S.I.D. (Servizio Informazione Disabili)
Facoltà di Psicologia
Università "La Sapienza" - Roma
Innanzitutto vorrei porgere i miei ringraziamenti per l'invito rivoltoci dalla Cooperativa Eureka I per la partecipazione ai lavori di questo Seminario, soprattutto perchè ci da la possibilità di presentare la nostra attività in un contesto ufficiale.
A me (e parlo anche per tutti gli altri membri del SID) piace pensare che lavorare nei diversi ambiti della disabilità sia un modo per tutti noi di superare il nostro grosso handicap, che è quello di non essere in grado di superare le nostre barriere mentali che ci impediscono di vedere le disabilità come uno dei tanti elementi di diversità di cui ognuno è portatore.
Uno stratagemma tecnologico in grado di superare un handicap, nel senso ampio del termine, richiede innanzitutto un pensiero creativo che ad esso dia origine. Dietro ogni ausilio tecnologico quindi esiste una persona che non vede le disabilità come barriera insormontabile; una persona che pensa che esiste la possibilità di superare l'handicap e crea il modo per farlo.
E' importante per me dicendo questo, sottolineare il peso della dimensione culturale, poichè è il modo di pensare di ognuno che crea il presupposto per aumentare il numero di canali di comunicazione tra le persone, facendo si che le disabilità diventino espressione di diversità e non di anormalità.
L'esperienza del Sid si muove su un piano diverso rispetto alla creazione di strutture tecnologiche poichè il nostro servizio è nato, da una parte per rispondere alle carenze burocratico-organizzative, che impediscono agli studenti disabili di usufruire dei servizi che vengono potenzialmente messi a disposizione dall'Università; e dall'altra per favorire una riflessione sulla cultura delle disabilità.
Di fatto perciò di tecnologico abbiamo ben poco da offrire. Abbiamo però maturato delle esigenze operative, alle quali lo sviluppo tecnologico può fornire un valido aiuto.
La nostra presenza qui oggi pertanto, ha una funzione prevalentemente di presentazione del servizio.
Tuttavia vogliamo, con la nostra presenza, evidenziare l'opportunità (troppe volte tralasciata) per le persone disabili di seguire un percorso formativo universitario, che sia nello stesso tempo un momento di crescita personale e di rivendicazione di un proprio diritto: il diritto allo studio.
Il numero di persone disabili che ogni anno si iscrivono all'Università è incredibilmente basso e a volte la causa si riscontra nella possibilità pratica di eseguire i percorsi formativi come si dovrebbe, a causa delle innnumerevoli difficoltà che si interpongono tra l'espressione di questo desiderio e la sua realizzazione.
Uno dei nostri intenti è appuno di fare in modo che la funzione universitaria per le persone disabili, diventi una scelta possibile e non un percorso ad ostacoli. Vediamo come, procedendo per gradi.
COS'E' IL SID
Il Sid è un servizio di informazione rivolto prevalentemente alle persone disabili che si propone di rimuovere e superare quegli ostacoli che si interpongono tra l'espressione dei propri bisogni e la loro gratificazione.
Considerate questa indicazione molto generale, come il principio base sul quale noi lavoriamo.
Innanzitutto il Sid è una Associazione di fatto (tra breve Associazione Culturale), cioè un'associazione costituita da studenti e non, che dedicano una parte del loro tempo a questa attività in maniera gratuita.
Il gruppo è nato all'interno della Facoltà di Psicologia circa 4 anni fa e ha sede ancora oggi all'interno della stessa.
Non è cosituita da persone legate alla sola Facoltà di Psicologia, ma alcune vengono da Lettere, Matematica, ecc..
All'interno della Facolta abbiamo una stanza riservata e un telefono e seguiamo un'orario di segreteria.
DI COSA SI OCCUPA?
Abbiamo iniziato con una certa costanza l'attività del servizio da circa un anno. Precedentemente eravamo occupati soprattutto di aspetti culturali, attraverso la promozione di seminari o corsi di auto-informazione nel tentativo di stimolare delle domande e di favorire delle riflessioni sulle disabilità.
