"COMUNITÀ VIRTUALI/OPPOSIZIONI REALI"
di Tommaso Tozzi (1991)
Questo testo è stato pubblicato in versione ridotta dalla rivista Flash Art (Aprile-Maggio 1992, #167)
Le libertà individuali nella società delle telecomunicazioni. L'interattività come filo conduttore tra alcune pratiche dell'avanguardia e dei movimenti antagonisti dal punk, ai graffiti, fino alle recenti reti telematiche.
<<'"'Omeostasi'"' è il termine biologico che sta per il mantenimento dell'equilibrio in un sistema e la prevenzione di escursioni nocive. Norbert Wiener del MIT nel suo libro che precorse i tempi, 'Cybernetics' nel 1948, dichiarò: '"'Di tutti i fattori anti-omeostatici nella società, il controllo dei mezzi di comunicazione è il più efficace e il più importante'"'.>>(*)1
La digitalizzazione dei dati e la connessione in reti di tipo telematico è, tra le novità tecnologiche attuali, quella che produrrà le maggiori trasformazioni all'interno delle società che ne faranno uso.
La digitalizzazione delle informazioni presenta dei lati molto interessanti dal punto di vista concettuale:
1) La non deteriorabilità dell'informazione.
2) La riproducibilità dell'informazione.
3) La manipolabilità dell'informazione.
4) La lettura interattiva del modello di informazione e la selezione personalizzata dell'informazione da parte dell'utente.
<<La difficoltà vera del processo è quella di cogliere le informazioni diffuse dalla televisione e dagli altri mezzi di comunicazione in maniera selettiva in modo che la somma di tutte le componenti colte qua e là costituisca un qualcosa di personalizzato. Un'ora di televisione può essere trasmessa in cinque secondi; in linea di principio, quindi, il televisore di casa potrebbe guardare più di 5000 ore di programmi in una giornata lavorativa di sette ore. Si può allora pensare a un sistema di indicizzazione televisivo, che permetterebbe in un futuro prossimo di trasmettere i programmi in maniera digitale facendoli precedere da un sommario. Consultando questo sommario un televisore '"'intelligente'"' potrebbe filtrare i programmi non pertinenti, e poi rielaborare il risultato in qualche modo ricavandone un breve collage distillato che duri, poniamo, 10 minuti. Per avere maggiori informazioni sugli argomenti citati basterebbe richiedere al televisore di dire di più. La lunghezza complessiva delle trasmissioni immagazzinate sarebbe limitata solo dalla capacità della memoria del ricevitore. Questa forma di cattura ad ampio raggio si può generalizzare a vari mezzi di comunicazione; in ogni caso sarebbe il ricevitore, non la rete nel suo complesso, a gestire la personalizzazione.>>(*)2
Il fatto che tali informazioni digitali siano trasmesse e collegate in rete permette inoltre:
5) L'interattività e dunque il dialogo tra fornitore e utente;
Mentre un uso socialmente democratico di tale possibilità può portare alla:
6) Non distinguibilità tra i ruoli di fornitore e utente.
7) Lo sviluppo di tribù elettroniche e di scene culturali non limitate da barriere geografiche.
Saranno comunità senza un luogo comune, ma con un interesse comune. (...) La tua età, sesso, razza, aspetto, e altre caratteristiche che sono ovvie quando sei presente fisicamente, semplicemente non saranno percepibili in una conferenza tramite computer. Come conseguenza, le tue parole determineranno la tua identità nella mente di chi le legge. Ciò che tu dici, come lo dici, e le condizioni in cui tu tendi a dire qualcosa saranno tutto quello che si saprà di te. Tu puoi costruirti una nuova identità per ogni BBS. Puoi perfino usare un nome differente; interventi di pseudonimi nacquero contemporaneamente al mezzo e non sono mai veramente spariti. (...) La differenza tra questo modo di organizzare la comunicazione e la posta regolare o i network telefonici è che nel network telefonico devi sapere chi stai cercando per chiamarlo, e devi ottenere il loro numero telefonico prima di poter mandare il messaggio dall'altra parte, e se scrivi una lettera devi mettere un indirizzo sulla busta prima di spedirla, mentre nelle conferenze tramite computer, 'il contenuto del messaggio è l'indirizzo'. (...) Rendendo il messaggio l'indirizzo, le BBS fanno diventare centro della discussione l'argomento, piuttosto che l'identità dei conversanti (soddisfacendo in tal modo i pronostici di Licklider e Taylor riguardo a comunità tenute insieme solamente dagli interessi comuni). Esse creano una specie di spazio virtuale sociale- una serie di messaggi che è destinata a ottenere una risposta da persone sconosciute, ora e nel futuro, la cui sola caratteristica comune sia un interesse condiviso su un argomento specifico.(*)3
8) La priorità del circuito di distribuzione dell'informazione rispetto all'informazione stessa.
