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Hacking in progress, vale a dire una tre giorni fittissima di conferenze, videoconferenze e workshop. Per discutere i benefici e i rischi della rete. Un luogo di incontro per hackers, artisti, attivisti e tutti quelli ke praticano networking per loro conto, in senso sia sociale ke elettronico.
Siamo arrivati in the middle of nowhere dopo 22 ininterrotte ore di macchina attraverso l'europa.
L'incontro si svolgeva ad Almere, in un enorme campeggio a 30 minuti da Amsterdam, l'organizzazione si poggiava su una rete di relazioni ke vedeva come nodo centrale il primo provider delle netherlands, XS4ALL (libertario antagonista e commerciale per quel ke concerne la sua sopravvivenza), e i contatti tra coloro ke una volta scrivevano per "Hack-tic"magazine ke ora non esiste piu', e ke avevano gia' organizzato quattro anni fa "Haking at The End of The Universe" (incontro del quale si ha un bel resoconto sulla videozine n.2 di Decoder).
Per trovare il campsite abbiamo dovuto innanzi tutto hakerare lo spazio, e questa e' stata fin dall'inizio la percezione dominante: una diretta profonda intima e sudata intimita' tra gli spazi virtuali, i luoghi oscuri e le porte nascoste attraverso cui passano gli hakers, e la realta', la cosiddetta Real Life.
Il campsite era stato trasformato in un'enorme rete locale con almeno 1200 utenti.
Questo vuol dire ke ogni computer era connesso con gli altri ke erano convenuti al campsite,e' si era contemporaneamente connessi in rete ad un indirizzo valido per tutti.
Una porzione della rete globale concentrata in the middle of nowhere, lo spazio attraversato da cavi di ogni fattura e percorrere i sentieri nel campo era come camminare nelle città'virtuali in 3d. Ognuno era chiaramente un'entita' connessa con cui era possibile interagire con semplicita' e ad ogni livello perke' era kiaro ke si stava li' tutti per provocare nuove e produttive commistioni.
Due grandi tendoni erano stati allestiti al centro del campo, in uno era montata parte della rete e ci si passava ore interminabili ad hackerarsi piacevolmente a suon di prodigy e daftpunk.
Nell'altra si tenevano le conferenze al ritmo puntualissimo di una ogni ora, dalle 10 di mattina alle 22 della sera.
In una terza tenda piu' pikkola da cento posti si tenevano invece, sempre fittissimi, i workshop.
Gli argomenti affrontati, spaziavano da questioni di carattere sociologico a tecnicissime analisi di algoritmi per crittazioni o per hackeraggio di smart cards, a spettacolari dimostrazioni. Si e' parlato di comunita' virtuali e della rete "politica" con l'esperienza di contrast.org, provider politico olandese impegnato in campagne come l'Eurostop, il boicottaggio di McDonald o altre attivita' ambientaliste.

Una panoramica sulla crittografia, un dibattito sul legal hacking, informazioni sui bachi diactive x e sulla java security nonche' Semafun: un modo per hackerare i pager bidirezionali. Smartcard security, la storia di radikal e di scientology, sociologia dello spamming (cioe' tutto cio' ke e' pubblicita' e immondizia in rete e ke intasa mailing lists e newsgroups).
Presentazione del nuovo software di anonymous mailbox server (gli anonymous remailer consentono di far perdere le tracce del tuo ip e di essere completamente anonimo in rete,fondamentali per tutto cio' ke concerne privacy e sicurezza on the net), la l0pht, gruppo di hacker bostoniani, e infine di nuovo crittografia, PERL come strumento di hacking.
Spettacolare la dimostrazione live di attak tempest, cioe' la possibilita' di intercettare e ricostruire le onde elettromagnetiche emesse dal tuo monitor (e quindi di ri-visualizzare il tuomonitor, con tutto quello che c'e' sopra). La funzionalita' della procedura e' stata duramente contestata dal Chaos Computer Club tedesco. La dimostrazione infatti mostrava tecnologie vecchie di almeno vent'anni e tutti i partecipanti potevano immaginarsi quali fossero le attuali possibilità di utilizzo di questo sistema di intercettazione. La tedesca Rhode Schwarz e l'americana HP producono da anni terminali digitali per le polizie e l'intelligence di tutto il mondo.

Note stonate, la difficolta' e la scarsa partecipazione verso cio' ke riguarda le tematiche sessuali e la presenza costante e riconoscibile, come gia' era noto dalle FAQ, di due guardie in borghese della CRI, qualcosa di simile all'FBI olandese, riconoscibili dall'apposito cartellino arancione, differente da quello azzurro di tutti i partecipanti. Non a caso quando la televisione olandese e' venuta ad intervistare chiedendo ad ognuno se era un hakers, e'rimasta a bocca asciutta; non e' riuscita a trovare un Vero Haker in tutto il campsite...

Il secondo giorno su un cassonetto scritto a penna e' apparso l'avviso di un workshop incontro lesbiangay e cyberqueers.
Nella piccola tenda da 100 posti ke ospitava i workshop solo una decina di persone, tutti maschi eccetto noi tre irriducibili italiane.
Atmosfera tesa, imbarazzata, come non l'avevo mai avvertita ad hip, e tutto il workshop si e'risolto nella presentazione e nella storia di www.macman.org. sito/nodo della rete di queers dalla germania.
Hackerare il futuro, elaborare attraverso le esperienze dei mondi virtuali nuovi modelli di relazione, non e' assolutamente immaginabile finke' resta inesprimibile e indicibile tutto cio' ke riguarda le espressioni del piacere e del godimento. Non e' immaginabile nessuna forma di utopia cinetica finke' si resta nei ghetti del politically correct.

Resta oltremodo evidente come la costruzione di una rete mondiale attiva ed antagonista, ke risponda ai requisiti e alle necessita' individuate durante il secondo Encuentro contro il neoliberismo, necessiti di tutta la visionarieta' dell'hacker che libera gli spazi e li rende inaccessibili al potere costituito.
Le strade sono il pgp, la crittografia, (ed i cypherpunks da oltroceano son teste di diamante in questo), gli anonymus remailer e le città' digitali ke possono rendersi inaccessibili al controllo. Vere isole nella rete.

La tomba di bill gates, di fronte alla quale e' stato osservato un minuto di simbolico silenzio, si riempie ogni ora di nuovi messaggi, felicitazioni e recriminazioni in ogni lingua. Per tutto il campeggio giovanissimi techno-freak trascorrono le loro giornate in tende colme di computer connessi in rete: altri hanno scoperto che a quattro passi c'e' un fiume e fra un dibattito e l'altro ci si ritrova sull'una o l'altra sponda.

Un'olanda insolita, in un clima misto di tensione e iperattivismo proprio del cyber e della rilassatezza di un paesaggio dolce, fra gente che solo una volta ogni quattro anni puo'godersi la reciproca, fisica compagnia.

Il virtuale e' un' autostrada del reale.

Kcore.

 
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