Senza Censura: work in progress


JERICHO '98: ABBATTIAMO I MURI DEL SILENZIO!


L'iniziativa Jericho '98 è organizzata dal New Afrikan Liberation Front con l'obiettivo della liberazione dei prigionieri politici e di guerra nelle carceri americane. L'obiettivo è quello di preparare una marcia che si svolgerà il 27 marzo 1998 attorno alla Casa Bianca, a Washington.

Ma Jericho '98, pensato e voluto da Herman Ferguson, ex Pantera Nera e prigioniero politico negli anni '70 (ha passato 7 anni in prigione, dopo 19 anni in esilio), non è solo una marcia.

Dietro questa sigla si è formata un'ampia coalizione di organizzazioni come: l'American Indian Movement, la Republic of New Afrika, il MOVE, il United Freedom e tante altre che stanno via via aderendo. Tutte queste organizzazioni sono rappresentative di un ampio spettro di classi, razze e generi.

Sono circa 3 mesi che il coordinamento è attivo e in questo periodo e sta affrontando la situazione di oltre 100 prigionieri politici rinchiusi nelle prigioni degli USA, fra i quali: Mumia Abu-Jamal, Leonard Peltier, Sundiata Alcoli, Linda Evans, Silvia Baraldini.

"Definiamo prigionieri politici e prigionieri di guerra quelle persone coinvolte in attività politiche e membri di organizzazioni i cui scopi sono cambiare il sistema e che sono state imprigionate in conseguenza della loro attività politica. La lista diventa sempre più ampia ogni giorno".

Ma perché Jericho?

Il richiamo è alla Jericho della Bibbia le cui mura (le più alte dell'antichità) caddero per il rumore delle trombe degli assedianti. Simbolicamente questa marcia vuol fare la stessa cosa attorno alla Casa Bianca, facendo talmente tanto rumore da far cadere le mura di silenzio attorno al fatto che esistono i prigionieri politici. Jericho evoca anche un vecchio spiritual molto amato dalle comunità nere: "Joshua ha combattuto la battaglia di Jericho, Jericho, Jericho; Joshua ha combattuto la battaglia di Jericho e i muri sono caduti".

Jericho '98 vuole, quindi, essere qualcosa di più di una semplice marcia: è un progetto, una provocazione, un grido di libertà.

Gli Stati Uniti hanno costantemente negato l'esistenza di prigionieri politici e questo anche perché (afferma il comitato organizzatore):

"le campagne inefficaci e disorganizzate non sono riuscite ad assicurare la loro libertà. Una mobilitazione generale è necessaria per i nostri vari gruppi per misurare la nostra forza e consolidare le nostre energie, risorse e capacità di organizzarci nazionalmente".

Per arrivare alla marcia il coordinamento ha previsto una serie di tappe, che prevedono una capillare presenza in tutti gli stati dell'unione e in tutte le città per sollevare il problema della libertà per i prigionieri politici e di guerra. La loro intenzione è quella di presentare la condizione di questi prigionieri a tutti, ovunque gli sarà consentito dalle scuole alle chiese, dai bar ai congressi, e con ogni mezzo: poster, volantini, presenza nei talk show.

Secondo Pam Africa (dell'International Concerned Family and Friends of Mumia Abu Jamal), infatti, uno degli scopi dell'iniziativa è la costruzione di una nuova coscienza:

"Rendere coscienti le persone dei giochi che il governo sta facendo per cercare di far credere alla gente e al mondo intero che non esistano prigionieri politici".

Per ulteriori informazioni contatta:

Jericho '98 Organizing Committee, C/O FMAJC, P.O. Box 650, New York, New York 10009
telefono: (212) 330-8362,
E-Mail: jericho98@usa.net.
Sito WEB: http://www.jericho98.togdog.com
Sito mirror: http://www.amandla.org/jericho98/

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