Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Intervento di:

  • Giovanni Pugliese (Coordinatore rete telematica Peacelink)


    In una fase così delicata per la telematica amatoriale italiana, ed in un momento di così ampio e "problematico" dibattito sull'informazione che ci vede coinvolti indistintamente tutti, mi auguro che da questo convegno venga fuori una coalizione forte con una proposta unanime da parte di tutti gli esponenti e utilizzatori delle reti telematiche amatoriali italiane.
    Nella ricerca ostinata di quel "Villaggio Globale" e di quella democrazia partecipativa alla quale tutti quanti noi crediamo e ci ispiriamo, sono fiducioso nel credere che la telematica amatoriale, quella telematica del volontariato fatta di trasparenza e di democrazia vera, possa prevalere sugli interessi di parte, siano essi politici che finanziari, affinché questo meraviglioso strumento di comunicazione bidirezionale che ha per nome "telematica" si trasformi in un vero soggetto comunicativo che parta dal basso e che vede protagonisti i cittadini tutti.
    Un pensiero va a chi purtroppo oggi, dopo circa un anno, è ancora alle prese con la giustizia per le ormai note vicende dell'11 maggio 1994 (crackdown). A tutti voi dico che questa gente non va dimenticata ma aiutata a superare i mille ostacoli e i mille problemi che improvvisamente gli sono piovuti addosso per causa di una "ignoranza" totale da parte di chi prima di procedere con una tale azione doveva "tutelare" la privacy del cittadino stesso con indagini preliminari.
    Rubo ancora un altro minuto prezioso a questa stupenda manifestazione per sottolineare e denunciare alcune informazioni "tendenziose" rese in questi giorni dai vari organi di informazione, siano essi della carta stampata che televisivi, ecioè: quell'opera di demonizzazione della telematica, di quella telematica fatta di hackeraggio e sopraffazione, con scene quasi apocalittiche della quasi esaltazione del crimine informatico. Mi chiedo: ma lo scoop è mai possibile che debba essere fatto solo con quelle notizie negative? Dove erano queste "penne facili" quando le reti telematiche "educavano" i giovani ad un comportamento civile all'interno del villaggio telematico stesso e all'uso appropriato della telematica?
    Così facendo non si fa altro che esaltare il mito dell'hacker e quindi svezzare e portare le nuove leve a seguire l'esempio negativo, e nello stesso tempo gettando fango su quella telematica matoriale che ha solo fatto del bene.
    Il rischio che si corre è che i nostri politici, spaventati da tanto "rumore" varino leggi che servono solo a far morire quella telematica di tutti e "finalmente" a dar respiro a quella telematica commerciale che in tutta Italia ha avuto fino ad ora poco successo (vedi il videotel).
    So di averla fatta lunga per essere solo un messaggiop di saluto a tutti i partecipanti e me ne scuso.
    Vi auguro un buon lavoro.