****** * * * COLLETTIVO
* * * * MILITANTE
* * * * * * MULTIMEDIALE!
* * * * * * *
****** * * * * * OSTIA
PREMESSA:
Non è nostra intenzione fermarci qui, questo contributo non vuole
essere un punto di arrivo ma una partenza, rappresenta, senza menzogne
"dove siamo arrivati" in due mesi di dibattito.
Siamo pronti a salpare per il cyberspazio, nessuna pretesa, solo la
necessità di arricchire e arricchirci in un percorso di lotta e
comunic-azione diretto a combattere una società che si trasforma, tutta
da capire e da distruggere.
SOGGETTO OGGETTO, IDENTITA' E TERRENO DI SCONTRO:
Gli anni '80 che ci lasciamo alle spalle , se da un lato hanno
rappresentato un appiattimento sociale e culturale della società,
sono stati cioè anni in cui è calata la tensione, in cui si sono
lentamente perse miliardi di idee ciclostilate, da un altro ci hanno
lasciato lenti e disarticolati cambiamenti, ben diluiti nel tempo,
delle forme produttive e di sfruttamento.
Abbiamo assistito ad una ristrutturazione della società, cioè la
necessità del capitalismo di "rifarsi il trucco", di riprendere il
controllo ed il comando in modo sempre più totalizzante, sempre meno
evidente, sempre più profondo.
Siamo cresciuti in una metropoli dove ogni angolo è una forma di
sfruttamento, così come ogni ora della giornata: in scuole come caserme,
in quartieri sempre più invivibili, alle prese con una quotidianità
aggressiva.
In questo sintetico scenario, dove tutto sta per diventare merce, tutto
costa, tutto è controllo, un battito collettivo ha scelto di battere
più forte e svegliare il palazzo...
Si tratta di capire dove si sta muovendo questa società, darci gli
strumenti per analizzare le nuove condizioni che lo sconvolgimento
dei rapporti politici mondiali e la radicale trasformazione della
composizione di classe hanno determinato, e trovare pratiche forti
per agire laddove la CONTRADDIZIONE è evidente.
Sentiamo la necessità di lottare per i nostri bisogni, che sono uguali
a quelli di tanti come noi, ma farlo in maniera nuova, da scoprire in
una dimensione comunicativa, laddove la comunic-azione è scambio non
solo di parole o informazioni, ma il luogo preferito da questa società
attraverso cui costruire il proprio dominio.
Pur non conoscendo il punto di arrivo di questa trasformazione ci piace
credere che saremo noi a determinarlo, noi insieme a tutti quei "nuovi
soggetti sociali" che pur non avendo un rapporto diretto con la politica,
esprimono una potenzialità antagonista, ribelle, che saprà muoversi in
questo cyberspazio e portare infinite ed essenziali ricchezze ad un
movimento che rischia di stagnare aggrappato alla manopola di un ciclostile.
Sappiamo bene che l'identità si costruisce nella pratica, a noi toccherà
quindi riappropriarci dell'agire comunicativo e dare vita a questa nuova
e diversa esperienza di sovversione sociale.
TIFIAMO RIVOLTA!!!
OBIETTIVI E NECESSITA':
Ci proponiamo di costruire un percorso di lotta nuovo verso la
distruzione\trasformazione di questa società basata sullo sfruttamento
e lo vogliamo fare dandoci degli obiettivi intermedi, delle verifiche
all'interno delle quali cresceremo proporzionalmente all'evolversi della
situazione.
E' necessario svegliare le coscienze, diffondere antagonismo sociale,
creare forme di dissenso, immettere cioè una sorta di "virus" C.I.K.
che radicalizzi l'inkazzatura e faccia esplodere le potenzialità di
quelli che usiamo definire i "nuovi soggetti sociali".
I NUOVI SOGGETTI SOCIALI (N.S.S.):
"WISE MEN AND STREET KIDS TOGETHER MAKE A GREAT TEAM, BUT CAN THE OLD
SYSTEM BE BEAT? NO, NOT WITHOUT YOUR PARTECIPATION! (The Clash)
La trasformazione del capitalismo ha dato vita a nuove soggettività
sociali che non solo minacciano il dominio del capitale ma disegnano
quotidianamente la loro autonomia ed il loro emergere. Nella metropoli,
dove la qualità della vita ha fatto posto ad un vasto disagio sociale,
sono maturati soggetti individuali e\o collettivi che si pongono ormai
in primo piano all'interno dello scontro.
