Prima parte Seconda parte


P.M.:

E su questo possiamo andare per sintesi, perchè ...

PRESIDENTE:

Perchè già appunto ieri ...

FARINACCI D.:

ì, abbiamo effettuato degli accertamenti presso l'ufficio Anagrafe di Palermo, dove è risultato che Attilio Ruffini ha riseduto dal 1955 al 6 luglio 1987 nella via Ludovico Ariosto n. 12 scala B piano 7°. In via Ludovico Ariosto n. 12 risiedeva Antonino Salvo e c'erano gli uffici della Satris. Oltre all'accertamento anagrafico, ci siamo recati sul posto, abbiamo presi contatti con persone ...

PRESIDENTE:

Quindi abitava in via Ariosto?

FARINACCI D.:

Sì, anagrafato al Comune come residente in Via Ariosto dal 19 ...

PRESIDENTE:

Ariosto numero?

FARINACCI D.:

Numero 12.

PRESIDENTE:

Quindi nello stesso stabile?

FARINACCI D.:

Nello stesso stabile dove abitava Antonin o Salvo e dove avevano sede gli uffici della Satris. Oltre all'accertamento anagrafico, ci siamo recati sul posto, abbiamo preso contatto con persone che abitano lì da parecchi anni e abbiamo avuto appunto la conferma che l'Onorevole Attilio Ruffini risiedeva in quella abitazione, attualmente nellappartamento vive la figlia, e che oltre a risiedere in quell'appartamewnto nello stesso palazzo aveva la sua segreteria politica, il suo studio, cioè il palazzo era utilizzato anche per l'espletamento della sua attività politica. In ordine apoi ai rapporti tra l'Onorevole Attilio Ruffini e i cugini Salvo, è emersa la circostanza della vicinanza anche in occasione di una celebrazione del battesimo della figlia Patrizia di Nino Salvo, cerimonia alla quale partecipò Attilio Ruffini. Mi sembra in qualità proprio di padrino. Poi peraltro abbiamo rinvenuto un appunto ...

PRESIDENTE:

Da chi l'avete ...

FARINACCI D.:

E' stato lui stesso che ce lo ha detto.

PRESIDENTE:

Lui stesso chi? Ruffini?

FARINACCI D.:

Ruffini, sì. Poi ... Ha sicuramente partecipato alla cerimonia.

PRESIDENTE:

Ecco, allora la questione del padrino non è ...

FARINACCI D.:

Ha partecipato alla cerimonia sicuramente. Poi abbiamo rinvenuto agli atti del Maxi Processo una lettera verosimilmente a fiorma di Attilio indirizzata a Nino Salvo, dal tono molto cordiale, in cui così ictu oculi la firma sul verbale di Ruffini, che abbiamo sentito, e il ... e la firma di questa lettera ictu oculi sembrano simili, dove appunto c'è un tono estremamente confidenziale e l'Onorevole si firma "Tuo Attilio".

P.M.:

E' su carta intestata?

FARINACCI D.:

Sì, carta intestata, Camera dei deputati.

PRESIDENTE:

Questo documento esiste?

FARINACCI D.:

Sì, credo che sia stato depositato agli atti.

PRESIDENTE:

Dove si trova, Pubblico Ministero?

P.M.:

Agli atti del Maxi Processo, Presidente. Ed è stata acquisita copia. Siccome in relazione alla giurisprudenza seguita dal Tribunale nellaprecedent eordinanza a proposito della lettera di Formisano che noi avevamo prodotto e chiesto di produrre come documento, il Tribunale ha stabilito il principio secondo cui in questi casi sono da utilizzare in sede di esame, ci riservavamo di utilizzarlo in sede di esame dell'Onorevole Ruffini.

PRESIDENTE:

Non ricordavo che Ruffino fosse teste, ecco.

P.M.:

In relazione ... applicando quel principio indicato dal Tribunale.

PRESIDENTE:

Va bene, prego. Avete finito? Prego, Dottoressa.

