Sociologia Occupata: Frequently Asked Questions.
SOCIOLOGIA
LIBERATUTTI
- Perche' avete occupato?
Abbiamo scelto una modalita' forte, l'okkupazione, per farci sentire, per poterci parlare e confrontare, perche' i disagi dentro questa facolta' li viviamo tutti, perche' e' ora di rimettere in movimento le nostre idee, i nostri sogni, le nostre lotte.
Abbiamo okkupato per riprendere la parola, per riappropriarci di spazi e strumenti che ci appartengono, per contestare la soppressione di molti appelli, l'elevato costo di accesso alla formazione, il caro libri, l'inadeguatezza dei servizi esistenti (affitti d'oro, trasporti, mensa, accesso inadeguato ai mezzi di comunicazione).
Abbiamo okkupato per rilanciare la partecipazione, per uscire tutti dalla passivita' e dalla rassegnazione, per lottare contro ogni forma di limitazione, il numero chiuso e il costo delle tasse che aumenta sempre.
Abbiamo occupato perche mentre il governo si permette di regalare miliardi alle scuole private si continuano a tagliare fondi per universita', ricerca, scuola pubblica.
Abbiamo occupato perche' ci vogliono negare il futuro, perche' la riforma dell'universita' di Berlinguer istituisce blocchi a carattere meritocratico all'interno e alla fine del corso di laurea (scuole di specializzazione, laurea a punti, ordini professionali).
Dal patto per il lavoro al riordino dei cicli scolastici viene limitato il nostro accesso attivo e consapevole al mondo del lavoro rispondendo piu' agli interessi delle imprese che alle nostre esigenze formative, preparandoci un domani a due velocita': una minoranza garantita ed una maggioranza precaria e flessibile.
Tutto questo e' selezione.
La selezione e' la legge della giungla,
Ci vogliono convincere che e' naturale, che l'unico modo per sopravvivere sia combattere gli uni contro gli altri, ognuno per se, chiusi nel proprio egoismo. In questa giungla perdiamo tutti e tutte e vincono pochi privilegiati.
- Avete HACKERATO il sito internet della facolta'?
Il termine HACKER viene spesso usato per definire chi entra abusivamente in sistemi altrui per danneggiarli.
Se si intende questo la risposta e' NO.
Nei laboratori del MIT, agli albori della rete Internet, si definiva HACKER chi trovava, con abili "hacks", un nuovo modo di usare le macchine, aggiungendo nuove possibilita' al vasto mondo informatico.
In questo senso possiamo definirci "hacker".
La "makkina occupata" (presid4.soc.uniroma1.it) e' un desktop computer (un fottuto MAC - tra l'altro) dell'ufficio della presidenza. Lo strumento, utilizzato normalmente da qualche segretario per scrivere circolari, tenere conti, giocare a qualche stupido giochetto, e magari navigare un po' sul web, e' stato trasformato con un "hack" in un server WEB ed un server di Posta Elettronica, senza arrecare alcun danno al sistema.
Tutte le universita' hanno una connessione dedicata alla Rete, ma nella maggioranza dei casi l'accesso degli studenti e' limitato. Laddove e' consentito, non da nessuna possibilita' di interazione col mondo esterno: si naviga sul web, ma non si ha un indirizzo di posta elettronica, ne' un programma per il chat. Senza contare le eventuali procedure per richiedere l'autorizzazione all'accesso. In molti casi soltanto i laureandi hanno accesso.
Stiamo dimostrando, con questa "teknokkupazione", che utilizzare i computer della facolta' non piu' come makkine da scrivere per tristi laureandi, ma come makkine da guerra per gioiosi teknoribelli e' possibile.
Questa conversione delle makkine necessita chiaramente una conoscenza piu' profonda del mezzo, senza la quale si e' succubi del lavoro impostato dai padroni del software ("Why Software Should Not Have Owners" - http://www.gnu.org/philosophy/why-free.html). L'okkupazione delle makkine della presidenza ha anche la funzione di WorkShop permanente degli okkupanti.
______makKinokKupata______
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