Siamo dell'idea che esistono moltissime identità più o meno definite,
più o meno politicizzate i cui comportamenti autonomi, slegati,
insubordinati, ribelli sono una potenziale forma di devianza in seno
alla ramificazione dello sfruttamento, il cui valore antagonista spesso
supera quello di tanti "militanti- dalla-bocca-larga" ancora fossilizzati
sui vecchi schemi.
E' opportuno far riconoscere attraverso i bisogni più immediati la
necessità di un cambiamento radicale, avvicinando il concetto di
rivoluzione all' immaginario collettivo.
LA CONNESSIONE COME RAPPORTO
LA DIVERSITA' COME RICCHEZZA:
Connettere, comunicare, confrontarsi all'interno di un movimento ricco
di differenze diventa importante in base ad alcune riflessioni:
rivalutare la differenza come ricchezza significa essere in grado di
creare un essenziale dinamismo del movimento, significa cioè affermare
che solo dall' incontro\scontro tra le diverse anime avviene una
crescita comune; altrimenti si rischia di gettare ogni struttura
nell'isolamento, nel ghetto del ghetto, il confronto tra legittime
differenze è poi condizione insostituibile per affrontare una globalità
di terreni di scontro.
E' necessario studiare e sperimentare nuove e diversificate forme di
comunicazione, nuove forme di autorganizzazione e aprirci a 360ø per
andare ad infrangere il dominio del nostro nemico.
IL NOSTRO NEMICO:
Il capitalismo continua la sua esistenza, densa di contraddizioni,
mutando, nascondendosi, passando attraverso continue crisi, fino ad
assumere esso stesso la forma di "crisi". La sua tendenza ci sembra
attraversare due momenti centrali:
a)La totalizzazione, cioè la sua necessità di imporsi non solo
mondializzando il mercato capitalista, ma soprattutto prendendosi ogni
spazio possibile, utile a produrre, in una società dove le risorse
immateriali valgono almeno quanto quelle materiali. Tende a districarsi
in ogni momento della giornata, cade la distinzione tra lavoro manuale
e lavoro mentale, la fabbrica sociale si diffonde a macchia d'olio.
b)L' invisibilità, ovvero la necessità di nascondersi, di sofisticare
al massimo le forme di sfruttamento creando forme di rappresentazione
del comando invisibili e immateriali.
IL PROGETTO DI ATTACCO MULTIMEDIALE (P.A.M.)
RIBELLARSI E' GIUSTO!
Questa strategia di assalto (P.A.M.) si muove su alcuni concetti
essenziali, distinti e paralleli tra loro, che mirano a dotare la
forza del bisogno degli strumenti necessari e allo stesso tempo ci
proiettano nella dimensione dello scontro.
a)il concetto di multimedialità:
Abbiamo visto come il capitale si articoli nella realtà, come tenda
ad essere sempre ed ovunque presente, pronto a sfruttare, reprimere,
controllare, manipolare in ogni momento; si ramifica nel tessuto sociale,
entra nelle nostre case, nelle scuole, per le strade, nelle nostre
coscienze. Diventa così necessario dotarci di uno strumento in grado
di contrapporre alla articolazione del capitale nel territorio una
nostra capacità di ramificazione; un qualcosa che dia la possibilità di
arrivare a più soggetti possibili, in termini qualitativi e quantitativi.
Noi abbiamo identificato nel concetto di multimedialità la possibilità
di contrapporre alla dimensione totalizzante del capitale (sussunzione
reale), una massima articolazione possibile degli strumenti di
comunic-azione.
b)la comunic-azione intelligente e la comunic-azione diffusa:
Comunicare in maniera intelligente significa essenzialmente avere
la capacità di studio e di analisi nel trovare forme di comunic-azione
mirate, intelligenti appunto, capaci sempre di provocare, determinare
comportamenti, viaggiare libere nel cyberspazio, senza mistificazioni.