DIFESA:

Buongiorno. In relazione al punto 10, lei ha riferito in ordine all'accertamento richiesto, e cioè se nel 1980 fosse risultata pendente una controversia in qualche modo riferentesi ai Salvo, che l'unica fdonte dalla quale avete avuto prova di questa controversia, erano dichiarazioni di Nino Salvo. Ora voglio sapere, voi ...

FARINACCI D.:

Sì.

DIFESA:

Le dichiarazioni in cui Salvo dice:-"Ricordo vagamente".

FARINACCI D.:

Sì.

DIFESA:

Ho capito. Io voglio sapere che tipo di indagini ...

FARINACCI D.:

No, iun momento, dice:-"Ricordo vagamente che nel 1980 ho alloggiato in albergo di via Veneto, e mi riservo di indicare il nome". E poi aggiunge:-"Ricordo che in quel periodo sono stato interrogato da un Giudice di Roma". Cioè il Ricordo vagamente si riferisce sall'alloggio in via Veneto.

PRESIDENTE:

Va bene, lasciamo tutto alla interpretazione.

DIFESA:

Non lo sappiamo. Questo è un tipo di giudizio che poi darà il Tribunale, quindi non penso che possa darlo lei.




opmunque quello che le voglio chiedere è un'altra cosa. Questo tipo di accertamento che avete fatto, innanzitutto che indagini avete fatto per accertare se fossero o meno pendenti controversie? A chi vi siete rivolti?

FARINACCI D.:

Allora, innanzitutto abbiamo esperito icerche presso gli archivi degli organi giurisdizionali a Roma, e quindi abbiamo cercato di verificare se a nome di nino Salvo era stato non so, registro notizie di reati, o qualcosa del genere, in modo da verificare se negli archivi appunto delgli uffici giurisdizionali di Roma era rimasta traccia di questo procedimento. Però lì non abbiamo trovato nulla. Poi, partendo dal presupposto che se era stato citato a Roma, probabilmente una citazione gli era stata motificata qui a Palermo, abbiamo fatto una ricerca presso tutti gli organi di polizia giudiziaria di Palermo, per verificare se era rimasta agli atti un eventuale atto di citazione. La ricerca l'abbiamo condotta in Questura e ha dato esito negativo. L'abbiamo condotta ai carabinieri ed è stato negativo, in Finanza e ha dato esito negastivo, l'abbiamo condotta anche presso le sezioni di Polizia Giudiziaria della Procura e della Pretura, e ha dato esito negativo e anche presso i messi notificatori, e ha dato esito negativo. E' possibile che ...

DIFESA:

No, è possibile no. Avete esteso questa ricerca anche a Ignazio Salvo e alle società cui gli stessi sono interessati, cioè alla Satris?

FARINACCI D.:

No, Satris non l'abbiamo ... cioè la notifica doveva ...

DIFESA:

No la notifica, se questo accertamento che avete fatto presso gli archivi delle Autorità Giudiziarie romane è stato fatto esclusivamente con riferimento a Nino Salvo oppure se non è stata trovata traccia di controversie, in genere per quanto riguarda i cugini Salvo e la società alla quale gli stessi risultano interessati che è la Satris?

FARINACCI D.:

Noi la ricerca l'abbiamo fatta ... la chiave di ingresso è quella del nome.

PRESIDENTE:

Va bene. Non con riferimento alle società?

FARINACCI D.:

No.

PRESIDENTE:

Prego.

DIFESA:

Ho capito. Mi dica un'altra cosa, avete esteso le ricerche agli anni '79-'81, cioè ad altri anni, oltre che all'80? Oppure è stato esclusivamente ...

FARINACCI D.:

no, no, è una ricerca che abbiamo esteso agli annhi precedenti e agli anni seguenti.

DIFESA:

A quali anni?

FARINACCI D.:

Sicuramente al '79 e all'81.

DIFESA:

Allora avete fatto '79, '80 e '81?

FARINACCI D.:

Sì.

DIFESA:

E in questo lasso di tempo, non è risulytata questa controversia?

FARINACCI D.:

Più che una controversia, non abbiamo ...

PRESIDENTE:

Questa controversia noi non sappiamo ...

