CHI SIAMO...
Da circa 5 mesi 12 famiglie e giovani "senza tetto" hanno deciso di
occupare ad Ostia i locali dell' ex istituto G.Zappa, da anni abbandonato.
E' il tentativo di risolvere un BISOGNO reale che la nostra società nega
con troppa facilità; mancano le case popolari, e gli affitti sono veramente
assurdi (1.000.000 al mese per 60mq, questo è il vero terrorismo, il vero
abuso di potere!).
Una cosa in particolare ci preme di sottolineare:
Quando una famiglia con due figli, un solo stipendio basso, sfrattata,
decide di andare a vivere in un'aula scolastica è solo perchè è arrivata al
limite massimo di sopportazione...
Non si tratta di un passatempo divertente..., non abbiamo acqua calda,
non abbiamo riscaldamenti, le fognature straripano, ci piove in casa... e se
abbiamo deciso di occupare in queste condizioni è solo perchè ne avevamo
realmente bisogno.
Ci stiamo battendo, con ogni mezzo necessario, per un DIRITTO sacrosanto,
quello della casa, specialmente e sopratutto per chi ha dei figli, per chi
non ha niente e nemmeno famiglia, per chi vuole ricominciare da capo, per i
nostri bambini...
Tornando indietro nel tempo di cinque mesi...
Non potete immaginare lo SCHIFO che abbiamo trovato quando abbiamo occupato:
siringhe, sporco, abbandono, degrado, abbiamo anche cacciato degli spacciatori,
assumendoci una responsabilità (e dei rischi) che nessuno (forze dell'ordine
incluse) si è mai preso, abbiamo pulito e ora li stiamo rendendo vivibili.
Crediamo che l'occupazione sia l'unica azione possibile per "far svegliare"
le istituzioni su un problema così grave come quello della casa, per questo
non abbiamo paura di dialogare con nessuno, perchè forti di un bisogno reale.
IL SIGNIFICATO DEL PROGETTO
Crediamo che la ricchezza di un popolo sia quella di impegnarsi per
migliorare la qualità della vita, e laddove nascono percorsi di democrazia
diretta ci sembra necessario che le istituzioni favoriscano queste iniziative
patrocinando, aiutando, comprendendo fino in fondo il valore dell'esperienza
che andiamo a proporre.
Ostia inoltre per alcune caratteristiche si presta ad un ruolo di
osservatorio privilegiato sulle dinamiche di una grande metropoli, anche se
su scala ridotta. C'è la possibilità, secondo noi, di trasformare la
risoluzione di un bisogno reale in un laboratorio sociale per intervenire
sui problemi delle nostre città
Abbiamo chiamato questo progetto di "Abitazioni Popolari Autorganizzate"
per riuscire a sintetizzare due concetti chiave: il primo riguarda la nostra
volontà precisa di ribadire la necessità evidente di un intervento serio e
strutturato sul problema casa, e sul suo rapporto con la vivibilità di una
grande metropoli come Roma; con i suoi tentacolari malesseri, il disagio,
l'emarginazione, la disoccupazione. Dobbiamo comprendere che ogni male è
legato ad un altro, e che la risoluzione di uno (anche di una parzialità) sia
esso un passo essenziale verso un miglioramento generale della qualità della
vita. Un esperimento, un tentativo di dare possibili soluzioni, NUOVE, allo
sviluppo di una democrazia reale.
Praticare l'obiettivo ci sembra l'unica possibilità per uscire dal circolo
vizioso delle promesse rimandate e mai mantenute, pur sempre aperti ad un
confronto ed una messa in discussione, consci che "la rivoluzione sociale
non può prendere la sua poesia dal passato ma soltanto dal futuro..."
(Marx, 18 Brumaio 1836).
Il secondo concetto chiave è racchiuso nella parola autorganizzazione;
innanzitutto il nostro tono è sicuramente critico nei confronti della nostra
amministrazione (non potrebbe essere altrimenti) ma la nostra critica ha
scelto di essere costruttiva.
Abbiamo alcuni punti a nostro favore:
Una conoscenza quotidiana del reale (che non sempre è patrimonio di chi fa
il suo lavoro da una scrivania).
Una spinta che viene dal basso, dal disagio e dalla forza del bisogno senza
il quale non può esistere stato sociale né democrazia né civiltà: la CASA.
Inoltre in questi anni i cittadini hanno imparato a risolvere molte
questioni da soli, direttamente, ,ed hanno acquisito conoscenze e saperi che
migliorano e costruiscono spaccati dinamici di vissuti sulle miserie di
questa società
IL PROGETTO
Gli edifici di Via E.Orrei sono (erano) scuole prefabbricate di proprietà
del comune, abbandonate da diversi anni.
Alcune famiglie avevano occupato alcuni locali gia da Dic. '94, fino a che,
nel Set. '95, tutti gli edifici sono stati occupati da circa 12 famiglie,
giovani coppie, singoli, disoccupati, sfrattati...
