Fascisti a Roma: scorrendo velocemente le cronache politiche capitoline degli ultimi 50anni - ovvero della intera storia della repubblica italiana - ci si rende conto di essere di fronte ad un binomio inscindibile, tanto appare radicata la presenza dell'estrema destra nella storia e nell'attualità cittadina.
Questo forte radicamento trova conferma nella sostanziale continuità di questa "scena", animata ancora oggi da leader storici quali Stefano Delle Chiaie ed Adriano Tilgher, oltre che dalle sempre meno sporadiche comparsate di personaggi alla Mario Merlino. Stefano Delle Chiaie continua a dar vita da via Curzio Rufo all'associazione Il Punto, mentre Adriano Tilgher dirige dall'ombra gran parte delle attività dell'estrema destra romana. Lastoria di Tilgher è esemplare; figlio di un alto grado massonico strettamente legato al ministero degli Interni, passa indenne attraverso buona parte delle inchieste sul golpismo elo stragismo negli anni '70. E' considerato da molti il vero leader di Avanguardia nazionale,che del resto - come si è recentemente scoperto - è stata a suo tempo creata dall'UfficioAffari Riservati del ministero degli interni. Ed ancora oggi Tilgher esercita la propria influenza in forme nascoste, mai appariscenti: è lui, per esempio, ad organizzare nella scorsa primavera la manifestazione davanti ad Acca Larentia che si conclude con il tentato assalto contro la sede dei Cobas dell'Alberone.
Dove non arrivano i padri ci pensano poi i figli, come nel caso dei Graziani: il padre -Clemente - fonda insieme a Pino Rauti Ordine Nuovo per poi rifugiarsi in una dorata, indisturbata e pluridecennale latitanza sudamericana; il figlio, Rainaldo, opera indisturbatodalla sua bella villa sull'Appia attraverso il centro culturale "Orientamenti e Ricerca". La sua creatura più famosa resta però Meridiano Zero, organizzazione auto-discioltasi nel 1993 per "motivi tattici" per poi rinascere sotto altri nomi e forme, e che ha fortemente influenzato l'ambiente giovanile dell'estrema destra romana. Ma nel progetto di Rainaldo Graziani tutto sembra improntato alla "continuità storica": dal marchio d'origine familiare fino al falso recapito di via Castelfidardo, ovvero presso la solita vecchia biscaccia puzzolente che i fascisti utilizzano a questo scopo da tempi ormai immemorabili.
Con meno quarti di nobiltà, ma pur sempre stabilmente inserito nella corrente "quei ragazzi degli anni '70" ritroviamo - attivo più che mai - anche Maurizio Boccacci: il fondatore nonchè leader del Movimento Politico Occidentale (quindi Movimento Politico quindi Movimento Politico per la Base Autonoma), messo fuorilegge ai sensi del decreto Mancino nel maggio del 1993, aveva assunto verso la metà degli anni '90 un atteggiamento di bassoprofilo, interrotto soltanto dalla vicenda legata alla trasferta calcistica per Brescia - Roma del novembre 1994. In quegli anni, e fino al 1996, quel che restava della sua combriccola si firmava "I camerati" ed appariva come un ristretto gruppo di militanti - quasi tutti dei Colli Albani - interessati soprattutto alle "celebrazioni storiche": dal convegno per la morte di Leon Degrelle agli striscioni in difesa di Eric Priebke. Eppure non a tutti gli ex del Movimento Politico era andata poi così male: un camerata, Roberto Valacchi, responsabile fino al 1993 di Azione Skinhead Colli Albani e membro eminente dell'organizzazione, nelle ultime amministrative si è addirittura accaparrato, in una giunta comunale non certo sbilanciata a sinistra di un paesino dei dintorni di Roma, addirittura il ruolo di vice-sindaco.
E il buon vecchio capo-branco? Possibile che le disgrazie post-Brescia avessero tarpato a questo punto le ali al vecchio lupo? Infatti, ecco con la primavera il colpo di scena: la ricomparsa sui muri della città, dopo quattro anni di assenza, di un manifesto firmato MP("Fascismo, uno stile di vita"). Curiosamente (in realtà, assai poco curiosamente) il manifesto faceva parte di una super-attacchinata mista MP-Fiamma Tricolore e Azione Giovani, che poi sarebbe l'organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale.