DIFESA:

Allora, per quanto riguarda questa controversia, Buscetta, nel corso delle sue dichiarazioni, ha dichiarato che Nino Salvo si trovava a Roma quando ci fu questo presunto incontro perchè era lì per essere sentito dai Giudici Romani. Il P.M. ha delegato lì'indagine per verificare se effettivamente all'Autorità Giudiziaria Romana si è presentata Nino Salvo. E quindi io stavo chiedendo che tipo di indagine hanno espletato.

PRESIDENTE:

Ma Nino Salvo lo sappiamo quello che ha detto, perchè lo ha dichiarato.

DIFESA:

Sì, la dichiarazione ...

PRESIDENTE:

Era per un fallimento, mi pare, no?

DIFESA:

Presidente, dice credo.

P.M.:

Per il fallimento dei Caltagirone.

DIFESA:

Ci sono delle dichiarazioni. Io volevo capire se a livello di riscontro oggettivo, perchè dico le dichiarazioni possono essere un ricordo e non sappiamo fino a che punto è valido. Volevo sapere, dico, se risultava agli atti qualche cosa. Per ancorare eventualmente questo ricordo. E prendevo atto che non c'erano ... PRESIDENTE:Sul fallimento Caltagirone non ...

FARINACCI D.:

Abbiamo fatto poi delle ricerche specifiche, dopo che abbiamo trovato questo verbale, siamo andati proprio alla sezione fallimentare a Roma e non abbiamo trovato niente. Abbiamo contattato anche dei curatori fallimentari ...

PRESIDENTE:

Dico un processo penale per eventuale bancarotta ...

FARINACCI D.:

Siamo andati proprio a vedere il fallimento dei Caltagirone, e non è emerso ...

PRESIDENTE:

Processo penale dico.

FARINACCI D.:

Anche una ricerca in campo penale, ma non abbiamo trovato.

PRESIDENTE:

Non esisteva un processo a carico di Caltagirone per bancarotta, per esempio? No?

FARINACCI D.:

Anche su quello, abbiamo fatto ricerche anche su quello, e non abbiamo ...

DIFESA:

Cioè non avete trovato il processo, o non avete trovato prova della presenza di Nino Salvo? Perchè è un po' diverso il discorso, per essere chiari.

FARINACCI D.:

Allora, le ricerche sono state condotte a Roma. Non sono stato io personalmente a condurle. Però sono certo che sono stati consultati gli atti sia del processo penale relativi al fallimento, sia gli atti relativi a tutte le altre implicazioni. PRESIDENTE:Va bene, prego, continui. Poi fa nuove domande, se deve fare, Pubblico Ministero. Prego.

DIFESA:

Poi volevo sapere, se ho sentito bene, perchè lòei già sul punto in sede di esame ha fatto un riferimento, quindi Nino Salvo, voi avete riscontrato la presenza di nino Salvo all'Hotel Excelsior in quelle date che ha ricordato, quindi come data il periodo estivo soltanto dal 5 al 6 giugno del 1980?

FARINACCI D.:

Sì, 5 giugno, 6 giugno 1980.

DIFESA:

Il resdto è tutto ... Va bene. Con Farinacci io ho concluso.

PRESIDENTE:

Va bene. Devono fare delle nuove domande, oppure dei chairimenti?

P.M.:

Sì, in ordine a questo processo crak Caltagirone, è risultato dalle indagini se nel processo del crak Caltagirone furono rinvenuti degli assegni da Caltagirone ai cugini Salvo per l'importo di 350 milioni?

FARINACCI D.:

Sì.

PRESIDENTE:

Possiamo licenziare il teste. Sulla domanda del Pubblico ministero, che tipo di assegni erano?

FARINACCI D.:

Questo non lo ricordo. So che sono assegni che poi furono assegni intestati ... adesso però non ricordo. PRESIDENTE:Assegni intestati?

FARINACCI D.:

Ai Salvo.

PRESIDENTE:

Emessi da chi?

FARINACCI D.:

Questo non lo ricordo. So che nellambito del processo ...

PRESIDENTE:

Questi assegni ci sarà forse qualcuno che riferirà più detagliatamente? Perchè è una notizia così, lasciata in asso.

P.M.:

Su questi assegni riferirà il teste Colonello Sepe, che tentò di indagare su questi assegni non gli fu consentito.

