza della suddetta si e' arrivati a smascherare questa pericolosa banda, e che del suo "ravvedimento" non c'e' motivo di dubitare essendo stata considerata credibile dalla corte di Trento. Gli avvocati hanno minuziosamente smontato la sua incredibile testimonianza, mettendo in evidenza sia tutte le contraddizioni gia' emerse nel precedente procedimento (leggere la testimonianza sull'opuscolo "Con ogni mezzo necessario") e quindi dimostrando come ella fosse persona assolutamente non credibile e mossa da ben altre motivazioni. L'accusa ha ribattuto che se la "pentita" fosse stata realmente istruita allora non sarebbe mai caduta in contraddizione (vi ricordate i processi alle streghe? Venivano lanciate in un lago, se annegavano era un segno della loro innocenza, se rimanevano a galla era segno di stregoneria e quindi venivano arse).
Dopo tre ore di ritiro la corte ha deciso di rinviare il processo al 13 dicembre per acquisire nuove prove, e cioe' dopo una nuova audizione di Mojdeh Namsetchi (la "pentita"), del maresciallo Farino (il CC che l'avrebbe "convinta" a redimersi) e dei documenti comprovanti un'operazione che la "pentita" avrebbe subito un paio di mesi prima e che avrebbe compromesso la sua partecipazione alle altre due rapine.
La nostra valutazione dal punto di vista politico e' che i giudici non se la siano sentita di ricondannare i quattro (piu' gli altri 4 imputati latitanti) di fronte ad una simile mole di prove contrastanti l'accusa; ma questo e' un processo voluto da Roma, da Marini, che deve far dichiarare credibile la sua unica prova contro gli anarchici, quindi la corte ha fatto un classico "scaricabarile" rimandando il procedimento -- guarda un po' -- a tre giorni dopo l'udienza preliminare del 10 dicembre per l'inchiesta Marini. Cosi' non solo avranno tempo per istruire la "pentita", ma in quell'occasione non sara' ancora stata stabilita la evidente falsita' della teste principale. E' comunque un segno non negativo il fatto che i giudici non abbiano proceduto immediatamente ad una riconferma della condanna. Nessuno si aspettava qualcosa di particolarmente diverso dalla Giustizia.
Notizia dell'ultimo minuto: apprendiamo che Carlo Tesseri, uno dei detenuti per rapina processati a Trento, durante il trasferimento dal Tribunale di Trento giovedi' scorso dopo il processo e' stato selvaggiamente picchiato da sette guardie carcerarie. Non siamo in grado di sapere se in questo momento si trovi nel carcere di Montorio Veronese oppure se sia stato trasferito a Frossombrone (Pesaro).
Ogni aggiornamento sulla situazione si puo' leggere sul settimanale anarchico Canenero. Potete richiederne copie, un minimo di 15 -- telefonando allo 055-63.14.13 o scrivendo alla Casella Postale 4120, CAP 50135 Firenze. Canenero si puo' trovare anche per via telematica: http://www.geocities.com/Hollywood/3879/canenero.htm oppure http://www.ecn.org/zero/canenero.htm
Per ulteriori contatti: Comitato Difesa Anarchici c/o El Paso Occupato, via Passo Buole 47, 10127 Torino, tel. 011-317.41.07.
Altre notizie e aggiornamenti si possono trovare per via telematica: mailing lists a-infos@lglobal.com e cslist@ecn.org, e pagine web http:/wwww.geocities.com/Hollywood/3879/anarchy.htm oppure http://www.ecn.org/zero/anarchy.htm).
(Deutsche Übersetzung: "Soli-Komitee Italien", München)
Zu den Gefangenen:
In unserem letzten Info brachten wir die Notiz von einem
weiteren
Hungerstreik, der von Giuseppina Riccobono, inhaftiert in
Rebibbia ab dem
17 September aufgrund der Ermittlungen von Marini, gegen die
phantomatische ORAI (Organisazione Rivoluzionara Anarchica
Isurrezionalista - Revolutionäre Anarchistsiche Aufständische
Organisation - A.d.Ü.), der anarchistische bewaffnete Haufen.
