a cura di Tactical Media Crew
German translation / Deutsche Übersetzung at the bottom
Anche lunedi 16.03.98 udienza all'aula bunker del Foro Italico per il procedimento contro gli anarchici accusati dal tristemente noto PM Marini e dai Supercarabinieri del ROS.
Nelle udienze delle scorse settimane sono continuate le deposizioni, lunedi 2 e 9 ha deposto il collaboratore di giustizia e, "naturalmente" coimputato, Antonio Sforza capofamiglia della famiglia Sforza, una famiglia che viveva di attivita' extralegali e che ora sono tutti diventati collaboratori di giustizia. Lo Sforza e' stato escusso su attivita' di criminalita' comune che avrebbe svolto assieme agli imputati come furti e altro, come l'altra pentita del processo anche lui e' stato molto lacunoso alla prima audizione ed invece si e' mostrato piu' preparato nelle settimane successive. La sua deposizione comunque non e' stata cosi' penosa faticosa e paradossale come quella di Namsetchi Mojdeh, la pentita che dovrebbe avallare e sostenere l'ipotesi di banda armata ed associazione sovversiva contro gli imputati e le imputate, che pero' nelle diverse udienze nelle quali e' stata "ascoltata" non e' mai riuscita a dare l'impressione di essere a conoscenza di una organizzazione di questo tipo, bisogna ricordare che la faticosissima deposizione della Namsetchi e' stata un calvario di ore di domande e di risposte non date o tipo "non ricordo", e di lunghissimi silenzi.
Lo Sforza invece parlava di fatti di criminalita' comune e per i quali alcuni imputati sono stati arrestati in flagranza processati e condannati e dei quali gia si sa' tutto.
Si e' continuato ascoltando i "pentiti" del processo o meglio "imputati di reato connesso" e precisamente la famiglia Sforza anche lunedi 16, si e' fatto il controesame di Fabio Sforza, controesame che si e' basato principalmente sull'episodio della macchina che si accusa di aver rubato e con la quale sarebbe poi morto Luigi De Blase nella cosiddetta autobomba al Prenestino. Poi e' stato sentito Sforza Massimo che conosceva appena gli imputati quindi anche riguardo alle sue conoscenze e frequentazioni ha potuto riferire molto di meno, quindi il Pubblico Ministero ha concluso il suo esame e per la prossima udienza che si terra' il 23, lunedi come sempre per questo procedimento, si continuera' ascoltando Sforza Roberto l'ultimo dei figli di questa famiglia che interamente e' diventata una famiglia di collaboratori di giustizia.
Per l'udienza di oggi lunedi 16 marzo e' tutto, le udienze proseguiranno, sempre in forma pubblica, ogni lunedi all'aula bunker del Foro Italico a Roma (Via dei Gladiatori !!) inizio alle 9,30 circa; pensiamo che le udienze andranno avanti ancora molto a lungo a meno di un intervento del Presidente perche' Marini e Ionta hanno da produrre altri 110 testimoni per l'accusa (si tratta quasi esclusivamente di poliziotti e carabinieri) epoi verrano quelli della difesa e quindi si prevedono tempi lunghi.
Mentre e' stato diffuso un documento da parte degli imputati Orlando Campo, Marilu' Marchetto, Anna Beniamino, Maria Miraglia, Raffaele Scapuzzo, Pippo Stasi
"Fin dall'inizio dell'inchiesta Marini ci siamo trovati sommersi da una Babele di chiacchiere che non ci convincono. Per questo motivo sentiamo l'esigenza di esprimerci per ribadire la nostra posizione rispetto a dei concetti fondamentali che spesso per paraculaggine ideologica sono adoperati per fini avanguardistici e carrieristici. Affinita' ed informalita' non sono mere enunciazioni teoriche monolitiche dietro cui celarsi; il concetto di affinita' e un metodo di cui si e' dotato storicamente il movimento anarchico, la sua applicazione secondo noi consiste nella creazione di rapporti spontanei basati su principi comuni supportati da una condivisione di teorie, nello specifico vogliamo chiarire meglio che affinita' non ha bisogno di una conoscenza"
il comunicato poi continua e cecheremo di renderlo disponibile nei prossimi giorni
Un'ultima nota negli ultimi giorni e' uscita dal carcere Jean Weir, una delle imputate di questo procedimento.
