Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Intervento di:

  • Stefano Sansavini di Strano Network


    A proposito della crittografia e dell'anonimato. Noi avremo anche un naso virtuale pero' a quanto pare, non siamo molto capaci di guardare, almeno alcuni di noi, molto al di la' del nostro naso. Questo lo dico perche', mi e' venuto spontaneamente da pensare, che non si pensa, o non si vuol pensare, a quelli che sono dei diritti inalienabili degli esseri umani, che dovrebbero essere sempre garantiti, che in teoria sono garantiti anche da una serie di leggi che derivano dalle norme fondamentali esistenti nel consesso umano. Queste, purtroppo, vengono spesso tranquillamente disattese, anche qui in Italia, ma sulla carta dovrebbero invece essere garantite. Mi riferisco per esempio al diritto inalienabile di poter comunicare con qualsiasi altro soggetto e con qualsiasi strumento a disposizione senza che nessuno possa mettere il naso nella nostra comunicazione. Questo non e' qualcosa che debba essere garantito da Fidonet, ma che mi deve essere garantito da coloro che in questo momento rappresentano il potere statuale, e se non me lo garantiscono devo dar battaglia, altrimenti non si capisce che tipo di soggetto io sia all'interno del consesso umano se non una pecora capace soltanto di belare. Dobbiamo dimostrare un minimo di dignita' umana da questo punto di vista. Certi diritti non sono semplicemente qualche cosa che si contratta al mercato, sono qualcosa che va conquistato per avere quel minimo di dignita' che ci permetta di dire "appartengo al genere umano". Questi diritti, sulla carta, sono garantiti sia dalla Costituzione italiana, ma prima ancora da quelli che sono i diritti universali dell'individuo, da quelli che sono i diritti essenziali. Ma come e' possibile pensare che qualcuno affermi che gli utenti sono loro ospiti, potranno essere ospiti quanto vogliono ma se in una ditta, per esempio, qualcuno mette un apparecchietto, e lo fanno spesso, per crittografare le chiamate in voce, semplicemente perche' ha i soldi per permettersi l'attrezzatura, nessuno ha da ridire, non si capisce allora perche' un povero Cristo, che si collega ad una BBS con il proprio piccolo modem a 2400 bps non possa fare altrettanto. Che tipo di discriminazioni allora stiamo ponendo? Cosa stiamo costruendo comportandoci in questo modo? Stiamo molto attenti, perche' qui, forse, non ce ne rendiamo conto probabilmente, ma stiamo svendendo quelli che sono i nostri diritti fondamentali. Vorrei riportare un aneddoto, nel quale sono stato personalmente coinvolto. Non e' necessario utilizzare la telematica per verificare quanto vengano bistrattati certi diritti fondamentali. Vi racconto cio' che mi e' capitato. Faccio parte di una associazione che si chiama Centro di Comunicazione Antagonista. Due solerti magistrati avevano pensato che forse all'indirizzo dove ha sede il Centro arrivava della posta che poteva essere interessante relativamente ad alcune inchieste da loro avviate, hanno quindi attuato qualcosa di assolutamente illegale, anche secondo la vigente legislazione italiana, in pratica hanno sequestrato la posta che ci arrivava presso la sede del Centro, senza avvertirci che c'era un'indagine in corso che in qualche modo ci coinvolgeva, perche' la legge italiana dice che se e' in atto un'indagine su un cittadino, questo ha diritto ad esserne posto a conoscenza tramite avviso di garanzia, questo dice la legge italiana ed e' bene conoscerla prima di parlarne. Successivamente ci hanno posto sotto processo per divulgazione di notizie riguardanti un procedimento penale perche' semplicemente eravamo venuti casualmente a conoscenza del sequestro e avevamo denunciato la cosa, ci hanno inquisito, anche se il G.I.P. (Giudice delle indagini preliminari) ci ha prosciolto, ma al P.M. (Pubblico Ministero) non tornava e allora ha fatto ricorso ed abbiamo dovuto subire il processo di primo grado e ci hanno condannato, pero' al grado di giudizio successivo, in appello, ci hanno tutti assolti con formula piena. Questo perche' la legge, che ripeto e' bene conoscere in maniera precisa, dice che prima che qualcuno mi tolga il mio diritto inalienabile alla segretezza della mia corrispondenza deve avvisarmi di reato. Almeno questo manteniamolo! Dopodiche', anche in caso di avviso di garanzia regolarmente trasmesso, in ogni caso devo essere garantito che mi venga sequestrato esclusivamente la corrispondenza che riguarda lo specifico reato per il quale sono indagato. E ricordiamoci che e' sempre possibile che il solerte magistrato perda la partita ed io ho tutto il