" COMPUTER E DIFFICOLTA' DI LETTURA DEL BAMBINO"
Dott.ssa Roberta Penge
Istituto di Neuropsichiatria infantile di Roma
La dottoressa Penge, Neuropsichiatra infantile, lavora presso il Dipartimento di Scienze Neurologiche dell'Età Evolutiva dell'Università di Roma "La Sapienza". Da diversi anni si occupa della ricerca nell'ambito dell'uso dell'informatica nella diagnosi e della riabilitazione dei disturbi specifici di apprendimento e del ritardo mentale, attraverso la realizzazione e la sperimentazione di software specifico.
Le possibilità che l' informatica offre, non solo in campo riabilitativo, possono essere schematicamente riasunte in due grossi settori:
1) Realizzazione di strumenti che facilitino operazioni altrimenti lunghe, noiose e imposibili.
2) La realizzazione di compiti diversi o che, simili a compiti "naturali" , non ne condividono in realta molti aspetti.
La novità sembra consistere essenzialmente in una variazione dei rapporti esistenti tra strumento, obiettivo e rappresentazione mentale dei passi necessari per raggiungerlo.
In sostanza quello che cambia è la strategia che adottiamo per affrontare il compito.
Possiamo individuare due livelli di funzionamento di queste strategie: ad un livello più molecolare la strategia definisce le peculiari modalità congnitive utilizzate in compiti altamente specifici; ad un livello integrazione superiore la strategia indica la modalità generali del soggetto di affrontare e risolvere problemi di qualsiasi tipo.
Tra i tanti problemi presentati dai bambini con disturbi di sviluppo ( specifici o globali) quello dell' uso delle strategie determina in modo significativo le possibilità di apprendimento.
I bambini con DSA sembrano possedere molte strategie ( con cadute molto settoriali e specifiche ) , ma sottoutilizzarle a causa di una difficoltà a selezionare ogni volta gli obbiettivi e gli strumenti (stretegie) più adeguati all' obbiettivo che hanno davanti.
I bambini con ritardo mentale appaiono caratterizzati dal controllo di poche e povere strategie globali, dalla difficoltà a generalizzare ciò che hanno appreso a situazioni anche di poco diverse da quelle di partenze, da una automatizzazione dei nuovi apprendimenti che precede troppo la loro reale comprensione, da una difficoltà a sganciarsi da strategie apprese anche quando quelle messe in atto si rivelino inefficaci.
Questo quadro complessivo vuole rendere ragione della direzione che hanno preso le nostre ricerche in campo informatico : non ci interessa studiare le prestazioni ma le strategie messe in atto, nella convinzione che il processo riabilitativo, così come il processo pedagogico e di apprendimento , debba essere considerato: un processo Top-Down (solo dalla comprensione di cosa si deve fare, può nascere una nuova-migliore abilità di farlo).
In questo senso l'uso del PC nella diagnosi e nella riabilitazione dell' Handicap psichico, possiede numerosi vantaggi: il Software può costituire una sorta di "laboratorio mentale" in cui è più facile controllare le variabili del compito e delimitare l'ambito in cui si lavora.
Cotemporaneamente il PC consente una registrazione On-Line dell' interazione e di tutti i suoi passaggi in termini "quantitativi " e permette quindi una rapida analisi dei dati raccolti.
Se la registrazione dei dati è fatta in modo accurato (sia dal punto di vista clinico che della affidabilità), questo permette all' operatore, e al bambino, di avere una immediata visione della situazione e delle e sue modificazioni nel tempo.
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