Auch am Montag, den 16.3.1998 ging der Prozeß gegen die AnarchistInnen weiter, die vom auf traurige Weise berühmten Staatsanwalt Marini und den Superbullen der ROS angeklagt sind, eine "bewaffnete Bande" gebildet zu haben.
Im Laufe der Verhandlungen der letzten Wochen gingen die ZeugInnenaussagen weiter. Am Montag, den 2.3. und 9.3. hat der Justizkollaborateur - und natürlich "Mitangeklagte" - Antonio Sforza, Oberhaupt der Familie Sforza, die einst von illegalen Aktivitäten lebte und die jetzt alle zu Kollaborateuren mutiert sind - ausgesagt. Der Sforza wird beschuldigt mit einigen anderen Angeklagten "allgemeine" Straftaten - wie Einbrüche u.s.w. - begangen zu haben. Wie die andere "Pentita" im Prozeß ist auch er im ersten Verhör recht Lückenhaft gewesen -- hat sich aber im Verlauf der weiteren Verhöre als wesentlich besser vorbereitet erwiesen. Seine Aussagen waren jedenfalls nicht so peinigend, anstrengend und paradox wie die der Mojdeh Namsetchi, die "Pentita" die die Anklage der "bewaffneten Bande" und "subversiver Vereinigung" begründen und aufrecht halten soll -- sie hat es schließlich in den verschiedenen Verhandlungen, während derer sie "angehört" wurde, niemals geschafft den Eindruck zu vermitteln wirklich eine Organisation nach diesem Muster zu kennen. Wir müssen daran erinnern, das die überaus anstrengende Aussage der Namsetchi eine stundenlange Ansammlung von Fragen und entweder nicht gegebenen (oder) Antworten nach dem Muster "kann mich nicht erinnern" war, und langem Schweigen. Der Sforza hat hingegen über allgemeine Straftaten berichtet, im Zuge derer einige Angeklagte auf frischer Tat ertappt wurden, wegen derer sie einen Prozeß hatten und verurteilt wurden, also über die mensch bereits alles wußte.
Und weiter ging es am 16.3. mit den Verhören der "Pentiti" im Prozeß -- oder besser, den "angeklagten MittäterInnen", genauer der Familie Sforza. Fabio Sforza wurde verhört, wobei es überwiegend um das Auto ging, das laut Anklage gestohlen wurde und mit dem dann Luigi De Blase durch die sogenannte "Autobombe am Prenestino" ermordet worden sein soll. Dann wurde Massimo Sforza verhört, der die Angeklagten erst seit kurzem kannte und daher auch nur recht wenig über eigene Kenntnisse und Beziehungen sagen konnte. Der Staatsanwalt hat sein Verhör dann abgeschlossen und die Verhandlung wurde auf den 23.3. vertagt. Dann wird Roberto Sforza, der letzte der Familie von Justiz-Kollaborateuren, verhört werden.
Was die Verhandlung vom 16.3. betrifft ist das dann erstmal alles, die nächste Verhandlung wird (wie immer) im Foro Italico in Rom stattfinden, am 23.3. um 9:30 Uhr.
Wir gehen davon aus, daß sich der Prozeß noch sehr lange hinziehen wird, da - wenn der Gerichtsvorsitzende nicht eingreift - die Staatsanwälte Marini und Ionta noch 110 weitere ZeugInnen (überwiegend PolizistInnen und Carabinieri) vorladen wollen, dazu noch die ZeugInnen der Verteidigung.
Letzte Anmerkung: vor einigen Tagen ist Jean Weir aus der Haft entlassen worden; sie ist ebenfalls in diesem Konstrukt angeklagt.
Übersetzung: Solidaritätskomitee Italien