Dopo il censimento fatto dal Comando dei Vigili Urbani a Genn. '96 è
arrivata, a firma dell'Assessore Canale, l'ordinanza di sgombero.
La nostra proposta è quella di trasformare quegli edifici in Abitazioni Popolari (alleghiamo un progetto tecnico indicativo a cura di un Architetto del comune di Roma) dando la possibilità direttamente agli occupanti (legalmente censiti ed in possesso dei requisiti) di gestire insieme con la Circoscrizione o col Comune l'attuazione del progetto che prevede:
- Lavori di trasformazione delle strutture (specificati nel progetto tecnico allegato). Riguardo l'abitabilità teniamo a precisare che nel territorio ci sono numerose strutture simili abitate (l'abitazione del custode della scuola in Via Mar Rosso, l'abitazione del gestore del Circolo bocciofilo in Via Grimaldi Casta, altri prefabbricati abitati in Via dei Promontori).
- Ristrutturazione dei servizi: impianto fognario
impianto elettrico
Procedere ad un accordo con l'Acea per quanto riguarda la stipulazione di
contratti individuali.
- La delibera di un giusto canone d'affitto relativo chiaramente alle condizioni e alla vivibilità delle strutture, da concordare successivamente.
- La regolarizzazione di tutte le questioni amministrative riguardo il domicilio ed i servizi.
"Sperimentare senza diffondere è una pratica che ha visto morire su se stesse molte, troppe esperienze" (R.Fiction nov.'95)Sarebbe inoltre possibile la creazione di alcune iniziative sociali e culturali per diffondere il senso di questo progetto:
CONCLUSIONI:
Premesso che non è nostra intenzione prevaricare nessuno, ma soltanto
ribadire alla nostra amministrazione che ad Ostia c'è bisogno di servizi
sociali, ma c'è anche un problema grave come quello della casa.
Se è quindi possibile dare risposte concrete a tutte le giustissime esigenze
della cittadinanza dobbiamo impegnarci affinchè questo avvenga.
Chiediamo alla Circ.ne di fare un censimento degli immobili abbandonati e
non utilizzati nel territorio (ce ne sono decine) e sopratutto di rispettare
le priorità, quelle della necessità.
E'un nostro obiettivo dare possibili soluzioni ai problemi della nostra
città, sfruttare le risorse del nostro territorio, dare la possibilità a chi
non ha casa di dormire sotto il proprio tetto.
Queste proposte sono chiaramente idee che vanno sviluppate ed approfondite,
ma sono comunque spunti volti a valorizzare un percorso di democrazia diretta
non poco ambizioso, ma forte di un bisogno che ha radici profonde nella
difficile battaglia quotidiana con la vita.
gli Occupanti di Via E. Orrei GENNAIO 1996
Via E. Orrei n'89
Abitazioni popolari Autorganizzate
Io sottoscritto Arch. Giovanni Spiller nato il 11/05/57 in Ariano Polesine (RO) e residente in Roma Via di Macchia Saponara n152 H iscritto all'albo degli architetti di Roma con numero 7352, per incarico datomi dal COMITATO D'OCCUPAZIONE degli edifici in oggetto,
ASSEVERO :
Le strutture originariamente destinate a scuole per l'infanzia ed in disuso
da alcuni anni sono idonee alla trasformazione in alloggi e si allega anche
progetto di ristrutturazione interne.
Le strutture sono realizzate in prefabbricati in lamiera zincata per quanto
riguarda le coperture, i tamponamenti sono in lamiera preverniciata ed in
fibra (ma solo per tre edifici) e sono coibentate con fibra di vetro, le
tramezzature interne sono in formica e solo due tipologie hanno pannelli di
fibra interni.
Non è possibile con la semplice indagine visiva stabilire se le fibre
contengano amianto.
Tutte le tipologie sono adeguatamente coibentate per consentirvi
l'abitazione.
I pannelli di fibra in attesa di una migliore analisi possono essere
protetti con adeguata verniciatura e comunque possono essere agevolmente
sostituiti all'interno da cartongesso ed all'esterno da lamiera zincata o
preverniciata o con muratura.
Attualmente i pannelli di cui sopra sono in buono stato e già protetti da
verniciatura e quindi non si pongono problemi all'abitabilità immediata.
Sono presenti servizi igienici funzionanti, vi è allaccio idrico ed elettrico e tutti gli ambienti sono pavimentati.
L'indagine da me eseguita mi permette di dichiarare abitabili le strutture attualmente occupate.
Nella zona è presente in via Mar dei Caraibi una Scuola Media Statale di cui l' alloggio del custode, realizzato con identica tecnologia costruttiva a pannelli di fibra dello stesso periodo di costruzione, è attualmente abitato dagli stessi custodi della scuola.
IN FEDE
Arch. Giovanni Spiller
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