diritto a mantenere il mio diritto e nessuno puo' accedere impunemente a cio' che mi riguarda. Cerchiamo di capire che non possiamo essere noi i primi repressori di noi stessi, perche' questo e' cio' che stiamo rischiando di fare. Semplicemente perche' abbiamo creato un nuovo strumento comunicativo che potrebbe essere molto interessante e molto positivo per tutta l'umanita', e dato che qualcuno fa la voce grossa, allora ci caghiamo sotto e svendiamo i nostri diritti fondamentali. Non solo io non tollero che mi impongano qualcosa del genere, ma non tollero neanche che qualcuno si cali immediatamente le braghe, perche' se riescono a trovare una fetta consistente di soggetti disposti ad accettare simili imposizioni, allora le leggi inizieranno ad essere cambiate in senso sempre piu' repressivo, e dalla democrazia si puo' passare in tempi brevi alla dittatura, senza peraltro che si chiami formalmente cosi', basta fare leggi che creino una dittatura di fatto, come ad esempio leggi che revochino l'inalienabile diritto alla segretezza delle comunicazioni. Quindi stiamo molto attenti, perche' non e' vero che ohnuno puo' fare cio' che vuole, come qualcuno ha detto, e tutto poi finisce in un "volemose bene", volemose bene un corno! Perche' tale presunta armonia entra in conflitto con il mio diritto inalienabile, ribadisco, e non soltanto il mio, ma quello di tutta l'umanita'. Sulla questione del software, sugli eventuali inserimenti in BBS di software commerciale. Sicuramente non e' il caso di inserire Word per Windows in una BBS. Pero' innanzitutto la Microsoft non avrebbe mai venduto tante copie di Word per Windows se non avesse prima incentivato la copiatura e il pirataggio del proprio word processor. Con questo sistema l'ha fatto diventare uno standard, in pratica ha semplicemente realizzato un'operazione di marketing. Ed io non posso starci al fatto che le leggi mi garantiscono le regole del marketing e non quelle di coloro che effettivamente hanno sviluppato il programma. E questo, semplicemente, perche' sono un essere umano che ha una testa per pensare! Non va bene che una qualsiasi ditta prima mi permette di copiare il proprio software in tutti i modi, anzi incentiva questa pratica, e questo e' cio' che ha fatto la Microsoft, fino a costringermi quasi ad utilizzarlo, fino a creare il bisogno indotto, e quindi poi ritrovarsi nelle scuole di ogni ordine e grado con una serie di computer acquistati, funzionanti con software piratato, cosa che e' successa dappertutto, e un bel giorno dato che e' stata varata la nuova legge e la Microsoft vuole tirare la rete della sua enorme operazione di marketing, non determinata da un diritto legittimo, ma dalla perversa legge del massimo profitto, i programmi vengono ritirati e la possibilita' di evolversi culturalmente delle giovani genearazioni, grazie alle nuove tecnologie, bloccata dall'oggi al domani, e tutto questo solo per garantire alla Microsoft di fare miliardi e miliardi di profitto, facendo di Bill Gates l'uomo piu' ricco del mondo. Quello stesso Bill Gates che ha rubato, ripeto rubato, l'MS-DOS a Tim Paterson. Ma la nostra testa, non la vogliamo proprio far funzionare? La vogliamo buttare alle ortiche? Ma perche' ci rifiutiamo di ragionare? Tutto cio' non significa che domattina mi svegliero' e faro' l'upload di Word per Windows nella rete Fidonet. Questo no perche' non voglio mettere nei guai nessuno, ma almeno lasciatemele dire queste cose! Ma almeno possiamo garantirci che affermare simili verita' non equivale automaticamente a commettere un reato, non sia fare apologia di reato, non sia immediatamente perseguibile? Tra l'altro su questa branca del diritto e sulla sua interpretazione nel nostro Paese ci sarebbe molto da discutere, dato che quelli che sono i cosiddetti reati di opinione derivano, come l'apologia di reato, da un codice fascista che ha continuato a sopravvivere sia nella prima che nella seconda repubblica. Non va bene che ci siano dei reati di opinione che provengono dal codice Rocco e che continuano a sopravvivere anche in virtu' di chi pensa che dentro le reti si debba garantire l'autorepressione, si debba garantire il non anonimato, si debba garantire ai sysop che tutto cio' che avviene nella loro BBS e' ottemperante a tutte le leggi vigenti attuali e magari anche future, im maniera tale da creare quella grossa fetta di soggetti che mettono in discussione quelli che sono i diritti universali, inalienabili di qualsiasi essere umano al di la' di quelle che possono essere le leggi di ogni singolo Stato. Mi fermo qui, anche se molto avrei ancora da dire, per non tediare.