Il 14 giugno si conclude ad Amsterdam il percorso delle “marce europee per il lavoro contro la disoccupazione, la precarietà e l’esclusione”. In Italia, questa iniziativa, ostentata soprattutto da Rifondazione Comunista, si è concretizzata in manifestazioni di scarsissimo rilievo, in assenza di un effettivo contrasto ai provvedimenti del governo Prodi, i quali sì che stanno marciando a tappe forzate per realizzare “le politiche di Maastricht”, ovvero la precarizzazione del lavoro e dell’esistenza.
Purtroppo, proprio nei prossimi giorni è in approvazione alla Camera il famigerato “pacchetto Treu” con i voti determinanti di R.C., che legittima l’introduzione del caporalato e del lavoro in affitto. Su queste basi la scadenza di Amsterdam del 14/6 assume le caratteristiche di una vera e propria simulazione del conflitto sociale, in un contesto che ben altri livelli di scontro presupporrebbe.A coronare la “trasferta” ad Amsterdam e a qualificarla come tappa fondamentale del conflitto simulato - incompatibile nell’apparenza, ma compatibilissimo se ingabbiato dal ruolo politico di un partito di sostegno a questo governo come R.C. - sta il fatto che il treno itinerante (con partenza da Napoli e con le tappe intermedie di Roma, Firenze, Bologna, Milano) viene letteralmente regalato dai responsabili del Viminale. In tal modo, il governo italiano contribuisce, e non di poco, a far lievitare la partecipazione italiana alla manifestazione di Amsterdam, che si batte, a parole, contro le politiche “neoliberiste” previste dal “trattato di Maastricht” da esso stesso fatte proprie.
Come si spiega questa insensatezza ? Il Cobas Coordinamento Nazionale non condivide nel modo più categorico il metodo e i contenuti con i quali si sta realizzando l’iniziativa di Amsterdam e, nel contempo, si stupisce di come settori pur importanti dell’antagonismo sociale si prestino a tale strumentalizzazione, tesa con tutta evidenza ad inglobarli nel sistema delle compatibilità. Ma c’è di più : questa simulazione del conflitto, che vorrebbe dar voce alle istanze dei giovani senza lavoro e reddito, degli esclusi, dei precarizzati e precarizzandi, viene utilizzato con abilità dal governo - senza nessuna simulazione - per contrapporre quelle stesse istanze a quelle dei lavoratori e pensionati ai quali devono far digerire i provvedimenti capestro quali il pacchetto Treu, il blocco delle pensioni per i lavoratori della scuola, l’abolizione delle pensioni di anzianità, il taglio dei servizi sociali e le privatizzazioni.