Al cambio del secolo, e del millennio, non ha più senso continuare a pensare alla musica solo come una serie di note messe in fila.
Ci attende un numero sempre maggiore di intersezioni tra musica e altre discipline - arti figurative, cinema, video ; ma anche biologia (...la nuova carne !), tecnologia, politica, e tutto ciò che fa parte della nostra vita.
Deadburger è un tentativo di mutazione.
Se fosse un colore, sarebbe blu quasi trasparente.
Se fosse un oceano, sarebbe cellofan.
Se fosse una macchina, si autodanneggerebbe.
Deadburger è un filo spinato nel condotto urinario.
"Un qualcosa di quasi rivoluzionario per il rock italiano sommerso " (MUCCHIO)
"A tratti disturbante e dissacrante, non lascia mai indifferenti" (ROCKERILLA)
"Folli, fuori di testa, paranoici, fuggiti da un manicomio per psicopatici" (METAL SHOCK)
"Delirio totale, orgia senza fine, cataclisma noise... dove tutto è essenza e, contemporaneamente, negazione spietata di tutto" (PSYCHO)
"Sonorità direttamente selezionate nel catalogo della modernità, dei suoi rumori e della sua poesia" (FARE MUSICA)
Credo nell'eleganza dei cimiteri di automobili, nel mistero dei parcheggi multipiano, nella poesia degli hotel abbandonati. Credo nelle infatuazioni per stazioni di rifornimento in disuso (più belle del Taj Mahal), nuvole e uccelli.
Credo nella luce emessa dai videoregistratori nelle vetrine dei grandi magazzini, nell'intuito messianico delle griglie del radiatore delle automobili esposte, nell'eleganza delle macchie d'olio sulle piste catramate dell'aereoporto.
Credo nel morbo conservato per la razza umana dagli astronauti di Apollo.
Credo nell'impossibilità dell'esistenza, nell'inesistenza dell'universo, nella noia dell'atomo.
Credo negli odori corporali della principessa Diana.
Credo nei prossimi cinque minuti.
Da : "CIO' IN CUI CREDO", di James G. Ballard (pubblicato in Italia su "Re/Search", ediz. Shake)
"In te sta già nascendo la nuova carne. Adesso c'è l'ultimo passo, l'ultima trasformazione. Sei pronto, Max ? Io sono la videoparola che si è fatta carne. GLORIA E VITA ALLA NUOVA CARNE"
da "Videodrome", di David Cronemberg
"Non riesco più a vedere così netta la distinzione tra teatro e arti visuali. Le distinzioni sono una malattia della civilizzazione". Lo scrisse Claes Oldemburg nel 1962, anticipando di molti anni il crossover totale che ci attende.
"Tutto assomiglia a un oceano", esclamava Dostoevskij. Io dico : tutto assomiglia al cellofan.
Kurt Vonnegut "La colazione dei campioni"
"Sognavo di diventare come un pezzo di vetro irradiato dai vapori dell'alba, fino a diventare di un blu senza contorni".
Da "BLU QUASI TRASPARENTE", romanzo di Murakami Ryu (in seguito, regista di "Tokyo Decadence"), che nel 1977 scandalizzò il Giappone (e vendette 1.200.000 copie), con uno spaccato di vita quotidiana giovanile a Tokyo. In anticipo su "Less Than Zero" di Ellis.
"Io non provavo un vero amore per le macchine. Ma era meglio fare del male alle macchine che alle persone, o a me stesso". MARCEL DUCHAMP
"Anziché un astratto idealismo, noi chiediamo un onesto nihilismo".
Dal n. 1 di Spur, organo della filiale tedesca dell'Internazionale Situazionista (1966)