Questo è il testo del volantino che PuntoZip! distribuì il 13 settembre 1996 in occasione della manifestazione contro il meeting organizzato dalla Lega Nord a Torino sulle rive del Po nel tratto cittadino...

 

AUTONOMIA! 

Autonomi dallo Stato e da quel che è Stato. Autonomi dallo Stato che legittima potere, sfruttamento, repressione, sopraffazione. Autonomi da chi si spaccia paladino dei nostri interessi: partiti, istituzioni, sindacati. Autonomi da chi ci chiede voti in cambio di rappresentanze, consenso in cambio di potere. Autonomi dai mass-media del potere, dalle loro menzogne, dalla loro regia. Siamo autonomi da chi vuol sovradeterminare le nostre vite, i nostri sogni.

Questa è la nostra autonomia.

Siamo contro questo Stato e contro tutti gli Stati. Contro chi in nome di false etnie ed autodeterminazioni vorrebbe creare una Nazione a difesa dei propri interessi economici; piccoli e medi imprenditori che vorrebbero possedere un loro Stato per esercitare il loro Potere, quella stessa classe politica che ha fatto della corruzione l’emblema delle regioni più ricche d’Italia e che ora vede nella Repubblica Italiana un pericoloso concorrente, un fastidioso impiccio per chi vuole usare il proprio potere economico come strumento di governo. Gli scontri fra Poteri non ci interessano.
Siamo convinti che la Liberazione segua ben altre strade, lontano da nuovi confini fittizi o reali che siano, lontano da xenofobie e intolleranze agitate magistralmente da chi vuole impossessarsi del disagio sociale per trarne consenso, voti, potere. Siamo convinti che la liberazione delle nostre vite, il loro miglioramento sostanziale e radicale, sia da ricercare nella creazione di ambiti che siano pubblici  ma non statali, collettivi ma non centralisti, diffusi ma non gerarchici. Il superamento dello Stato-Nazione non porterà ad alcun miglioramento se avverrà con la disgregazione in molteplici micro-stati che seppur paventano una diversa forma di governo hanno pur sempre lo stesso contenuto, non è sostituendosi allo Stato che si otterranno dei cambiamenti  ma superandolo.
Vogliamo costruire una rete di esperienze che sia ingovernabile perchè autogovernata, che possa attraverso la sua crescita e diffusione sottrarsi allo Stato e decretarne così la gioiosa morte. Il welfare-state, da sempre strumento di riconoscimento di uno Stato che assumeva così il ruolo di garante e tutore, è oggi in fin di vita. Ha lasciato il posto al mercato, alla concorrenza. Lo Stato non compie più scelte “giuste” o “sbagliate” ma economicamente vantaggiose o svantaggiose, l’unica dimensione di confronto è quella monetaria. Così per i tagli alle pensioni, all’istruzione, alla sanita’. Lo Stato ha bisogno di soldi ed in base a questo compie le proprie scelte, tutto il resto non conta. Perche’ continuare a tollerare una simile demenza politica? Perchè non costruire con la cooperazione, la solidarieta’, l’intelligenza collettiva, uno spazio pubblico capace di sostituire quella sicurezza che lo Stato ci  offre in cambio di sostegno, servilismo, obbedienza? Non difendiamo il welfare-state, sostituiamolo.
Le città come le periferie sono ormai prive di un seppur minimo spazio che non sia sacrificato al  mito del profitto della produzione, del denaro.
Vogliamo ritrovare il piacere del vivere per vivere, non per produrre, vogliamo creare spazi fisici ma soprattutto sociali in cui il lavoro abbia un fine di cooperazione e non di arricchimento ed autocompiacimento individuale. E’ questa la sifida che lanciamo in questo ultimo scorcio di fine millennio. A chi ci propone nuovi stati con promesse di ricchezza e tranquillità rispondiamo rendendoci ingovernabili, imprendibili, perchè noi siamo altro ed altro costruiamo.
 

PER UNA VITA SENZA LIMITI E CONFINI
AUTONOMIA.ZIP
 
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