Ma il vero rientro in scena del Boccacci s'è svolto nei corridoi del palazzo di giustizia di piazzale Clodio, dove il nostro transitava per alcuni suoi guai giudiziari minori. Per mano del destino quella stessa mattina ed a pochi metri di distanza venivano giudicati, insieme adaltri, due ex di spicco del Movimento Politico: Manuel e Corrado Ovidi. I due, giunti all'ultima udienza di un processo che li vedeva imputati per rapina a mano armata ed altre quisquilie del genere, non potevano essere in quel momento più distanti da ogni ottica politico-ideologica, ma non il vecchio lupo; no, non lui! Vedendo la giustizia demo-pluto-giudaico-massonica accanirsi contro due validi camerati l'indomito Boccacci si gettava nella mischia inveendo contro la repressione e piazzando una sonora cinquina sul guanciotto flaccido d'unbrigadiere della benemerita. Sfortunatamente, proteso com'era nel dimostrare all'universo nero di essere ancora e sempre il Numero Uno del fascismo stradaiolo, il buon Maurizio sbagliava fantozzianamente i tempi e, invece di agire a sentenza promulgata, si esibiva nel proprio show davanti ad una corte ancora in procinto di ritirarsi in consiglio. Sembra, a questo punto, che la corte si sia molto innervosita per la gazzarra, che la sentenza finale(rispettivamente 4 e 6 anni di galera) abbia molto risentito del nervosismo della suddetta corte e che gli imputati, compresi tutti i familiari e gli amici, si siano a loro volta molto innervositi - per utilizzare un eufemismo - con il buon vecchio capobranco.
Sventure di Boccacci a parte, la destra radicale romana conferma in questa seconda metà degli anni '90 le proprie capacità di aggregare un'area sempre più variegata sia a livello sociale che politico: si va dal successo in quella farsa delle elezioni universitarie fino ad una certa recrudescenza delle mode e degli atteggiamenti nazi in molte zone periferiche e semi-periferiche: lungo la direttrice della Tiburtina, fino a Mentana e Tivoli; oppure a Torpignattaracon - sentite che roba! - la Chiesa della Fratellanza Ariana; o al centro sociale La Torre Tricolore.
Non mancano esperienze di altro genere, quali quella dell'associazione culturale Teorema,che dispone di un ufficio in via Gallia e di una sorta di centro culturale polivalente al QuartoMiglio: già la testata del bollettino dell'associazione è tutto un programma: "Rosso è Nero". Proseguono ovviamente nelle consuete attività la libreria-casa editrice Europa già di Ordine Nuovo ed ormai da molti anni gestita da Enzo Cipriano, e la Cooperativa Perimetro, che dispone di un agguerrito sito internet e che controlla - sotto la sigla Rupe Tarpea Records -una vasta quota della produzione musicale "in nero" italiana. Curiosamente, in un numero della nazi-fanzine belga specializzata in white power rock "Awake", il recapito della Rupe Tarpea Records (che sul sito di Perimetro dispone di una semplice casella postale in Prati) è proprio la libreria Europa, anch'essa situata nello stesso quartiere.