Auch
Tiziano Andreozzi ist aus Protest gegen die Haft nun im
Hungerstreik. Aus
einem Info von Forte Prenestino (besetztes Zentrum in Rom -
A.d.Ü.)
entnehmen wir, daß Tiziano Andreozzi ab dem 28. Oktober den
Hungerstreik
auf den Durststreik verschärft hat. Es folgt die Erklärung von
Giuseppina
Riccobono:
Gefängnis Rebibbia, 23 Oktober, Giuseppina Riccobono:
"...vorigen Sommer hatte Tiziano einen Autounfall der ein
Gehirnhämathom
zur Folge hatte. Aus diese Grund ist er darauf angewiesen ein
besonderes
Medikament (Gardenale) einzunehmen. Es handelt sich um ein
Anti-Epileptikum, dessen Einnahme auf keinen Fall unterbrochen
werden
darf. Aber seit dem 30. Oktober hat die Krankenabteilung des
Gefängnis
aufgehört es ihm zu geben mit der Begründung, daß er es nicht
auf leeren
Magen nehmen kann. Diese Begründung mag wohl auch berechtigt
sein, die
Situation Tizianos ist aber trotzdem gefährlich und verlangt
nach
anderen Bedingungen. Außerdem wartet Tiziano nach eineinhalb
Monaten
Haft, immer noch auf die Haftprüfung."
Salvatore Gugliara befindet sich seit Dienstag, den 2. November
in
"Hausarrest" (Ist in Italien an Stelle von U-Haft
möglisch - A.d.Ü.). Im
Gegensatz zu dem was wir gehört haben, ist dies nicht darauf
zurückzuführen, daß der Staatsanwalt sich entschieden hätte
alle
Angeklagten gegen die wegen Vereinigungsdelikten ermittelt wird
(bewaffneter Haufen, subversive Vereinigung, Anschläge, Waffen
und
Sprengstoffbesitz) in "Hausarrest" zu schicken, sondern
hängt alleine mit
dem Gesundheitszustand von Salvo zusammen (dem es jetzt wieder
gut geht).
Wir bringen in Erinnerung, daß Antonio Budini, Marco Camenish,
Orlando
Campo, Gregorian Garagin, Salvatore Gugliara, Francesco Porcu,
Paolo
Ruberto, Giuseppe Stasi und Carlo Tesseri, 9 der inhaftierten
Anarchisten, uns eine Erklärung zukommen haben lassen, die wir
in voller
Länge am 30. Oktober veröffentlich haben.
Zum Prozeß am 7. November 1996:
Donnerstag, dem 7. November 96, fand der Berufungsprozeß in
Trient gegen
Jean Weir, Carlo Tesseri Christos Stratigopulos, Antonio Budini
(alle im
Gefängnis von Rebibbia, da auch gegen sie Ermittlungen Marinis
wegen der
anderen Geschichten, ORAI etc. laufen) statt. Die vier sind in
einem
anderen Verfahren wegen eines Banküberfalls, der in Serravalle
durchgeführt wurde, verurteilt worden. Dieser Prozeß jedoch
betraf zwei
weitere Banküberfälle in Ravina di Trento. Die Anklagen beruhen
auf den
Aussagen einer "Reuige" (Kronzeugin - A.d.Ü.), auf
Grund der Aussagen
dieser "Reuhig" sind 68 Anarchisten in den anderen
Verfahren wegen
bewaffneter Haufen etc. anklagt.
Die Verhandlung, welche von 9:00 Uhr in der Frühe, bis 20:30 Uhr
dauerte,
wurde von ca. 100 Personen verfolgt. Ein großes Polizei- und und
Carabinieri-Aufgebot war vor Ort (voriges Mal kam es zu harten
Auseinandersetzungen bei ihrem Versuch, die anwesenden Freunde
und
GenossInnen vom Gerichtsaal fernzuhalten). Nur jeweils 25 Leute
konnten
der Verhandlung im Gericht beiwohnen.
