L'insurrezione zapatista contro il neoliberismo è stata la dimostrazione e l'esempio di quanto sia necessario lottare oggi contro l'imperialismo e la sua barbarie.
In ogni angolo del mondo!
Perché in ogni angolo del mondo la politica criminale della borghesia ha imposto uno sfruttamento mai visto prima, per sfuggire alla crisi che la divora e mantenere adeguati livelli di competitività.
La determinata ferocia con cui il governo messicano sta perseguendo il suo piano di sterminio dei popoli indigeni e dell'EZLN, come la sporca e tronfia mattanza dell'esercito peruviano contro i militanti del MRTA, l'ininterrotto genocidio del popolo Kurdo da parte della Turchia, pilastro della NATO nella regione, la ferrea determinazione con cui, nello stesso centro imperialista il neoliberismo impone la propria legge, hanno lo stesso segno e dimostrano come l'imperialismo neoliberista non intenda lasciare nessuna "isola felice", nessuno spazio di mediazione e, perfino, nessuna illusione ai proletari di tutto il mondo.
Il neoliberismo non è una politica economica, ma la forma di esistenza, l'essenza stessa del capitalismo moderno: è l'imperialismo dei nostri giorni, mille volte più avido e feroce delle altre forme che lo hanno preceduto;
Il suo potere si basa sulla rapina della ricchezza sociale, sul monopolio del sapere e della comunicazione, sulla violenza delle sue armi!
Il G7, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la Nato, i contingenti internazionali di intervento, sono i regolatori ed i garanti del dominio neoliberista nel mondo, area per area, nazione per nazione.
Nafta e UE non sono forse identiche facce dell'imperialismo neoliberista?
Di fronte ad un così spietato, feroce ed avido sfruttamento capitalistico, di fronte alla sua concentrazione di interessi e di potere, i proletari di tutto il mondo, dalle metropoli europee alle foreste del Chiapas, non hanno che un'unica possibilità, quella di combattere, costruendo le condizioni per prendere in mano il proprio destino, imporre i propri interessi, il proprio potere, il proprio futuro.
Per questo la solidarietà che deve legare i proletari italiani ed europei ai popoli del Chiapas, del sudamerica, ai Kurdi, ai Palestinesie ai proletari di tutto il mondo non può essere né generica, né politicamente ambigua, né limitata a questa o quella marcia di protesta.
La solidarietà che va affermata è quella che, in tutte le sue forme, lega gli interessi dei proletari che lottano, in aree diverse, ma su un unico fronte, costruendo mobilitazione, comunicazione, rapporti e unità di fatto.
Comitato romano contro la repressione a
sostegno di Mumia Abu jamal
Redazione di deragliamenti
Laboratorio sociale antagonista castelli romani
Lavoratori e lavoratrici autorganizzati/e DPV - Roma Termini
Comitato di lotta Quadraro
Collettivo antagonista territoriale
Collettivo Politico Universitario Antagonista