[...] "costruire è sempre un atto pubblico e perciò inevitabilmente anche un atto politico".

[...] "Le decisioni dei padroni del nostro destino economico sono nascoste.

Per la maggior parte sono prese in non conformità ad una visione politica o ad un contratto sociale, bensì, come probabilmente direbbero coloro che hanno poteri decisionali, attenendosi ai dettami del mercato, finanziario e industriale. La nozione che il mercato è in realtà un fenomeno quasi naturale, che le decisioni prese dall'uomo contro il suo funzionamento e i suoi fenomeni sono perciò in un certo senso innaturali e perciò condannate ad essere frustrate e persino dannose, è una estrapolazione dall'idea molto autorevole avanzata la prima volta da Locke più di trecento anni fa, secondo la quale il denaro potrebbe essere considerato un fenomeno quasi naturale".

[...] "Una delle convinzioni non dichiarate di molti dei nostri contemporanei è che le operazioni del libero mercato, essendo in armonia con le leggi della natura, possano assicurare la massima felicità per la maggioranza delle persone. Arrendersi ad un tale "quasi natura" è un gradevole sollievo rispetto alle responsabilità delle decisioni".

[...] "Troppi 'rappezzatori sociali' hanno provato a lenire i nostri mali dicendo come ricavare dei piccoli rifugi tra i grattaceli. Ma i progettisti e gli architetti non sono stati d'aiuto. Hanno trascurato, come già tentato di spiegare, uno dei loro compiti essenziali : quello di essere custodi della discussione pubblica e quindi rivelare, rendere evidenti le realtà del potere così da esigere che esso, essendo manifesto, agisca responsabilmente."

Joseph Rykwert

[...] "Gli abitanti del quartiere potrebbero paradossalmente programmare il riuso di tale bene meglio di architetti e funzionari".

Italo Insolera

L'EX MATTATOIO

Il mattatoio che sorge nella zona di Testaccio venne edificato dall'architetto Gioacchino Ersoch - autore fra l'altro dell'orologio ad acqua del Pincio - alla fine del secolo scorso, su incarico del consiglio comunale del 20 maggio 1887. L'intero complesso, che al suo nascere fu celebrato come uno tra i più moderni d'Europa, ha una superficie totale di oltre 10 ettari; gli stabilimenti hanno una superficie coperta di 25165 mq, il foro 18133 mq.

Tutta l'area aperta detta del "Campo Boario", incluse le strutture semicoperte o coperte circostanti, misura circa 33000 mq.

L'impianto e' rimasto funzionante fino al 1975, anno in cui inizio' il trasferimento al Prenestino.

Successivamente l'area venne abbandonata al degrado fino al 1987, anno in cui la palazzina della ex-Borsa,

parzialmente ristrutturata, ospito' una mostra di Forattini e poi due edizioni della mostra "12-35" dedicata ai giovani artisti romani.

Per anni l'area dell'ex-mattatoio, sottoposta a vincolo di tutela ai sensi della L.1089 in quanto monumento di archeologia industriale, e' stata letteralmente bersagliata di progetti e di proposte di ristrutturazione: dal trasferimento del mercato del pesce, a quello dei fiori, dal caravanserraglio al mercato di Porta Portese, dall'Auditorium a Museo, da Citta' della Scienza e della Tecnica a Citta' dell'Immagine.

Quest'ultima proposta, inserita nel pacchetto di "Roma capitale" e poi caduta, avrebbe comportato la vendita a privati (Cecchi-Gori o Berlusconi); ma a diverse riprese si sono ventilati interessi di altri gruppi privati (Fiat, Jacorossi etc.)


In esplicita contrapposizione a queste ipotesi di svendita, al precedente consiglio comunale un gruppo di consiglieri, operatori culturali ed intellettuali avevano avanzato una proposta di riqualificazione in senso culturale e di fruizione da parte della popolazione in tutte le fasce orarie, previa ristrutturazione conservativa.

Anche questa proposta non veniva però accolta.