Anche per quanto riguarda le forze maggiori la situazione appare promettente: lo stragista/agente dei servizi segreti/rivoluzionario intransigente Pino Rauti si appresta a mettere a frutto il suo discreto pacchettuccio cittadino di voti, mentre a livello di strada le risse con quelli di Alleanza Nazionale che avevano caratterizzato le precedenti ricorrenze elettorali sembra lasciar spazio ad un feeling sempre meno nascosto con la forte anima populista che caratterizza la federazione romana del partito di Fini. Alleanza Nazionale è la stessa fogna ovunque, ma non tutte le sue federazioni possono infatti vantare al pari di quella romana un pokerissimo di personaggi quali il mancato pretendente al Campidoglio Francesco Storace, l'ex-genero di Rauti Gianni Alemanno, il ras del Tuscolano nonchè picconatore di campi nomadi Domenico Gramazio (er Pinguino), l'altra ex-rautiana ed europarlamentare Roberta Angelilli e, per finire, il capataz di Ostia nonchè nostro possibile futuro vice-sindaco Teddy Buontempo (er Pecora). Se, come è del resto è sempre stata, Roma continua ad essere uno dei "laboratori sociali"dell'estrema destra, abbiamo di fronte la prova più evidente del ruolo di contenitore onnicomprensivo che AN sta assumendo: una versione allargata e rielaborata della vecchia"politica del doppiopetto" di almirantiana memoria, e che prevede una felice convivenza trasettori iper-conservatori alla Fisichella e frange apertamente fasciste alla Buontempo: Azione G iovani, organizzazione giovanile di AN, non suscita alcun imbarazzo con le sue sfilate all'ombra della celtica, mentre si sprecano ormai non solo gli attacchinaggi, ma anche le iniziative comuni con la Fiamma: basti pensare al misto Fiamma-AN di quel "Comitato per la libertà delle idee" che tra maggio e giugno raccoglieva firme sotto la Galleria Colonna e che ha concluso la propria campagna con un fallimentare corteo di duecento persone ingloriosamente incolonnate lungo via Cavour (che poi ce tocca sempre ripulì li muri!). L'iper-commistione romana tra AN, Fiamma ed il resto della nebulosa nazional-rivoluzionaria traspare alla perfezione anche dalla cronaca della splendida soirèe che l'associazione culturale Raido ha organizzato al Fantaghirò, nuovo locale "in nero" situato al Casilino 23. La Arido è una delle più attive strutture culturali di cui disponga la destra radicale a Roma: organizza serate musicali e convegni (quale quello su Tolkien che si è svolto il 19 gennaio inun locale della Cassia, The Frog, organizzato insieme alla cooperativa Perimetro), pubblica e diffonde opuscoli propagandistici. Domenica 29 giugno la Raido ha organizzato una serata condotta dal quell'eminentissimo verme di Mario Merlino. Riportiamo qualche passaggio particolarmente esplicativo dell'articolo che "La Repubblica" dedica all'evento,intitolato "Inni, rune e bicipiti, le notti dei camerati". Il pezzo, firmato da Daniela Onelli, si dilunga sulle solite note di colore (il dio Thor, Baffetto &Mascellone a tutto spiano, la bancarella con i materiali in vendita, le T-shirts con le divisioni delle Waffen-SS, le svastiche e le rune, la solita pattuglia di bonehead, i libri di Evola: insomma, tutto ciò che si sa benissimo e che soltanto i giornalisti fanno ogni volta finta di scoprire) e sbraca qua e là in qualche sfondone, ma risulta istruttivo in alcuni passaggi: oltre all'officiante Mario Merlino appare ad esempio in sala Adriano Tilgher, mentre tra i cantautori alternativi che animano la serata risulta <>. Insomma, un vero e proprio album di famiglia racchiuso in un sol nome. La commistione tra le varie anime dell'estrema destra a Roma traspare ancor più chiaramente - se è possibile - attraverso la consultazione del sito di Perimetro, e specificamente delle attività della sua sezione musicale. Ma avremo modo di parlarne diffusamente in seguito.
Per adesso, quel che si registra - proprio nei giorni in cui questo articolo viene redatto - è l'ennesima ed inconcludente mega-operazione poliziesca contro i "naziskin": per adesso questa "operazione Thor", tanto strombazzata via-stampa, sembra una gran bufala. A Romaci sono state 40 perquisizioni con risultati assolutamente ridicoli... Ci giunge voce che in alcune zone più periferiche della penisola l'operazione sia riuscita a disarticolare qualche sparuto gruppetto Hammerskins (la madama - e la stampa - entrano subito in orgasmo quando scoprono la possibilità di estrarre dal cilindro un nuovo nome di organizzazione, anche se le facce - oltre che gli intenti ed i metodi - sono in pratica sempre le stesse), ma non ci sembra poi 'sto gran risultato a fronte del pompaggio massmediale dell'evento.
Ultim'ora: vista la risonanza ottenuta dal serata con Mario Merlino, quelli del Fantaghirò hanno preso spaghetto ed hanno coperto l'insegna del locale, che continua peraltro adessere frequentato da bei nazistoni.
 
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