Circa da dicembre, dello scorso anno, abbiamo deciso di curare un servizio di informazioni che operasse sul campo. Data la vastità delle cose da seguire, abbiamo ritenuto più realistico, cominciare a lavorare come servizio nell'ambito del diritto allo studio Universitario, dove avevamo un'idea più esatta dei problemi, su come o dove muoversi per raggiungere il nostro obbiettivo.
Quindi attualmente ci occupiamo su un piano operativo di rimuovere o superare quegli ostacoli che si interpongono tra il desiderio di sudiare di uno studente disabile e la possibilità reale nel farlo.
COME OPERA?
In quest'area il Sid opera a 3 livelli:
1) Da informazioni su quello che c'è, su come ottenerlo;
2) Porta avanti un lavoro di stimolazione, realizzare ciò che non c'è ma di cui si avrebbe bisogno per realizzare a pieno il diritto allo studio;
3) Favorisce il crescere della cultura e della diversità.
Analizziamo ora questi punti.
1) Il primo solleva, a nostro parere, degli interrogativi cruciali soprattutto se ci mettiamo nell'ottica di voler realizzare un servizio che non sia fine a se stesso ma che porti realmente ad un miglioramento nell'attuazione delle leggi relative al diritto allo studio per le persone disabili.
Dare informazioni, vuol dire "fornire notizie utili e funzionali":
La nostra esperienza per quanto breve,ci ha messo di fronte a persone che ci proponevano dei problemi precisi.Per es: "Come fare a seguire le lezioni se non si può raggiungere l'aula"; oppure: "Come fare ad avere appunti o libri sui quali studiare, se non si è in grado di vedere".
Un servizio di informazione può non essere tenuto a presentare una risoluzione al problema e pertanto dirà che ci potrebbero essere l'eliminazione delle barriere architettoniche e magari invierà presso l'ufficio competente.
Sappiamo bene che il superamento delle barriere architettoniche, non è un problema di facile risoluzione, pertanto prima che il nostro ipotetico utente del Servizio potrà seguire le lezioni, i corsi magari per quell'anno saranno terminati.
In sostanza l'informazione data non sarà stata ne utile, ne funzionale.Pertanto un servizio che operi in questo senso è fondamentalmente inutile. La nostra scelta è stata diversa.
Il nostro modo di operare si muove prevalentemente verso la risoluzione di problemi pratici partendo dagli stessi e valutando le esigenzedi ogni persona che si rivolge a noi.
In questo senso, sempre riferendoci al nostro ipotetico utente, nell'attesa di una risoluzione pratica alle barriere architettoniche, avremo pensato ad una momentanea soluzione diversa, che permettesse comunque alla persona di seguire i corsi, come per esempio un televisore a circuito chiuso, collocato in luogo accesssibile, o altro.
Ovviamente il nostro lavoro non consiste nella realizzazione pratica della soluzione, ma bensì nella stimolazione degli uffici competenti, condotta assieme al diretto interessato, uffici con i quali noi teniamo periodicamente contatti.In termini pratici, questo, rispetto all'altro modo di operare, comporta verificare non solo la disponibilità di ausili che teoricamente facilita il superamento del proprio handicap, ma comporta anche la verifica dell'accessibilità a ciò che dalle Università viene offerto, nonchè la valutazione della loro reale utilità.
Questo ci permette di avere inoltre un feed-back sulla reale situazione e pensare a piani di risoluzione dei problemi proposti che non siano ipotetici, ma reali e funzionali.
Per noi questo modo di procedere fa la differenza tra assistenzialismo e rispetto dei diritti delle persone.
Un grosso problema nel dare informazioni è:
A) raggiungere la popolazione interessata;
B) fare in modo che l'informazione si associ ad una esigenza e ad una sua possibile risoluzione; cioè si crea un legame tra bisogno e informazione che diventa funzionale alla gratificazione del bisogno.