1. LE ESPERIENZE PRESENTI

Un parziale recupero e fruizione sociale dell'area dell'ex Campo Boario, che andava trasformandosi in un enorme immondezzaio, e' stato assicurato in forma autogestita da una serie di associazioni culturali e sportive, che hanno gradualmente occupato gli spazi agibili, ristrutturati e non. Si tratta di Villaggio Globale, della Casa della Pace, della Vitellara, del Vecchio Mattatoio.

Nella stessa area si sono insediati alcuni senzatetto ed i "cavallari", ossia i conduttori delle tradizionali carrozzelle, che hanno adibito a stalle un'intera area che si affaccia sul foro del Campo Boario.

Le attivita' di queste associazioni, svolte sia al chiuso che all'aperto, hanno coinvolto in questi anni centinaia di migliaia di persone: l'ex Campo Boario e' ormai consolidato nella percezione del quartiere e della citta' come punto di riferimento, incontro ed iniziativa culturale centrata da un lato sulla riscoperta delle tradizioni popolari, dall'altra sull'intreccio creativo fra culture diverse e sull'attenzione alle tematiche della solidarieta' sociale ed internazionale. Una vera piazza della cultura e della comunicazione sociale e plurietnica.

Una nuova proposta organica, che riguardi per ora l'area dell'ex Campo Boario per investire successivamente anche lo stabile dell'ex Mattatoio, non puo' ormai prescindere da questa caratterizzazione dell'area, e deve anzi includere le attivita' ed i soggetti sociali e culturali che vi operano, costruendo con loro una sinergia di altri soggetti pubblici (ad iniziare dal Comune), privato-sociali.

2. IL CONTESTO: IL QUARTIERE

Pur senza perdere - per ora - la sua specifica residenzialita', il Testaccio e' ormai un quartiere nel quale, per la densita' di luoghi di produzione e consumo culturale, si riversano quotidianamente, soprattutto nelle ore serali e notturne, decine di migliaia di persone da tutta la citta'. Si tratta tuttavia, nella quasi totalita', di iniziative e luoghi a gestione privata.

Un luogo di servizi culturali e sociali a gestione pubblica, o comunque privato-sociale, collocato nell'ex Campo Boario usufruirebbe dunque di un afflusso gia' consolidato (che le attivita' delle associazioni gia' presenti hanno contribuito a creare), orientandolo verso una gestione attiva, conoscitiva e creativa - e non puramente consumistica - del tempo libero. I prezzi relativamente bassi contribuiscono inoltre

gia' oggi a "calmierare" l'offerta culturale nel quartiere, arginando possibili derive élitario-speculative, gia' operanti ad esempio nel vicino quartiere di Trastevere.

Il quartiere soffre inoltre di una carenza di spazi verdi ed aperti, nonostante si trovi al centro di un potenziale sistema di spazi verdi archeologici che dalle Terme di Caracalla e dal Circo Massimo, attraverso il Parco Cestio ed il Monte dei Cocci, giunge fino al Tevere. La pulizia e sistemazione a verde attrezzato dell'ex Campo Boario, inserendosi in questo contesto, offrirebbe un polmone "intelligente" durante l'intera giornata a tutte le fasce di eta' della popolazione del Testaccio e dei quartieri limitrofi, per orientarsi nelle ore serali su un pubblico essenzialmente giovanile proveniente da tutta la citta'.

3. IL CONTESTO: LA CITTA' MULTICULTURALE

Se e' vero che Roma ha bisogno soprattutto di una diffusione nella vasta periferia di iniziative culturali e servizi mirati a bisogni antichi e nuovi, e' vero anche che occorrono esperienze "centrali" -in senso fisico e simbolico- che facciano da battistrada, punto di riferimento e sperimentazione per l'intera citta'.

La proposta di una "citta' dei popoli" nell'ex Campo Boario non va dunque vista come esperienza isolata e conchiusa, ma viceversa come perno per una moltiplicazione di esperienze e servizi simili in decine di altri luoghi, dai centri sociali e culturali alle sedi del volontariato e dei servizi sociali e culturali in ogni quartiere.

Questo avviene del resto gia' oggi: l'ex Campo Boario e' punto di riferimento per decine di realta' associative, sia "italiane" che plurietniche, operanti nell'intero tessuto cittadino.

