"Crediamo che queste azioni siano nate da un errore (...) Le azioni intraprese possono solo scarsamente essere ricondotte ai principi e agli scopi delle Nazioni Unite, a cui tutti noi abbiamo aderito. E accanto a questo, siamo costretti a dubitare che se si farà ricorso alla guerra, questa possa essere utile per lungo tempo agli interessi delle nazioni attaccanti(...) Non ci può essere pace senza legge. E non ci può essere legge, se noi invochiamo un codice di condotta internazionale per chi si oppone a noi e un altro per i nostri amici."
Il Presidente degli Stati Uniti D.D. Eisenhower
[Messaggio di risposta all'invasione anglo-francese dell'Egitto e quella sovietica all'Ungheria, 30 ottobre 1956]
Nonostante questo messaggio, nuvole minacciose si addensano su Washington, preludio di un'altra guerra in Iraq. Questa volta, un piccolo sparuto gruppo di stati hanno appoggiato il numero di "giovani uccelli" fidati, per attaccare l'Iraq, un lontano crido di quello dell'Iraq I- Operazione "Desert Storm".
Come nel primo conflitto, questa ultima opzione militare ha meno a che fare con le "violazioni delle Risoluzioni delle Nazioni Unite" e molto con la sicurezza di un accesso futuro agli oceani del petrolio. Ci6ograve che è stato offuscato in fretta nella prima ondata di assalti aerei nel 1991, è stato chiaramente dimostrato nella seconda: che le Nazioni Unite non sono altro che una piccola foglia di fico per quelli che sono gli interessi degli Stati Uniti (e delle Corporazioni Multinazionali).
Dove era questo alto e potente gruppo per l'"inviolabilità" dei vicini e dei confini, quando il regime dell'apartheid governava in Sud Africa e invadeva, mitragliava e bombradava gli stati vicini dell'Angola e del Mozambico? Dove era questa globale preoccupazione per le "armi di distruzione dei massa" quando le notizie facevano emergere che lo stato dell'apartheid era in possesso di armi nucleari? Come mai uno stato fuorilegge, che torurava e uccideva migliaia dei suoi "cittadini" africani, che sparava addosso ai suoi stessi bambini nel 1976, Soweto, e che ha firmato una Risoluzione ONU Anti-Apartheid, con una lunga scia di polemiche, è interessata a notare che i suoi migliori amici sulla scena internazionale erano gli Stati Uniti ed Israele. Durante i lunghi anni del terrorismo razzista di stato, gli Stati Uniti non hanno mai fatto accenno a prendere in considerazione un'azione militare per liberare la maggioranza Nera oppressa o per liberare gli stati vicini. Anzi, è straordinario che i vicini assediati dal Sud Africa abbiano ricevuto assistenza militare non dagli Stati Uniti, ma dalla minuscola isola di Cuba, le cui forze ebbero la meglio sul Sud Africa nella battaglia a Cuito Carnivale, Angola.
Cosa rende i vicini dell'Iraq così meritevoli di "aiuto" e quelli del Sud Africa così immeritevoli? In una parola: il petrolio.
L'Iraq e i suoi vicini ospitano i 65% delle riserve di petrolio del mondo.
Ancora una volta, siamo nelle fauci della guerra, in cui in migliaia (se non decine di migliaia) saranno di fronte alla morte. Le morti di umini, donne e bambini iracheni per proteggere gli interessi delle industrie occidentali! C'è qualcosa di osceno qui?
I politici americani, i loro specialisti in comunicazione e gli accademici stanno stimolando la morte, mentre le voci di pace stanno in silenzio. Le donne americane parlano di "danno collaterale" in TV, come se stessero parlando di lavare i piatti, non di bambini torurati e fatti morire in maniera orrenda.
Mentre gli Stati Uniti parlano di sostenere la dignità delle Nazioni Unite, si rifiutano di pagare milioni di dollari di tasse ONU.
17.02.'98
Mumia Abu-Jamal
[traduzione a cura dell'Associazione Culturale Telematica Malcolm X (http://www.mclink.it/assoc/malcolm)