I n.s.s. sono ormai quasi completamente estranei ai moduli comunicativi
tradizionalmente usati dai compagni, per essi un brano rap o un graffito
metropolitano, sono sicuramente più comunicativi di qualsiasi volantino
"ortodosso".
Per questo sentiamo la necessità di coinvolgere questi strati sempre
più ampi attraverso strumenti di comunic-azione nuovi, che finalmente
riescano a piantare un seme caotico nei solchi delle coscienze.
Il concetto di comunic-azione diffusa, consiste nel lanciare dei
"micro messaggi", dei piccoli "virus" che si insinuano nelle coscienze,
non sempre immediati ma che comunque "infettando le menti" determinano
comportamenti, originano una coscienza se non immediatamente politicizzata,
quanto meno ribelle, che con la sovrapposizione e la integrazione dei
messaggi saprà diventare realmente rivoluzionaria.
Con questi fini gli strumenti che andremo ad utilizzare saranno i più
disparati, comunicativamente intelligenti e realmente multimediali.
c)gli strumenti:
Vogliamo chiarire che non è nostra intenzione azzerare il valore
degli strumenti "tradizionali" ma arricchire questi con dei mezzi nuovi,
che per caratteristiche corrispondono alle nostre esigenze.
Non vogliamo cancellare le ricchezze del passato, ma ci interessa
guardare ad un futuro che non è assolutamente astratto. Il cyberspazio
altro non è che un' aspetto (sempre più importante) della realtà, scendere
in questo nuovo campo di battaglia è una scelta radicale, coraggiosa
e ragionata. Spieghiamo: ci sentiamo molto più vicini ad una rivolta
"tipo Los Angeles" piuttosto che alla rivoluzione russa del '17, e
siamo anche abbondantemente fuori i "mitici" e "mitizzati" anni '70,
siamo stanchi di sentirci dire "tanto non cambia niente".
Gli anni passati sono la nostra storia, le nostre esperienze, ma nè
la nostra meta nè il nostro bisogno.
Vogliamo vivere gli anni '90, che sono il "futuro tangibile", la
realtà quotidiana, il luogo del nostro desiderio, diverso da tutto ciò
che abbiamo incontrato fino adesso. Non riconoscere questo significa
rimanere prigionieri di una "memoria-televisione" (guardar fare è più
facile che fare...) che ci renderà talmente inadatti da morire coperti
di ragnatele, quando poi abbiamo le potenzialità in questa fase per
riuscire allo scoperto.
In questo senso acquista importanza la rete telematica, le cui
intrinseche potenzialità, tutte da scoprire, sembrano adattarsi
perfettamente ai nostri obiettivi.
La rete consente di districarsi nella metropoli, e offre, per le
sue caratteristiche, la possibilità di creare un dibattito dove
tutti hanno le stesse ed "illimitate" possibilità di espressione.
Consente una INTERAZIONE, cioè la primordiale natura della
comunic-azione, laddove la partecipazione attraversa un canale
biunivoco e crea un circolo continuo di informazioni (nel senso più
esteso del termine); ritorna insomma l'essenzialità del dare e avere,
upload e download, come fosse una assemblea continua e dinamica di
soggetti individuali e collettivi.
Tutto si svolge in una immensa città in nessun luogo, in nessun essere
sociale se non quello della comunic-azione, dove la libertà è data
dalla partecipazione e dall'autonomia di chi si connette.
La rete permette comunque di venire in contatto con i n.s.s. i quali
sicuramente hanno una PRIMARIA necessità di comunicare e tendono a
trovare le forme più adatte (il rap in America...) e a volte si
incontrano con un computer ed un modem, oggetti ormai quotidiani.
La rete si propone anche per il suo aspetto di ramificazione, di
elemento della multimedialità, di strumento rivoluzionario, se usato
nei giusti termini, che permette di avere capacità globali e mai
specifiche di ramificazione e contatto.
E così diventa anche una ipotesi organizzativa, tutta da discutere,
creare, valutare alla luce del nostro percorso.
SENZA RABBIA NON ESSERE FELICE!
1)la controinformazione:
La monopolizzazione dell'informazione, la sottocultura televisiva
(lo strapotere dei media), l'assorbimento e lo stravolgimento di
tematiche "contro" necessitano un livello di controinformazione nuovo
ed intelligente, per arrivare a raggiungere un contatto con le
potenzialità del nostro terreno.