Non a caso e' qui che e' nata e si e' costruita l'iniziativa popolare sugli spazi ed i centri sociali.

A Roma risiedono oltre 250.000 cittadini stranieri provenienti da tutti i continenti: e' la metropoli multietnica piu' varia d'Europa, anche rispetto ad altre citta' nelle quali l'immigrazione e' piu' presente, ma di provenienza piu' localizzata e spesso gia' ghettizzata. Si tratta di un numero di culture, tradizioni, filosofie, religioni, arti e linguaggi, un ecosistema culturale sommerso in cui la contaminazione e' condizione di sopravvivenza anche per ogni singola cultura, inclusa quella autoctona. Ecco perche' la citta' dei popoli: un luogo di diffusione e scambio tra culture, uno strumento di conoscenza delle differenze, un'occasione di interazione fra linguaggi.

All'interno dell'area dell'ex Campo Boario la nascita di laboratori grafici, cinematografici, teatrali ecc., che vedranno cittadini stranieri ed italiani lavorare insieme per la creazione di linguaggi comuni, condurra' alla produzione di cultura "altra" che potra' essere veicolata -di concerto con soggetti pubblici e privati- in altri luoghi come scuole, centri, circoli, teatri, cinema, biblioteche. Un modo nuovo di fare cultura nelle citta' del futuro.

4. IL METODO: UN "WORK IN PROGRESS"

Per la realizzazione del progetto nella sua totalita' ed a pieno regime sono prevedibili almeno tre anni, ma si potra' partire subito estendendo e qualificando gradualmente l'utilizzazione dell'area.

Nei primi mesi si provvedera' a :

- sistemazione alternativa per i "cavallari", che si sono gia' detti disponibili a trasferirsi purche' nell'ambito del centro cittadino e per le famiglie senza tetto, ed avvio del recupero dei relativi spazi;

- definizione -anche provvisoria- delle situazioni gia' esistenti ed operanti nell'area, cioe' Villaggio Globale, Casa della Pace, Vitellara, Vecchio Mattatoio, attraverso l'avvio della procedura di assegnazione dei relativi spazi e la precisazione delle attivita' da svolgervi e del rapporto economico con il Comune per quanto riguarda l'affitto (canone ricognitivo) ed i necessari lavori di ristrutturazione;

- pulizia dell'area dai materiali abbandonati, prima sistemazione a verde (con la messa a coltura di essenze provenienti dai diversi continenti) e collocazione di giochi per bambini, strutture espositive e spazi (palchi e strutture leggere coperte asportabili, in particolare nei colonnati laterali gia' in parte coperti) per mostre e spettacoli teatrali e musicali all'aperto, con l'impegno, insieme al volontariato, dell'AMA e del Servizio giardini del Comune; parte dei muri prospicienti la piazza interna potrebbero essere affrescati con l'impegno di gruppi di muralisti e graffitisti, previa verifca della compatibilita' con la fisionomia originaria dell'insieme architettonico;

- allaccio, sistemazione e potenziamento delle utenze elettriche, idriche e fognarie, a partire dall'urgente fornitura di energia elettrica alle associazioni ed attivita' gia' operanti, prevedendo anche l'illuminazione dello spazio interno aperto (con punti di allaccio per attivita' culturali e musicali) e del lungotevere prospiciente;

- definizione della procedura (attraverso singole convenzioni o un apposito bando comunale) per l'affidamento in economia dei lavori di ristrutturazione ed arredo a cooperative di lavoro, possibilmente plurietniche e collegate alle attivita' gia' svolte e da svolgersi nell'area; - avvio di un programma di iniziative culturali, negli spazi (sia al chiuso che all'aperto) gia' disponibili e che via via si renderanno tali.

