"PROGETTO IDRIS - SOFTWARE EDUCATIVO NELLA RIABILITAZIONE AL LINGUAGGIO - AUTISMO INFANTILE - RITARDO MENTALE"


Dr. Maurizio Calizza Direttore per lo sviluppo e le strategie - Assioma -
Dott. Marco Peroni
Logopedista



Assioma è una SPA - Società privata, che opera nel campo delle tecnologie dell'informazione, in particolare per quanto riguarda l'interesse di questa società, è l'attività di multimedialità per i settori sanitari.
Quello che presentiamo oggi è un sistema di supporto alle attività dei terap
isti e delle famiglie. All'interno del progetto educativo, vorrei riprendere quello che diceva prima Penge, che giustamente poneva l'accento su alcune caratteristiche che devono avere i software di supporto.
Questo non è un software didattico ma un software di supporto ad attività terapeutiche. Abbiamo anche la versione ludica anche se ormai penso che questi siano più diffusi. Vogliamo far vedere quello che è risultato dopo 3 anni di lavoro per quanto riguarda quello che secondo noi è un programma educativo che coinvolge operatori del settore, famiglie, associazioni, in particolare associazioni che lavorano con bambini con hadicap. Con il Bambin Gesù di Roma, Sezione Neurologia, distaccata presso Palidoro e S. Marinella e l'Associazione Asismi, stiamo sviluppando ulteriori progetti, per quanto riguarda questo sistema. Saremo inoltre presenti, speriamo, al Progetto Europeo che fa parte del progetto quadro asttraverso l'incontro tra la parte scientifica, la parte associativa dei genitori, e la parte tecnologica, che siamo noi, insieme ad un'altra società che cura progetti di immagine; e altri due patners Europei, per lo sviluppo dell'evoluzione, che Marco Peroni (logopedista), ci mostrerà.
La nostra Società è una SPA, ma ha scelto di operare nel sociale e abbiamo scelto di fare degli investimenti in questa attività. Di solito quando si va in questi Convegni, ci sono sempre Associazioni, volontariato, che non hanno mai una lira ecc.., a differenza del privato sul quale investiamo, perchè essendo una Spa, il nostro obbiettivo chiaramente è fare profitti; ma si possono fare profitti anche all'interno di attività socialmente utili e penso che non guasti. Per questo vorrei rinnovare l'invito ad una maggiore partecipazione tra attività privatistiche e attività di volontariato, perchè come si dice a Roma "le nozze con i fichi secchi non si possono fare"!!, per cui per fare un buon lavoro, bisogna lavorare.
Uno dei nostri obbiettivi è avere incontri con la Pubblica Istruzione per mettere a disposizione i nostri strumenti con le insegnanti di sostegno. Essendo noi dei tecnologi, siamo ben coscienti che la nostra tecnologia va a supporto delle attività, e quindi non è l'obbiettivo, ma lo strumento; parecchie volte gli informatici scambiano queste cose, e questo non va bene. Da noi ci sono sia informatici evoluti, che terapisti che lavorano nel campo.
Altra cosa che volevo dire: stiamo cercando di creare Centri di Competenza perchè il Sistema da noi creato, ha la possibilità di organizzare Banche Dati per il monitoraggio dell'andamento dell'attività terapeutica fatta sui ragazzi, per cui siamo in contatto con diverse realtà di Roma e Firenze per alimentare queste Banche Dati, per vedere soggetto per soggetto quelle che sono le evoluzioni sui ragazzi.
Oggi abbiamo detto diverse cose molto interessanti, però c'è un problema, senza metodo non si può misurare, non si può controllare. Se uno fa una qualsiasi attività, se non individua una metrica, una unità di misura, può essere un buon lavoro, una buona attività, ma sicuramente non è una attività che tende ad evolversi; e allora misurare un certo tipo di fenomeno secondo il nostro obbiettivo, è quello di avere competenze e basi tali di conoscenza tecnologica. Con le osservazioni, delle tipologie e delle problematiche emerse dopo un tot di anni di lavoro, si può dare un contributo, per poi fare gli opportuni interventi territoriali sui settori che ci interessano.
Passo ora la parola a Marco Peroni.

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Dott. Marco Peroni
Logopedista


