In quanto uomo di colore accusato di aver ucciso due bianchi O. J. sembrava il perfetto candidato alla pena capitale. Ma la differenza tra lui e i circa 400 detenuti che nella sola California si trovano nel braccio della morte va individuata nella ingente disponibilitá di risorse finanziarie accumulate in una vita spesa a pubblicizzare prodotti di largo consumo. Simpson ha giá speso milioni di dollari per pagare un collegio di difesa composto da autentiche primedonne del foro. L'ufficio della Procura distrettuale di Los Angeles ha dovuto fare i conti con una squadra di autentici fuoriclasse tra cui primeggiano Shapiro, Cochran, Balley e Dershowitz i quali si sono battuti con grande vigore e capacitá a differenza di quanto comunemente avviene quando i panni della "difesa" sono vestiti da difensori d'ufficio mal pagati e poco preparati.
In nessun altro momento come in Tribunale, quando sono in gioco la libertá e la vita, il rapporto tra cittadino e Stato è altrettanto stretto e drammatico. Sempre secondo i dati del Ministero della Giustizia, nel 1993 il 2,6% della popolazione americana, pari a 4.900.000 adulti, era in stato di detenzione o in libertá vigilata o condizionale con un incremento di 3 milioni di persone rispetto al 1980. Tra gli ospiti degli istituti di pena federali e statali la percentuale dei neri, che rappresentano il 12% della popolazione americana, é passata da un già rilevante 46.5% al 50%. Nel periodo 1980-1993 la percentuale dei detenuti ispanici, una minoranza che costituisce il 9.5% della popolazione del paese, é raddoppiata passando dal 7.7% al 14.1%.
Provate ad immaginare come andrebbero le cose se Simpson fosse O. J. Jackson e invece di un miliardario fosse un ex professionista finito e senza un soldo. O se, peggio ancora, fosse un povero cristo qualunque con un mutuo sulle spalle, una macchina vecchia di sette anni e un assegno di mantenimento da versare alla ex moglie. L'ufficio della procura distrettuale di Los Angeles avrebbe esitato un solo istante a chiedere la pena di morte? La decisione dello Stato della California di rinunciare a chiedere la pena di morte nel processo contro Simpson é la prova che é il denaro a decidere chi deve vivere e chi deve morire in quella che tra tutte é la più tragica delle lotterie: la pena capitale nel sistema giudiziario americano. In soldoni: "chi ha il capitale si risparmia la pena".
Stando a "Death Row Usa" pubblicato nell'autunno del 1994 dal Legal Defense and Educationm Fund della Naacp, nel dicembre 1994 dei 184 uomini in attesa di essere giustiziati, 111 erano neri, anche se i neri rappresentano appena il 12% della popolazione. Desta forse sorpresa il fatto che gli imputati troppo poveri per permettersi una difesa adeguata siano per lo più afro-americani? Le statistiche federali del 1994 dipingono un quadro talmente a tinte fosche da far rivoltare Charles Dickens nella tomba: 37 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertá e di queste il 33% sono afro-americani, la qual cosa vuol dire che oltre 12 milioni di neri vivono in condizioni di povertá. Scrivono alcuni professori di diritto: "Dopo aver tenuto presenti tutte le altre caratteristiche dei singoli casi nonché la razza dell'imputato, resta il fatto che gli imputati che beneficiano della difesa d'ufficio vengono condannati a morte 2.6 volte di più degli imputati che si avvalgono di un normale collegio di difesa". (Equal Justice and the Dealth Penalty, 1990). Basti guardare cosa è diventata questa quotidiana telenovela americana nella quale un imputato enormemente ricco schiera tutte le sue batterie contro lo Stato. C'è chi osa dubitare che se Simpson fosse un qualsiasi "Jackson" il processo sarebbe già terminato e si sarebbe concluso con la condanna a morte? In America cresce il numero delle persone di colore per le quali l'aula di giustizia altro non è che il corridoio per la cella. Cosa significa tutto questo per la giustizia nel nostro paese? Tanto per essere chiari non sto invocando la pena di morte ne' per O. J. ne' per nessun altro. Sto solo cercando di dimostrare che è la ricchezza l'elemento decisivo.
Gli Usa sono stati scavalcati persino dal Sudafrica, un paese che fino ad ieri era la culla della repressione razziale, ma la cui Corte Costituzionale ha dichiarato, all'inizio di quest'anno, l'incostituzionalitá della pena di morte. Il Sudafrica con i suoi 55 mila omicidi all'anno, quasi tre volte quelli degli Usa, resta uno dei paesi più violenti del mondo; ciò nonostante ha abolito la pena capitale in linea con la stragrande maggioranza delle nazioni del pianeta che hanno condannato il ricorso alla pena di morte perchè i cittadini, che pure dovrebbero essere uguali davanti alla legge, non lo sono affatto.