- definizione di un programma di servizi (di documentazione ed intervento nel campo dell'immigrazione, di assistenza sociale e legale, di animazione sociale) nel campo dell'immigrazione e del rapporto Nord-Sud, autogestiti dal volontariato e dall'associazionismo ma inseriti in una rete cittadina e pubblica di servizi.
In sostanza, si tratta di far "vivere" progressivamente, ed in maniera esplicita, al quartiere ed alla citta' la graduale restituzione a finalita' socioculturali dell'intera area del'ex Campo Boario, senza una "inaugurazione" solenne ed ufficiale ma con una molteplicita' di "inaugurazioni" coincidenti con altrettante tappe di avanzamento del progetto.

5. I SOGGETTI : AUTOGESTIONE E "JOB CREATION"

Molteplice e varia e' la realta' cittadina, altrettanto pluralista dovra' essere la gestione dell'ex Campo Boario.

Si puo' ipotizzare un consorzio fra le realta' associative gia' operanti, aperto a nuovi contributi e presenze, che potrebbe assumere il nome di "Villaggio Globale" con il quale e' ormai conosciuto a Roma ed a livello nazionale.

La regola sara' quella dell'autogestione dei diversi spazi, in quanto metodo di crescita ed espressione di soggettivita' sociale, e della cooperazione creativa fra le varie realta' autogestite operanti nell'area e con l'ente pubblico.

Un comitato di garanti, composto da persone di provata professionalita' ed esperienza e di comune fiducia, potra' essere designato per vigilare sulla correttezza e congruita' architettonica del restauro e sui criteri di utilizzazione degli spazi.

Altre associazioni, gruppi culturali, singoli artisti potranno fruire degli spazi, con un rapporto da definirsi volta per volta; l'apertura sistematica a nuove realta' dovra' comunque essere la norma, contro ogni ipotesi di appropriazione e gestione privatistica dell'area o di parti di essa.

Per quanto riguarda il lavoro, l'ex Campo Boario puo' produrre centinaia di nuovi posti di lavoro piu' o meno stabili, sia per italiani che per immigrati.

Si e' gia' accennato all'affidamento a cooperative, possibilmente plurietniche, dei lavori di ristrutturazione edilizia; forme analoghe di convenzione potrebbero ipotizzarsi, da parte del Comune e/o del consorzio di gestione, per quanto riguarda vigilanza, manutenzione, gestione delle apparecchiature, servizi generali ed animazione sociale.

Alcune attivita' particolarmente specialistiche (ricerca e relazioni culturali nazionali ed internazionali, convegnistica, organizzazione di esposizioni, grafica etc.) potranno essere affidate a professionisti, con un rapporto di convenzione transitoria o permanente.

6. IL FINANZIAMENTO

Naturalmente potranno e dovranno esistere spazi destinati ad attivita' di tipo commerciale (bar e ristoranti, punti di vendita di artigianato e di prodotti alimentari esotici, librerie e vendita di video etc), sulla base di rapporti di concessione a singoli o meglio ad associazioni e cooperative; e le stesse iniziative culturali, pur conservando un costo basso o - in alcuni casi - totalmente gratuito, dovranno essere in grado di autofinanziarsi.

Nel suo complesso il progetto deve essere economicamente autopropulsivo, con un sostegno pubblico limitato alle indispensabili ristrutturazioni ed attrezzature, alla fornitura di servizi ed infrastrutture ed all'eventuale finanziamento di iniziative, servizi o campagne particolarmente importanti sul piano sociale o culturale.

Si potra' realizzare un accantonamento sistematico, su tutte le iniziative sia di tipo commerciale che culturale, di una quota percentuale degli utili, da destinarsi a piccoli progetti di solidarieta' internazionale da definirsi anno per anno.

Comunque anche nella scelta di soggetti e canali commerciali si dara' la priorita' alle iniziative orientate allo scambio "equo e solidale" con il Sud del mondo, oltre che alla produzione eco-compatibile.

Oltre all'autofinanziamento, potranno intervenire sia fondi pubblici (i fondi CEE per il recupero a fini sociali del patrimonio pubblico e per l'aiuto alle categorie disagiate, i fondi comunali, regionali e ministeriali per l'immigrazione, per le attivita' culturali e per il recupero del patrimonio dismesso, i fondi destinati ad incentivare l'occupazione), sia fondi privati, nella forma di sponsorizzazioni in denaro o in attrezzature, purche' non condizionino in alcun modo l'orientamento delle attivita'.