Io vorrei riprendere una cosa che è stata detta da Stefano Penge, in particolare rispetto al sistema educativo; questo è interessante perchè è uno dei punti cruciali su cui partire per la progettazione del Sistema educativo.br> I programmi che l'associazione ha sviluppato sono nati prettamente sul campo; questo è importante perchè il problema che si pone quando si ha a che fare con soggetti con handicap mentali, è porsi il problema se il computer deve essere un nuovo video - film o cartone animato di fronte al quale mettere il ragazzo per farlo assistere in modo passivo, o se deve essere veramente uno strumento che può servire a qualcosa.
Questo è un po' il problema nel senso che il Computer, chiaramente per le caratteristiche Multimediali - suoni, immagini, animazioni - è qualcosa di piacevole, interessante, bello, ecc.., però questo potrebbe non discostarsi molto da vedere la TV. Quindi bisognerà porsi obbiettivi abbastanza chiari.
Come logopedista lavoro per trovare gli strumenti che possono essere utili come ausili nelle terapie.
Io ho lavorato per lo più con ragazzi con handicap mentali gravi e quindi il problema era trovare qualcosa che fosse stimolante e che potesse stimolare i ragazzi, soprattutto sui quali non ci sono forme di interessi. Ragazzi che non hanno stimoli, se non stereotipi, ad esempio vedere sempre gli stessi cartoni animati, ascoltare sempre la stessa cassetta, ecc...
In questo caso un software che in qualche modo può anche solo guardare, perchè è animato, perchè ha effetti musicali, perchè in qualche modo fa tutto lui, non serviva. Non serviva perchè c'era il rischio che diventasse l'ennesimo accessorio iperstimolante che però alla fine non servisse a niente. Però d'altro canto quello che vedevo è che il computer ha delle potenzialità didattiche molto grosse.
Da questa esperienza pratica, quindi è nato il Progetto Idris. Cosa significa IDRIS: Innovazione Didattica per la Riabilitazione e il Sostegno. E' una collana di software di cui oggi presenterò i primi quattro, che in particolare riguardano sia alcuni aspetti linguistici che di interazione, soprattutto rivolti ad handicap mentali gravi, o a bambini molto piccoli. Questo perchè nel panorama dei programmi esistenti, non c'erano programmi che fossero adatti a questi soggetti. Quando ci rivolgiamo a certi tipo di handicap, abbiamo bisogno di qualcosa che sia molto chiaro, sia nella proposta che nell'obbiettivo che vogliamo raggiungere, senza troppi distrattori che finirebbero per confondere o per essere utilizzati in maniera negativa. Questi programmi partono dal fatto che il computer può dare delle risposte, presentarsi in modo che sia stimolante, e che sia un presupposto di motivazione all'apprendimento. E' necessario quindi controllare questo processo. Dare degli strumenti molto semplificati per personalizzare il programma; le personalizzazioni che abbiamo voluto favorire sono quelle relative al materiale semantico: immagini, suoni, le sequenze in cui vengono proposti, il tipo di esercizi che vengono fatti e i tipi di rinforzo che il programma può fornire. Vediamo quali sono le caratteristiche fondamentali che noi vogliamo sfruttare: la memoria, quindi la possibilità di memorizzare un certo numero di immagini, suoni, e animazioni; la possibilità di selezionare e ricercare velocemente lo stimolo mche io voglio utilizzare e questi sono già dei vantaggi a differenza dei metodi tradizionali.Un sistema multimediale è in grado di fare questo e da la possibilità di interagire. Sull'interattività vi sono diversi livelli; noi abbiamo cercato di sviluppare quelli di base. Quando c'è un discorso di handicap è necessario limitare gli stimoli, e quindi di richiedere dei compiti semplici.
Per es. posso voler soltanto chiedere che il bambino tocchi lo schermo (touch screen), o che muova il dito mentre io gli tengo la mano, e il computer, il programma fa qualcosa. Oppure può essere che richieda un'interazione più complessa, che può essere un minimo di decisione su quale lettera premere e addirittura una sequenza di risposte.
Chiaramente se noi ci rivolgiamo a soggetti " normali", noi possiamo anche usare dei programmi che siano pieni di stimoli, di possibilità, dove possiamo fare più scelte contemporaneamente. Se invece ci rivolgiamo a soggetti con gravi disabilità psichiche è necessario isolare l'obbiettivo.
Vedremo ora in pratica i programmi che abbiamo preparato.
Vocabolario Multimediale: Esercizi di denominazione, comprensione, lettura e scrittura con parole e frasi.Ausilio didattico nella terapia logopedica di bambini con disturbi del linguaggio, adulti con afasia o per persone con ritardo mentale. Gioco didattico e di apprendimento della lettura e scrittura per i bambini della scuola materna e per le prime classi elementari.
Libro Magico: Un libro interattivo da sfogliare sullo schermo. Esercizio sul vocabolario, comprensione verbale, lettura ed esercizi di logica.Il libro magico permette all'insegnante, al genitore, o al terapista di creare schede didattiche interattive, modificando le pagine fornite con il programma o creandone di nuove.
Labirinti: Esercizi psicomotori di organizzazione spaziale e di coordinazione. Il programma permette di scegliere fra diversi tipi di percorsi o labirinti da percorrere con il dito se si dispone di "touch-screen" o muovendo il mouse.I percorsi sono studiati per esercitare movimenti orizzontali, verticali, diagonali o misti, da sinistra a destra, dall'alto in basso o viceversa.
Colorami: Un semplice programma per colorare e disegnare. Gioco didattico, coordinazione oculo - manuale, comprensione causa-effetto. Comandi semplici, adatti a bambini piccoli e a persone con ritardo mentale. Possibilità di ridurre il numero degli strumenti per semplificare il gioco.


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