Von der technischen Seite her haben die drei Verteitiger sehr
gute Arbeit
geleistet. Sie stellten die ganze Angelegenheit im Gesamtrahmen
der
Ermittlungen Marinis dar, um dann die gesamte Operation in ihrer
Aufbauschtheit und Willkür zu verdeutlichen. Sie hoben das
Interesse der
Magistratur und der CC (Carabineiri) hervor, die eine
"Reuige" benützen,
um sie in diesem Prozeß der Banküberfälle glaubwürdig
erscheinen zu
lassen, damit sie dann im übergeordenten Rahmen der Ermittlungen
im
Verfahren wegen "bewaffneter Haufen" etc. auch mit
Glaubwürdigkeit
eingesetzt werden kann. Tatsächlich, im Ermittlungsprotokoll
kann man
lesen, daß man nur Dank der Aussagen der obengenannten
"Reuigen" dazu
gekommen sei, diese gefährlich Bande zu enthüllen, und daß es
keinen
Grund gibt an ihrer "Reue" und somit ihrer
Glaubwürdigkeit zu zweifeln,
da ihr ja schon die Richterschaft der ersten Instanz aus Trient,
glauben
geschenkt hätte. Die Verteitiger haben die unfaßbaren Aussagen
in allen
ihren Einzelheiten auseinandergenommen. Sie hoben alle
Widersprüche
hervor, die schon im ersten Verfahren deutlich waren (näheres in
der
deutschen Broschüre "Hands up", Adr. siehe am Schluß
- A.d.Ü.) und haben
daher gezeigt, wie unglaubwürdig diese Person ist, und aus
welchen
Gründen heraus sie gehandelt hat. Der Staatsanwalt wiederholte,
daß wenn
die "Reuige" tatsächlich instruiert worden wäre,
diese nie und nimmer in
Widersprüche gefallen wäre ( Erinnert ihr euch an die
Hexenprozesse? Sie
wurden in einen See geworfen, wenn sie ertranken war es ein
Zeichen ihrer
Unschuld, wenn sie nicht ertranken war es Zeichen von Hexerei und
sie
wurden verbrannt).
Nachdem sich die Richter für drei Stunden zurückgezogen hatten,
beschlossen die dann den Prozeß auf den 13. Dezember 96 zu
vertagen um
neue Beweise zu finden. Also sie möchten Mojdeh Namsetchi (die
"Reuig")
und den Marschall Farini (der Carabinieri der sie
"überzeugt" hätte, sich
zu reuen) nocheinmal vernehmen und möchten Unterlagen bzgl.
einer
Operation prüfen, welcher sie zwei Monate vorher hatte und die
ihre
Teilnahme an den Banküberfällen in Frage stellen würde.
Unsere Beurteilung aus politischer Sicht ist, daß die Richter es
nicht
gewagt haben, die vier (plus die anderen 4 untergetauchten
Angeklagten)
angesichts solch einer widersprüchlichen Beweislage nocheinmal
zu
verurteilen. Dies ist jedoch ein Prozeß, der von Rom gewollt und
gesteuert ist, von Staatsanwalt Marini, der alles daran setzten
muß
seinen einzigen Beweis gegen die Anarchisten glaubwürdig zu
machen. Also
hat die Richterschaft ein typisches "die heiße Kartoffel
weitergeben"
gemacht und hat das Verfahren vertagt - da schau an - genau auf
drei Tage
nach der Vorverhandlung der Ermitttlungen Marinis in den andren
Fällen,
die für den 10. Demzember 96 festgesetzt ist. So haben sie nicht
nur
Zeit, die "Reuige" besser zu instruieren, sondern bei
diesem Anlaß werden
die offensichtlichen Lügen der Kronzeugin noch nicht
festgestellt sein.
Es ist auf alle Fälle kein negatives Zeichen, daß die Richter
nicht
gleich das Urteil gesprochen haben. Niemand erwartete sich etwas
besonders anderes von der Justiz.
Infos der letzten Minuten: Wir erfahren, daß Carlo Tesseri,
einer der
Gefangen wegen der Prozesse in Trient, beim Transport vom Gericht
ins
Gefängnis, nach dem Verlassen des Gerichtes von sieben
Knastwärtern
brutal zusammengeschlagen wurde. Wir haben es nicht geschafft uns
die
Kenntniss anzueignen, in welchen Knast er genau ist. Vielleicht
in
Verona, oder vielleicht in Fossombrone (Pesaro).
Soweit die Übersetzung
Weitere Infos in deutscher und englischer Sprache über:
"Solidaritätskomitee Italien"
c/o Infoladen München
Breisacherstr. 12
D-81667 München (Kohle für Broschüren + Porto!)
es berichtet auch regelmäßig:
Geist der Freiheit (NEU ADRESSE!)
c/o Cafe Exzessß
Leipzigerstraße 91
D-60487 Frankfurt