Conseguenza di tali caratteristiche è il passaggio dalla società dello spettacolo ad una società delle telecomunicazioni che fonda la sua economia sulla diffusione interattiva della merce-informazione, tale che sia il prodotto che il messaggio non sono una specifica esclusiva del mezzo, ma vengono forniti dall'utente stesso. In questa società basata sulla simulazione di spazi virtuali (dentro i quali si svolge il lavoro e le transazioni quotidiane, oltre che le attività ludiche e creative dell'individuo), la merce si trasforma sulla base delle informazioni che vengono fornite dall'utente, delle tracce lasciate dal suo passaggio e della sua presenza in tempo reale in tali spazi virtuali. Inoltre il valore stesso della merce aumenta proporzionalmente al numero di utenti che vi si collegano, di modo che l'utente non è più soltanto un soggetto che fa uso degli spazi virtuali, ma è contemporaneamente un oggetto-merce nei confronti di ogni altro utente connesso in rete.
Tali elementi possono provocare delle libertà notevoli nel campo della comunicazione sociale, così come possono, a seconda degli scopi, trasformarsi in trappole per controllare e limitare le libertà individuali.
<<La tecnologia si muove più veloce delle leggi. Tutte le nuove tecnologie sono aree fuorilegge. Tutte le nuove tecnologie di comunicazione sono dinamite politica.>>(*)4
<<Le agenzie private di credito come la TRW e la Equifax assemblano le transazioni individuali registrandole in più di 150 milioni di dossier, ognuno dei quali normalmente contiene un nome, cognome, numero di sicurezza sociale, indirizzo, telefono, nome del coniuge, posto di lavoro, salario, altri redditi, concessioni di credito, storia di pagamenti, registrazioni di arresti e condanne, bancarotte, pegni e processi. Il dato in questi dossiers è spesso poco preciso. Viene solitamente collezionato da investigatori pagati poco, appellati dai loro supervisori a trovare robaccia e a farlo veloce. Ma una volta collezionato, esso viene comprato e venduto milioni di volte ogni giorno, assemblato con altri dati per mezzo delle tecniche del '"'computer matching'"', e perfino venduto -come ogni altra proprietà- in cause di bancarotta. L'agenzia di washington del Privacy Journal (P.O. Box 15300, Wash. DC 20003) citava recentemente Richard D.C. Whilden, il capo dell'enorme Information Services Division della TRW, di aver detto che la TRW sta studiando attivamente su '"'nuovi modi di compattare e vendere le informazioni'"' nei suoi giganteschi database.
Siamo ancora all'inizio dell'era del computer. La computerizzazione della casa -la TV via cavo, i microcomputers e altri sistemi interattivi a due sensi- renderanno possibile la costruzione di '"'master profiles'"' talmente dettagliati da far sembrare i raccoglitori di dati dei bureau di credito attuali come delle scuole di giochi per bambini. (...) Il computer matching apre la strada, culturalmente e legalmente, al consolidamento di ciò che viene chiamata da alcuni la '"'società dossier'"'. (...) Richard Vasserstrom, un professore di filosofia all'UC Santa Cruz, ha colto in modo straordinario la minaccia della società dossier che l'universale accumulo di schedature minaccia di costruire: '"'Ogni transazione in cui uno si impegna potrebbe prendere un significato aggiuntivo. In tale società chiunque potrebbe stare comprando una tanica di gas e stare contemporaneamente lasciando una registrazione sistematica di dove era in un giorno particolare... Noi andremmo verso una vita impacciata dalla cautela e dalla ponderazione il che ci renderebbe meno facile vivere rispetto a ciò che noi crediamo sia la vita di una persona libera'"'.>>(*)5
Che tale modello di comunicazione interattiva si sviluppi positivamente dipenderà sia dalla possibilità che le varie multinazionali vi intravedano una fonte di guadagno, sia dalla forza che i vari movimenti antagonisti riusciranno a sviluppare per far si che tali caratteristiche innovative possano essere usate per risolvere un dibattito alimentato da gruppi o singoli appartenenti a differenti forme culturali e/o controculturali. Tale dibattito ruota attorno al concetto fondamentale di libertà che dovrebbe garantire ogni individuo; e in particolare sul tentativo di equilibrare il rapporto tra fornitore di informazione e fruitore - e tra questi, l'ambiente, e il mezzo tramite cui comunicano; garantendo a ogni individuo o cosa le libertà e il rispetto delle sue modalità di espressione e comunicazione, qualsiasi esse siano.
