Senza Censura: work in progress


IL PRIGIONIERO AHMED SOLEIMAN QATAMESH


Ahmed Soleiman Qatamesh, nativo della città di Bira, è stato arrestato all'inizio di settembre 1992, ha subito torture e maltrattamenti dal momento dell'arresto. Aveva quattro capi d'accusa nel novembre 1992, questi erano:

"Aiuti ad un'organizzazione illegale, detenzione di materiale sovversivo, rifiuto di farsi prendere le impronte digitali, contraffazione di documenti rilasciati dall'autorità militare."

Il 3-12-92 l'accusa ordina l'arresto amministrativo per Qatamesh. Nella seduta del 14-10-93 è stato ordinato il suo rilascio in base alla mancanza di prove a suo carico ma l'accusa si è appellata alla sentenza ed il giudice le ha dato 72 ore per presentare delle prove contro di lui.

Si è comunque confermato il suo rilascio ma l'autorità militare ha deciso per la sua detenzione amministrativa per ancora 6 mesi. Qatamesh ha dichiarato che la pubblica accusa gli ha chiesto di appoggiare il processo di pace in Medioriente in cambio del suo rilascio. In caso contrario, opponendosi a questo ricatto dovrà restare in carcere finché non si chiuderanno le trattative sull'autonomia palestinese.

Intanto si sono archiviate tutte le accuse nei suoi confronti.

C' è da dire che l'arresto amministrativo di Qatamesh è stato rinnovato dieci volte e nessuna richiesta di appello ha trovato spazio per il suo rilascio, ed il suo rifiuto è arrivato sempre dal consiglio supremo della corte israeliana.

Qatamesh parla della sua esperienza dicendo:

"da 5 anni sono in carcere (il più vecchio arresto amministrativo in Palestina) e di cosa ho subito non ne parlo perché non è diverso da cio' che hanno subito tanti altri prigionieri. Le pressioni non si fermano, hanno vietato a mia moglie di visitarmi per mesi alla fine del '93 e di nuovo non l'ho più vista negli ultimi 4 mesi e il motivo è che mia moglie non è mia moglie! Questo è valido anche per mia figlia che ha 7 anni, probabilmente anche lei è pericolosa per la loro sicurezza! Penso che questo sia avvenuto per punire anche mia moglie per le sue proteste pubbliche contro il mio arresto".

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