LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE NON SI PUO’ RIDURRE AD UN PROBLEMA DI ORDINE
PUBBLICO. E’ UNA QUESTIONE CULTURALE, UNA MENTALITA’ DA ESTIRPARE
La nostra risposta vuole essere collettiva, ed efficace: per questo
abbiamo deciso di autorganizzarci. Abbiamo pensato a un osservatorio come un
luogo dove le donne possano parlare senza censure e senza correre il rischio
di essere giudicate. Un luogo dove apprendere le basi dell’autodifesa,
perché ognuna possa scoprire in se la capacità di colpire per non essere
colpita, e acquistare sicurezza. Vogliamo inoltre creare una mappatura dei
punti critici della città (giardini, stazioni, periferie, strade) in cui le
donne possano intervenire, per riprendersi i luoghi del quotidiano e del
sociale, per affermare la loro presenza, per rompere la solitudine e la
ghettizzazione.
NON DOBBIAMO AVERE PAURA DI FARE DEL MALE A QUALCUNO CHE CI VUOLE FARE DEL
MALE
NE’ LA POLIZIA, NE’ I TRIBUNALI, NE’ GLI UOMINI FERMERANNO LA VIOLENZA
SULLE DONNE: SARANNO LE DONNE A FARLO
ore 20 cena, video autoprodotti
C.A. Garibaldi - C.so Garibaldi 89/b - Milano tel 29002464
Noi tutte siamo accomunate dall’essere le vittime potenziali della violenza
dei maschi. E noi tutte proviamo paura: quella di uscire da sole di notte,
di essere avvicinate da sconosciuti, ma anche la paura di reagire di
esprimere rabbia, di restituire violenza a violenza.
La reazione a questa paura è diversa in ciascuno di noi: alcune non escono
a meno di non essere accompagnate da un uomo (marito, padre, fidanzato,
amico), altre escono in gruppo, altre si pagano il taxi, altre ancora
rinunciano preferendo la serata in casa. Quelle costrette ad uscire, insieme
a quante lo decidono liberamente, sanno comunque di correre un rischio.
Tutte, nessuna esclusa, tendono a modificare il proprio comportamento, a
essere istintivamente più "prudente" , a rinunciare a qualcosa.
Il nostro è quello di rompere l’isolamento e lottare contro la paura: noi
non crediamo la difesa come tutela, non crediamo all’ "aiuto" delle
istituzioni. L’arrivo (tardivo) del poliziotto non solo non impedisce la
violenza fisica, ma anzi ci impone la violenza psicologica ( e spesso,
troppo spesso all’umiliazione) di domande tendenziose e incredule, di una
giustificazione richiesta a tutti i costi su come siamo vestite e perché
siamo lì a quell’ora., di denunce, di procedure legali ostili e insufficienti.
ore 21.30 performance
assemblea
presentazione corso autodifesa