Creare un equilibrio tra il luogo di circolazione dei messaggi e il singolo evento (opera d'arte, individuo/artista o materiale), equilibrio tipico dell'uso socialmente antagonista delle nuove tecnologie informatiche e delle comunicazioni telematiche, è stata un'idea che ha fatto da filo conduttore anche alle pratiche Fluxus, Situazioniste e di altre avanguardie, scene e movimenti antagonisti quali il Punk e il Cyberpunk. La storia di tali network è lunga e costellata di vari esempi: dalle esperienze di mail art, ai vari percorsi sotteranei che hanno visto intrecciarsi pratiche di ogni genere negli anni '50-'60 (happenings, performances), agli ambienti della musica che coinvolgono luoghi come i club e i locali alternativi, i centri sociali e le case occupate, le fanzine, le etichette indipendenti, le varie forme di autoproduzione, i muri stessi della città o le metropolitane nel settore dei graffiti e dell'arte urbana, etc.
Ogni situazione ha avuto il suo percorso, ma si può con una certa tranquillità segnare un filo di continuità trasversale a tali pratiche (e di cui la nascita e lo sviluppo di network come le recenti reti telematiche antagoniste sono l'esempio più recente) nella messa in atto di un tipo di comunicazione interattiva slegata da componenti spettacolari o verticali, stravolgendo di fatto non solo la dimensione sociale ma anche quella economica e costringendola a confrontarsi con un modello di comunicazione che esula dai normali meccanismi che trasformano l'informazione in merce per mezzo delle strategie tipiche della società dello spettacolo.
Happening.
Vi sono elementi comuni sia agli happening e ad alcune operazioni realizzate da artisti cosidetti d'avanguardia quali J.Cage, La Monte Young, G.Chiari, H.Flynt, ecc. (dove lo spettatore partecipa in prima persona allo svolgimento dell'evento e ogni elemento della vita diventa potenziale soggetto dell'azione), sia al criterio di dialogo interattivo tipico delle conferenze telematiche.
<<Non imporre nulla. Lasciar essere. Permettere a ogni persona, come a ogni suono, di essere il centro del mondo. (...). (Un organismo) quando ci si dedica a organizzarlo, lo si uccide! >>(*)6
<<Il performer preparerà una composizione qualsiasi e in seguito la eseguirà nel modo che vuole. >>(*)7
<<Se sei nudo e chiuso in una stanza e non puoi parlare tu puoi fare un pezzo con il tuo corpo contro il muro. Se sei legato puoi farlo con le tue dita. Se non puoi muovere nessuna parte del tuo corpo puoi fare un pezzo con i pensieri della tua mente... >>(*)8
<<Io chiedo che l'individuo diventi conscio del suo proprio sentire per ciò che esso è, e gli permetta di venir fuori. Se io ho successo nel permettere all'individuo di riconoscere il suo proprio sentire, allora io gli avrò dato molto di più di quello che può essere fatto da qualsiasi altro artista.>> (*)9
Le caratteristiche che accomunano gli happening con le comunicazioni di tipo telematico saranno più evidenti quando sarà possibile scambiarsi quotidianamente esperienze fisiche totali, in tempo reale, all'interno di spazi virtuali creati da computer connessi tra di loro per mezzo delle reti telematiche.
Come negli happening di Cage sparisce la differenza tra colui che produce musica e colui che la ascolta, tra il pezzo musicale e la situazione globale del fare musica, così all'interno di alcune di queste reti telematiche tutti sono contemporaneamente produttori e fruitori di informazione, pur mantenendo ognuno la propria singola identità (più o meno coperta da pseudonimo).
Tutti sono ugualmente in grado di proporre i temi delle conferenze, di parteciparvi, di scegliere le modalità linguistiche tramite cui comunicare. Il definire come operazioni artistiche dei dibattiti, readings e altre forme di scambio aperto che hanno costellato gli ambienti culturali dal dopoguerra ad oggi dimostra un modo di intendere il lavoro artistico molto vicino alle intenzioni di chi cerca nelle reti telematiche un modello democratico di comunicazione collettiva.
L'idea di interattività che stà alla base di entrambe le operazioni, attacca, tra le altre cose, un modo istituzionale di produrre informazione (nel campo artistico o sociale) che produce concetti chiusi e non suscettibili a critiche o a variazioni di alcun tipo. Al contrario il creare dei sistemi aperti quali happening e reti telematiche impedisce la formulazione di sentenze vero-falso, bello-brutto, ricollegandosi così a tematiche che hanno attraversato anche alcuni dibattiti epistemologici e scientifici del novecento.