Nel nostro caso specifico l'obbiettivo, sarebbe far si che lo studente disabile che ha dei problemi in senso lato ovviamente, pensi al Sid perciò usi l'informazione della nostra presenza, per risolverli.
Per questa ragione questo Seminario è importante per noi, in quanto ci permette di spiegare quanto facciamo e, proporci come punto di riferimento principale per chi voglia far valere il proprio diritto di studente.
2) Il secondo punto evidenziato consiste in un lavoro di rilevazione dei bisogni degli studenti disabili, ovviamente bisogni che si legano al loro diritto allo studio, e nella propulsione di queste esigenze di cui talvolta le leggi, per la loro generalità non possono tenere conto.
Per fare un esempio, proprio durante un'alro Seminario, uno studente di Biologia, con problemi di udito, ci ha fatto presente la mancanza di facilitazioni nel punteggio per l'assegnazione di borse di studio per lavori part-time da fare all'interno di strutture universitarie, come biblioteche. Questa segnalazione ci ha permesso di muoverci per trovare una soluzione adeguata.
3) Per quanto riguarda il terzo punto, noi, periodicamente, organizziamo incontri di discussioni, proiezioni di film, seminari o altre attività culturali, all'interno delle quali mettiamo a confronto la nostra rappresentazione delle disabilità con persone che hanno alle spalle anni di lavoro in questo campo.
Come ho già rilevato all'inizio, confrontarci con la propria visione della realtà, con i nostri stereotipi culturali è l'unico modo per crescere nel rispetto delle reciproche diversità.
COSA OFFRIAMO DI DIVERSO RISPETTO AGLI ALTRI SERVIZI DI INFORMAZIONE?
Innanzitutto il nostro interesse come dicevo prima, è creare una soluzione ai problemi, concretamente; cioè il modo di operare. Il fatto che non abbiamo problemi di appartenenza a strutture, e questo ci permette liberamente di prendere contatti con tutti servizi universitari o para-unversitari, che possono in qualche modo essere funzionali alle nostre esigenze. Questo fa si che le informazioni utili di cui noi possiamo disporre, provengono da diverse aree e ciò avvantaggia il momento reale di risoluzione dei problemi.
In sostanza evitiamo di settorializzarci aumentando così la nostra capacità operativa.
SU COSA STIAMO LAVORANDO?
Attualmente stiamo per costituirci in Associazione Culturale, pertanto chiunque condivida il nostro lavoro, potrà far parte ufficialmente alla nostra associazione.
Un lavoro che conduciamo da tempo è quello di facilitare i rapporti tra le diverse strutture che si occupano di disabilità, a più livelli, cominciando a tessere delle reti di relazione allo scopo di favorire una collaborazione teorico-pratica interculturale tra i servizi stessi. Per quanto ci riguarda abbiamo stabilito dei contatti con l'Associazione I.LI.TEC. (Indipendent Life Tecnologies) allo scopo di integrare le nostre conoscenze per un intervento più efficace ed ampio.
Stiamo inoltre lavorando sulla creazione di uno snodo informatico che risponda a delle esigenze ben precise. Infatti riteniamo che il modo in cui l'informazione venga trasmesa attraverso le reti telematiche sia più confusiva che funzionalmente informativa. E' nostra intenzione creare un Data Base specifico per il diritto allo studio delle persone disabili.
Vorrei concludere sottolineando la nostra disponibilità ad avere scambi di opinioni con chiunque e suggerimenti da parte di chiunque, a qualsiasi titolo fosse interessato alla nostra attività.
DOVE, COME. QUANDO CI TROVATE.
La nostra sede è in via dei Marsi 78, all'interno della Facoltà di Psicologia Piano terra. Telefono N. 4991\7703 gli orari di segreteria sono: Lun. - Giov. - Ven. - 9 - 12 e Sab. 10 - 13.
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Indice del seminario
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