Proviamo a partire da un dato essenziale: la sostanza delle cose,
se sviluppata, trova sempre la possibilità di vincere sul qualunquismo
e sull'apatia di questi anni. E' necessario dare una nostra verità,
sensibilizzare, e soprattutto acquistare una progressiva conoscenza
della realtà sociale, nelle contraddizioni e nei bisogni, identificare
questi ultimi e riunirli nel bisogno di liberazione, che ha le sue
radici in una rabbia quotidiana, continua, forte!
Bisogna creare una "banca dati" aggiornata in grado di ANTICIPARE i
problemi per poi trovare le connessioni con la pratica, tenendo sempre
vive le contraddizioni salienti. Raggiungere un livello reale dell'
informazione, che sia innanzitutto accessibile a tutti e che abbia
rilevanza nel territorio e non propaganda,(non ci interessano approcci
demagogici a fantomatiche masse... la verità rivoluzionaria contro
la menzogna reazionaria...), per dare vita ad un circuito che sia più
incisivo possibile, che sia capace di determinare e autodeterminarsi e
che sia soprattutto specchio della nostra reale soggettività.
Diventa importante affiancare la controinformazione a tutte le
provocazioni, agli stimoli che lanceremo nel cyberspazio.
LIBERATE OUR MINDS
2)agire comunicativo, colpire e comunicare:
La nostra pratica da un lato è un ennesimo strumento di comunic-azione,
funziona cioè come veicolo di messaggi, contenuti, tensioni, è un
elemento della multimedialità a bersaglio in maniera indiretta, ma
è anche un' assalto frontale, quando saremo noi a decidere le condizioni,
dove e quando sarà opportuno.
E' quindi importante diffondere, anche attraverso la pratica,
antagonismo sociale, determinare autonomia di comportamenti, ma è
anche opportuno porsi il problema di agire per colpire e indebolire
il nostro avversario.
Affondare nelle sue contraddizioni è il nostro obiettivo, anche
l'azione quindi, diretta o indiretta che sia, presuppone in quanto
comunic-azione una sua intelligenza, quella di un tracciante che
identifica e poi colpisce, segnala e abbatte.
3)il dibattito:
Bisogna ottenere la capacità di sviluppare in maniera non assorbibile
una nostra conoscenza, alzare il livello del dibattito interno, giovani
di età e di rabbia vogliamo studiare e capire i mutamenti del nostro
comune nemico e trovare la via migliore per combatterlo, connetterci con
il dibattito che vede da qualche anno impegnata una "area" di compagni
in tutta Italia sulla comunicazione e la sua centralità.
Stiamo cercando di costruire ogni giorno un' identità collettiva sempre
più salda, cercando di avere una costante visione della realtà, e una
conseguente continua produzione di proposte, alternative, una crescita
che affianchi la trasformazione della società verso l'ipotetica "fase
Los Angeles", così l'abbiamo voluta chiamare, cioè il momento in cui
ci verranno chiesti passaggi organizzativi di cui tutto il movimento si
dovrà fare carico.
LA CENTRALITA' DELLA COMUNICAZIONE (CONCLUSIONI):
Con queste premesse è inevitabile unificare il discorso nella centralit…
della comunic-azione, un terreno da analizzare, definire, conoscere ma
che si presenta da subito essenziale proprio per l'importanza che
assume nella società capitalista. E' attraverso la comunicazione che
oggi si snoda ogni dinamica produttiva, di informazione, di controllo,
di denaro ecc..
Siamo in una fase di nuova possibilità rivoluzionaria e di nuove ed
emergenti soggettività; ci sono le condizioni, tutte, per una nuova
progettualità, di cui sentiamo il bisogno, anche semplicemente per non
sentirci privi di scopo, vaganti alla ricerca di emergenze o scadenze
su cui lavorare.
E' necessario avventurarsi in questo labirinto, ed è nostro compito
conoscere le dinamiche vastissime della comunic-azione per scardinarle,
prima di tutto nei nostri comportamenti, nella quotidianità,
nei nostri quartieri e nel cyberspazio.
Prima Edizione, no copyright----massima diffusione!!!!
C.I.K. Ostia finito di digitare 27-04-1993