<<...Nella misura in cui i teoremi della matematica parlano del mondo essi non sono certi, e nella misura in cui sono certi essi non parlano del mondo.>> (*)10
<<La logica perfetta funziona di rado. Una delle difficoltà consiste nel trovare regole di ragionamento incontrovertibili. Ma il problema più grave è di trovare basi incontrovertibili per le nostre argomentazioni. E' praticamente impossibile asserire un qualunque fatto sul mondo reale che sia sempre vero.>> (*)11
<<Non può esserci valutazione di errore,. Le cose sono sempre sbagliate.>> (*)12
<<La tesi relativistica a cui siamo arrivati è questa, per ripetere: non ha senso dire quali sono gli oggetti di una teoria al di là dal dire come interpretare o reinterpretare quella teoria in un'altra.>> (*)13
<<A numerosi livelli della tecnica filosofica e epistemologica non si è trattato, come invece è stato creduto, di organizzare il confronto di modelli concettuali con una realtà che doveva essere dominata conoscitivamente, bensì si è trattato di operazioni, di processi di ricerca che risultavano chiusi in se stessi, cioè di strategie teoriche, di sistemi linguistico-concettuali elaborati in vista del disciplinamento e dell'assetto d'ordine delle forme di vita degli uomini, e non di una funzione cognitiva... L'universalità è il sintomo di una decisione che è sempre già stata presa.>> (*)14
<<Comprendere la possibilità e la natura della conoscenza significa perciò capire il modo in cui la mente è capace di costruire tali rappresentazioni.>> (*)15
<<L'ordine classico era: prima le particelle, poi il secondo principio (della termodinamica). L'essere prima del divenire! E' possibile che le cose non stiano più così quando giungiamo a livello delle particelle elementari, e che qui si debba prima introdurre il secondo principio per poter essere in grado di definire le entità... dopo tutto una particella elementare, contrariamente al nome, non è un oggetto che è '"'dato'"'; dobbiamo costruirlo.>> (*)16
<<Invece di fornire la materia prima con la quale edificare il mondo, queste particelle elementari sono in realtà costruzioni fondamentalmente astratte basate sul solido terreno costruito da eventi di osservazioni irreversibili o registrazioni di misure.>> (*)17
<<L'idea era che la scienza non possedesse alcuna superiorità epistemologica rispetto a ogni altro modo di pensare; che non avesse alcun monopolio sulla verità; e che, in ultima analisi, era una mitologia- il che significa che funziona come un modello di religione per le società industriali Occidentali.>> (*)18
<<La verità non è più rivoluzionaria da quando il vero è divenuto un movimento del falso. La verità può solo costituirsi come movimento antagonista che afferma, nelle pratiche di lotta e di comunità, la secessione di una vita altra/alta separata dal destino del capitale.>> (*)19
La forza critica di alcune delle operazioni artistiche definite d'avanguardia costringe infatti il sistema istituzionale a porsi delle domande sulla bontà dei propri principi e meccanismi culturali. Più che bella o brutta in tali esperienze l'arte (come la musica) è utile a prendere coscienza della propria forza contrattuale con il mondo.
Punk.
Anche la scena punk ha avuto molto a che fare con questo genere di stimoli e sollecitazioni, col merito di riuscire a spostare con più efficacia la pratica di questo dibattito dal luogo artistico alla realtà sociale quotidiana.
