Torino, 26 aprile 1998
La stampa contro Silvano
Ora che le acque si sono un po' calmate sul fronte dell'ordine pubblico (l'avevano già battezzata l'emergenza Torino, il caso squatters, etc), lo Stato comincia a presentare il conto.
Edoardo è morto e lo abbiamo seppellito con una grossa manifestazione; garanzia quasi certa che da lì in poi le reazioni alla sua morte sarebbero andate calando, e così è stato.
Soledad non è libera ma è ai domiciliari, decisione supportata da una serie di articoli e interviste che l'hanno esibita alla pubblica opinione come una povera e spaurita ragazza straniera capitata qui nel momento sbagliato, disperata amante del disgraziato suicida, eccetera. Quanto bastava perché chiunque si commuovesse accondiscendendo di buon grado alla richiesta di rilascio.
In questo percorso di anticipazione del giudizio finale della Legge mancava solo una cosa: un colpevole. E non c'è rimasto che lui, ora, Silvano Pelissero.
E' già da un paio di settimane che di lui si parla citando l'espressione "personaggio strano" oppure "personaggio oscuro" e finalmente stamattina, leggiamo la rivelazione su Repubblica: Silvano sarebbe stato fermato 20 anni fa mentre attacchinava dei manifesti dell' MSI assieme ad Agostino Ghiglia, tuttora esponente politico di AN. Adesso, secondo l'articolista (Alberto Custodero) tutto si chiarisce. Finalmente si è creato il legame tra le varie storiacce della Valsusa, i servizi segreti, l'ex spia e killer Fuschi, l'ex braccio destro di Dalla Chiesa 'Tex' Tessari ora responsabile della sicurezza della Sitaf, la società autostradale della Valsusa, il traffico d'armi e i sabotaggi.
Hanno cominciato a preparare il terreno ed ora è venuto fuori il mostro di turno, dai connotati oscuri, dalla storia misteriosa, dal passato oscuro, che ha letto "Mein kampf", che aveva tentato di avvicinarsi alla Lega, che manteneva le distanze dai posti occupati, eccetera.
Questo linciaggio mediatico, condotto ad arte dai giornalisti che ricalcano fedelmente la pista dei CC i quali devono - come sempre - chiudere il cerchio nonostante tutto - non ci stupisce più di tanto quanto non ci stupiscano i pestaggi della polizia, le carceri stesse o qualsiasi altra porcata.
Le istituzioni con tutto il loro corollario di strutture dipendenti e collaborative si sono rimesse in azione per inchiodare qualcuno, per dare finalmente un nome ed un volto in pasto all'opinione pubblica che - ne siamo certi - sarà poco preoccupata di discernere i dati che gli vengono forniti.
Già si intravede il panorama futuro del giudizio che già i giornali anticipano: Edoardo, il povero 'squatter' buono coinvolto suo malgrado da personaggi ambigui in 'storie più grandi di lui'; Soledad, la sua giovane ed ingenua amante che per amore ha sopportato l'ingiusto carcere; Silvano, l'infiltrato, magari fascista, magari dei servizi segreti, magari agente provocatore, che ha agito dietro le quinte per tramare oscuri piani di eversione dettati da chissà quale grande vecchio, una specie di Fuschi più giovane.
Allora ribadiamo pubblicamente e chiaramente quanto segue: delle accuse che vengono mosse a Silvano, delle puttanate che scrivono i giornali non ci interessa nulla, come non ci interessa se lui o Sole o gli altri anarchici in galera o tutti gli individui in galera sono innocenti o meno. Contro tutte le galere, per liberare tutti.
Silvano è un nostro amico e compagno sul cui conto non abbiamo dubbio alcuno. Il tentativo di farlo passare per provocatore e infiltrato è un tentativo tanto vile quanto terroristico. Sappiate pure che non saranno le sue letture ('Mein kampf', come tanti altri testi degli autoritari di destra e di sinistra, può averlo comprato e letto come tanti nel settore apposito della distribuzione di El Paso) né le voci sul suo conto a creare la benché minima frattura sulla solidarietà di coloro che si sono espressi e mossi finora. Siamo vicini a Silvano come lo siamo sempre stati come lo è sempre stato lui senza timori di sorta o riserve. Non ci sono ombre né dubbi sul suo conto, e lo dimostra la sua vita.
Se la stampa lavora per isolare lui facendo leva sul perbenismo di sinistra stimolato da queste bassezze da giornale scandalistico da quattro soldi, sappia che dovrà mettere nel mazzo anche tutti noi di El Paso.
Abbiamo tutti un passato oscuro, ambiguo e misterioso, siamo tutti ecoterroristi, tossici, ladri, puttane e vagabondi, provocatori, picchiatori e fascisti, chi più ne ha più ne metta.
Siamo più che abituati a essere considerati tali da un sacco di stronzi, dagli anarchici seri e bravi e creativi ai compagni politicanti, ai borghesi beceri ai punkabbestia che vivono d'elemosina. Figuriamoci se ci facciamo scuotere dalle stronzate di uno che deve mettere giù tre cartelle al giorno per mangiare e lo fa con l'aiuto dei carabinieri.
Metteremo in conto pure questa.
El Paso Occupato
né centro né sociale... né squat
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