Incontro di ROR con il CSOA INTERZONA
OSSERVAZIONI GENERALI:
All'incontro erano presenti sette-otto tra compagne e compagni.
La prima considerazione uscita per bocca di un compagno del centro é stata sull'importanza
del documento di R.O.R. che ha rappresentato un forte stimolo alla costruzione di un
rapporto e che ha sollevato la questione di come e perché utilizzare lo strumento radio,
essendo inoltre l' INTERZONA un' esperienza nuova. In questo senso le compagne/i del C.S.
hanno discusso e ipotizzato un possibile loro contributo radiofonico a questa scheda
allegato. Hanno considerato lo strumento radio innanzitutto come un possibile amplificatore
e diffusore di esperienze, percorsi e memoria dentro e fuori il movimento. In questo senso le
compagne/i hanno esaminato l'enorme quantità e la qualità di esperienze espresse negli
ultimi cento anni ad oggi dal quartiere in cui opera il C.S. (Valle Aurelia). La storia poco
conosciuta di questo quartiere racconta, ad esempio, le sue origini proletarie. Creato e
abitato da una grossa componente di artigiani, i fornaciai, questo luogo conserva, nella
memoria di uomini che hanno vissuto direttamente quegli avvenimenti, le lotte e le
esperienze di solidarietà (vedi cooperative, casa del popolo, ecc.).
In questa direzione le compagne/i hanno proposto come loro concreto contributo una serie
di trasmissioni su questo tema.
Al di fuori di questo intervento specifico nella radio, le considerazioni su R.O.R. come
strumento politico ovvero radio di movimento, le compagne/i hanno fatto una
considerazione. Ai loro occhi le esperienze romane del movimento sono assolutamente
deludenti (coordinamento dei C.S., convenzione, ecc.) lì dove si producono ormai solo
rapporti verticistici e dove difficilmente si hanno pluralismo e capacità di reale confronto
politico.
Come può collocarsi in questo R.O.R.? Serve una radio?
Sì, se luogo di confronto tra diversità anche in rotta di collisione tra loro. La radio può quindi
essere strumento di espressione collettiva, articolazione delle varie forme e peculiarità che
tutto il movimento romano contiene.
Altra considerazione emersa dall'incontro é quella relativa alla progressiva perdita di contatto
e quindi di rapporto tra la Radio e le varie realtà in trasformazione, sia di movimento che
sociali. Un "media", quale é la Radio, sottolinea l'importanza di raggiungere e coinvolgere la
gente comune, di entrare nelle loro case e di amplificare le voci dei quartieri e dei loro
problemi non rivolgendosi solo alle compagne/i.
Altra annotazione di un compagno ha riguardato le pagine conclusive del documento di
R.O.R. che trattavano della proposta strutturale della redazione. Il C.S. condivide l'ipotesi
organizzativa di divisione della redazione in commissioni e in assemblea generale anche
perché corrisponde al criterio di gestione dell' Interzona.
Si é accennato inoltre all'importanza del linguaggio utilizzato nella programmazione
radiofonica. A questo proposito le compagne/i auspicano una particolare attenzione e un
conseguente dibattito all'interno della redazione, volto al miglioramento della qualità
radiofonica.
PUBBLICITA' FINANZIAMENTO INDIPENDENZA
Condizione imprescindibile é l'autofinanziamento, unica garanzia di libertà e autonomia;
libertà di informazione e autonomia dalle "istituzioni". Va in questa direzione la disponibilità
del centro a finanziare R.O.R. Le compagne/i del centro credono che questa sia l'unica
soluzione ad un problema tanto importante e ritengono quindi che la loro scelta sia fatta da
tutte le realtà del movimento romano. In questo senso le compagne/i sono stati più specifici
proponendo un contributo bimestrale di £.200.000
DOCUMENTO DI PRESENTAZIONE DI UN POSSIBILE PROGETTO PER UNA SERIE DI
TRASMISSIONI CURATA E PROPOSTA DAL C.S.O.A. INTERZONA
Il progetto che ci proponiamo di realizzare come collettivo del C.S.O.A. INTERZONA é volto
al recupero della tradizione orale popolare di quello che per cento anni fu il Borgo di Valle
Aurelia. La storia non scritta del quartiere é un patrimonio inestimabile di esperienze,
avvenimenti e leggende che rischierebbe di andare perduto nella società mass-mediatica,
se nessuno tentasse di ricomporre tutte le storie tramandateci dai compagni e le compagne
più anziane.
Il Borgo nasce per volontà dei fornaciai che ricomprando i mattoni dalle fornaci in cui
lavoravano iniziarono a costruire le loro case. Essendo un borgo operaio (che nasce alla fine
del XIX secolo), da subito la popolazione di Valle Aurelia interiorizzò ed iniziò a praticare fino
alla metà degli anni ottanta ideali in noi ancora presenti come la lotta di classe,
l'antifascismo militante.
Come quartiere comunista ed operaio iniziò col contrastare l'avvento del fascismo e si trovò
a fare i conti con la chiusura delle fornaci conseguente all'ingresso nel mercato del cemento
armato e successivamente ad essere attivamente coinvolto nella lotta antifascista degli anni
settanta.
Nel 1982 infine gli abitanti del quartiere dovettero subire l'abbattimento del borgo ad opera
della giunta comunista Petroselli-Vetere e quindi la migrazione forzata in torri grigie di
cemento (alte più di dieci piani), in contrasto con la vita a dimensione orizzontale a cui erano
abituati.
Lo scopo di questo lavoro dovrebbe essere quello di ricomporre un quadro storico nel quale
trovino spazio il patrimonio delle lotte intraprese da questo quartiere insieme agli aneddoti
ed alle leggende che ci sono state narrate da chi quelle storie le ha vissute ed intraprese.
La memoria orale-popolare che questa società sembra non trovare più asilo, é invece
considerata da "Interzona" un elemento fondamentale per conoscere la "propria storia" e le
"proprie origini", certi che senza un rapporto saldo con il passato non ci possa essere futuro.
In più questo permetterà a chi si avvicina o intraprende forme di lotta antagonista, di sentirsi
parte di uno sviluppo storico in divenire e possa dalle esperienze precedenti prendere spunti
di riflessione per possibili lotte future.
Il C.S.O.A. INTERZONA ritiene che la perdita di memoria storica e popolare sia certamente
frutto dello sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa ma sia altresì dovuta alla
mancanza di luoghi di aggregazione sociale in cui tali esperienze possano essere
raccontate. L'occupazione dell'ex Casa del Popolo, vuole anche rispondere a questa
esigenza di socialità.
Perciò ci proponiamo di svolgere nove o dieci trasmissioni in radio in cui attraverso
interviste-audio e canzoni di lotta, ripercorrere alcune delle vicende più significative,
sperando che ciò favorisca il recupero e la valorizzazione di una parte del nostro patrimonio
storico e politico.