7. PROGETTO OPERATIVO

Il progetto andra' dettagliato sia agli spazi interni che a quelli all'aperto del'ex Campo Boario, e successivamente dell'ex mattatoio.
L'idea generale e' quella di un insieme organizzato intorno agli elementi principali delle strutture esistenti: l'asse direttore costituito dai due ingressi (Lungotevere Testaccio e via Campo Boario), intorno al quale si diramano vialetti, giardini e spazi ludici; la struttura centrale ottagonale come "punto di osservazione" privilegiato dell'intera piazza; gli abbeveratoi che divengono fontane; gli ampi recinti coperti usati per ospitare, mediante il loro parziale tamponamento, contenute strutture commerciali aperte tendenzialmente 24 ore su 24; le ex stalle che divengono sedi di attivita' e fruizione culturale; le strutture gia' esistenti che si "specializzano" ulteriormente (l'attuale Villaggio Globale come struttura espositivo-culturale multietnica, la palazzina della ex-Pesa per i servizi, la Casa della Pace per attivita' nel campo della solidarieta' internazionale e del pacifismo, il Vecchio

Mattatoio come spazio espositivo più centrato sulla

tradizione romana, la Vitellara come spazio ricreativo-sportivo); le iniziative musicali (ma anche le proiezioni e gli spettacoli teatrali) da svolgere quando possibile all'aperto, e nella cattiva stagione in spazi coperti da strutture leggere o al chiuso.

Ci limitiamo qui ad un sommario elenco, non esauriente e tutto da articolare, di attivita' possibili.

ATTIVITA' CULTURALI

1) CONVEGNI

2) LUDOTECA E SPAZIO APERTO DI ANIMAZIONE PER BAMBINI

3) EMEROTECA PLURILINGUISTICA E PRODUZIONE RASSEGNE STAMPA

4) BIBLIOTECA PLURILINGUISTICA E PRESENTAZIONI LIBRARIE

5) CINETECA, PROIEZIONI E RASSEGNE CINEMATOGRAFICHE INTERNAZIONALI

6) VIDEOTECA SPECIALIZZATA SULLE TEMATICHE INTERNAZIONALI E DEI RAPPORTI NORD-SUD

7) LABORATORI TEATRALI

8) CENTRO DI DOCUMENTAZIONE SPECIALIZZATA SUI RAPPORTI INTERETNICI, SUI PROBLEMI INTERNAZIONALI E DELLA PACE

9) CENTRI DI VISIONE ED ASCOLTO DI EMITTENTI RADIO-TELEVISIVE INTERNAZIONALI

10) SPAZI ESPOSITIVI DI FOTOGRAFIA, GRAFICA, PITTURA, SCULTURA, FUMETTO ETC.

ATTIVITA' ECONOMICHE

1) LIBRERIA SPECIALIZZATA

2) VENDITA, NOLEGGIO, ASCOLTO E VISIONE DI VIDEO E MUSICA

3) VENDITA PRODOTTI ALIMENTARI ED ARTIGIANALI INTERNAZIONALI

4) BAR/PANINOTECA

5) RISTORANTE MULTIETNICO

6) SPAZIO RICREATIVO

7) ATTIVITA' SPORTIVE

ATTIVITA' E SERVIZI

1) SEGRETERIA, CON COMPITI DI INFORMAZIONE, PROMOZIONE, PREVENDITA DI BIGLIETTI, UFFICIO STAMPA E GRAFICA

2) SPORTELLI INFORMATIVI, DI ASSISTENZA SOCIALE E LEGALE, DI TRADUZIONE ED APPRENDIMENTO LINGUISTICO PER IMMIGRATI

3) INFORMAZIONE SULLE ATTIVITA' CULTURALI E SOCIALI A ROMA, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA "ROMA ALTERNATIVA"

4) LABORATORI LINGUISTICI E CORSI DI LINGUE TENUTI DA INSEGNANTI STRANIERI, SIA PER GLI IMMIGRATI DI SECONDA GENERAZIONE CHE PER ITALIANI



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