<<(...) Talvolta il punk è conosciuto anche come Hardcore e rappresenta la parte politicizzata di quel fenomeno punk che negli ultimi anni '70 si era espresso contro tutto e contro tutti in favore di un assoluto nichilismo. Questa precisazione è importante perché nel punk degli anni '80 erano in germe aspetti positivi e costruttivi totalmente assenti in precedenza... E' a quel movimento che qui farò riferimento, alle sue '"'scene'"' e all'esperienza che partecipandovi ne ho tratto. Naturalmente per molti il punk si ferma ai Sex Pistols e non troveranno senso nelle mie affermazioni. Inoltre vorrei precisare che è molto difficile ridurre l'esperienza vissuta dai '"'punk'"' italiani della prima metà degli anni ottanta entro l'ambito dei comportamenti '"'artistici'"'; la scena '"'punk'"' di allora era piuttosto un '"'modo di vita'"' e la parte '"'musicale'"' rappresentava solo una forma di espressione all'interno di un circuito che assomigliava più a un movimento politico che a un movimento estetico. Per molti versi infatti il '"'punk'"' italiano assunse le forme di un movimento politico rielaborando tipi di aggregazione sperimentati negli ultimi anni settanta. I concerti però erano qualcosa di molto più simile a riti sabbatici che a rappresentazioni; erano un'espressione del movimento, un '"'modo di vita'"' essi stessi, una parte integrante di un rituale che andava consumato 24 ore su 24 o rigettato del tutto... Il modo di vita '"'punk'"' era quasi un codice attraverso il quale filtrare interamente la vita, e di certo questo fu il suo limite principale. Dada e Fluxus furono movimenti artistici sia nelle intenzioni che nei fatti. Gli artefici di quelle esperienze erano artisti ai quali interessava anzitutto un discorso sull'arte (o contro l'arte, poca è qui la differenza); le loro azioni potevano provocare conseguenze o avere un'influenza che travalicava i confini dell'arte, ma l'atteggiamento di base rimaneva sempre quello di commisurare la vita con l'arte e questo era senz'altro un comportamento tipicamente artistico. I '"'punk'"' che ho conosciuto in genere non si interessavano a questo genere di questioni e non erano assolutamente propensi a considerare '"'artistiche'"' le loro azioni. In altri termini: i gesti dei dadaisti e le prese di posizione situazioniste prevedevano sempre un'oligarchia artistica e un fruitore; Il movimento punk tendeva il più possibile a eliminare questa bipartizione e adempiva piuttosto a una funzione sacrale all'interno della quale gli adepti compivano i propri riti scambiandosi, di volta in volta, i ruoli che un giorno ti volevano '"'musicista'"' e un altro partecipatore tutt'altro che passivo. Il fatto politico più importante emerso nell'ultimo decennio è a mio avviso il superamento di tutta una serie di rigide dicotomie ideologiche dominanti negli anni '70. Realtà nuove e impreviste (come ad esempio il fenomeno dell'immigrazione e il problema del razzismo che ne è conseguito e che, a sua volta, ha incrementato fenomeni deleteri come quelli delle leghe e dei nazi-skin) hanno portato a un superamento di una politica puramente ideologica ed è per questo che proprio da parte di molti militanti con un background marxista, oggi viene dato un sostegno anche a esperienze che si è soliti definire '"'artistiche'"'. Il '"'fenomeno'"' (come lo si chiama in genere con pessima scelta terminologica) dell'Hip-Hop e del Raggamuffin (in) italiano, corre oggi parallelo a esperienze quali quelle dei centri sociali autogestiti e dell'occupazione delle case. Questo dato sottintende che all'interno di un ambiente fino a qualche anno fa molto chiuso rispetto a iniziative che esulavano dal modo tradizionale di fare politica o di praticare antagonismo, si è creato oggi un ricettacolo fertilissimo per praticare nuove esperienze e intraprendere nuove direzioni......... Oggi pare che forme d'espressione come l'hardcore punk o, appunto, il raggamuffin siano state comprese nel loro potenziale e che esista di fatto la possibilità di situazioni aperte in cui la componente ideologica soggiace alle esigenze di fatto anziché viceversa.>>(*)20
<<(...) Tutto questo fermento [punk] è stato perciò il tentativo di uscire dalla banalità della vita, dalla passività esistenziale ed anche dall'anonimato. In prima persona fare, creare, proporre, divenire soggetti attivi al di là di ogni regola economica, politica, culturale, era ciò che più contava. Il fenomeno era così diffuso e vi erano talmente tante iniziative e produzioni che neppure si riusciva ad essere informati, a vedere, a conoscere tutto ciò che veniva creato. Per diversi anni vi è stato un vero boom, un pullulare di fanzine, gruppi, demotape, azioni e performances magari come numero unico senza alcun seguito con partecipanti che aderivano e comparivano in più progetti contemporaneamente. Per costituire un archivio di tutto il materiale prodotto sarebbe necessario un imponente e meticoloso lavoro di catalogazione tant'è che non ne esiste nessuno completo, nonostante i tentativi fatti. E' curioso notare come molta della ricerca, delle tecniche,delle elaborazioni fatte siano poi state prese e riportate nel mondo ufficiale della comunicazione, dei video, della pubblicità...
Singole espressioni, singoli momenti furono fonte di stimoli creativi, culturali e sociali anche tramite pratiche radicali ed estreme, espresse all'interno di luoghi e spazi non ufficiali o precari che divenivano punto di riferimento e di pulsione creativa/vitale.
Questo è il motivo per cui oltre a ricordare gruppi o persone è importante dare uno sguardo ai luoghi; a tutti quelli che furono punti di riferimento dove si svolgevano le iniziative e dove si poteva assistere alle performance, concerti, proiezioni di video, ecc..>> (*)21
(segue)