PRESIDENTE:

Va bene, allora poi vedremo. Può andare. Allora chi sentiamo, Pubblico Ministero?

P.M.:

Maurizio Ianni.

PRESIDENTE:

Buongiorno. Senta, lei consente di essere ripreso, oppure no? No. Legga qua.

FORMULA DI GIURAMENTO PRESIDENTE:

Si accomodi, Maresciallo. Dia le generalità.

IANNI M.:

Maresciallo Capo dei carabinieri Maurizio Ianni, del Centro Operativo DIA di Roma.

PRESIDENTE:

Nato?

IANNI M.:

Nato a Rieli il 22 settembre 1956.

PRESIDENTE:

Il Pubblico Ministero può procedere.

P.M.:

Sì. In relazione a quanto ha riferito Buscetta circa quanto gli raccontò Badalamenti, la visita che Badalamenti e Rimi fecero nello studio di Andreotti nel 1979, è stato conferito un altro frammento di indagine, cioè di accertare l'ubiocazione dell'ufficio di Andreotti Giulio, dove sarebbe avvenuto l'incontro, nel periodo in cui si svolse il processo Rimi.

IANNI M.:

Dunque, era ... Per quanto riguarda quel periodo ...

PRESIDENTE:

Il Presidente, autorizza il teste a consultare atti a sua firma. Prego.

IANNI M.:

Nel periodo del 1979 stiamo dicendo era comunque notorio che l'ufficio dell'allora Onorevole Andreotti Giulio si trovava al civico 115 di P.zza Montecitorio di Roma. L'accertamento che io mi limitai a fare all'epoca per stabilire effettivamente la ubicazione dell'ufficio, fu un acceramento presso gli uffici Enel per l'erogazione di energia elettrica da quale riusltavano allacciate quattro utenze, e per quanto riguardavano al civico 115 di detta p.zza c'era una ubicazione al piano terreno e poi risultava una ubicazione al quarto piano interno 10 e un'altra al primo piano interno 2 e la quarta al piano primo interno 4. Queste quattro utenze riportavano sulla bolletta nominativo Centro Studi Lazio Andreotti.

PRESIDENTE:

Va bene, può andare Maresciallo.

P.M.:

Lorenzo Giacomini.

PRESIDENTE:

Buongiorno, senta lei consente di essere ripreso dalla telecamera, oppure no? No. Legga qua.

FORMULA DI GIURAMENTO

PRESIDENTE:

Si accomodi. Dia le generalità.

GIACOMINI L.:

Ispettore Superiore della Polizia di Stato Lorenzo Giacomini, nato a Rieti il 22.6.1961.

PRESIDENTE:

Il Pubblico Ministero può procedere all'esame.

GIACOMINI L.:

Con il permesso del Presidente, chiedo di avvalermi della consultazione degli atti.

PRESIDENTE:

Il Presidente autorizza il teste a consultare atti a sua firma. Prego.

P.M.:

Allora Buscetta ha riferito che prima di recarsi all'appuntamento con Salvo Lima nel 1980 all'Hotel Flora, lui e nino Salvo pranzarono nell'abitazione di Calò a Roma. In relazione a queata affermazione è stato chiesto di accertare se nell'estate del 1980 Calò Giuseppe dimorasse a Roma e in quale luogo.

GIACOMINI L.:

Dunque, nel 1980 Calò Giuseppe era in stato di latitanza già dal 31 marzo del 1973. Ed a Roma fu arrestato il 29 marzo dell'85. Dagli accertamenti esperiti, non è risultato diciamo agli atti che nel 1980 Calò Giuseppe fosse presente a Roma. Tuttvia, dagli atti che io ho consultato presso la Questura di Roma relativi all'arresto ed al resto conseguenti, ed alle varie operazioni che lo hanno preceduto e lo hanno seguito, è risultato che Calò Giuseppe aveva la disponibilità di alcune abitazioni, in specie quella sita in via Tito Livio n. 76 scala A interno 6, quella di via Delle Carrozze n. 55 piano secondo interno 6, quella di via Montebelluna n. 7 interni 6 e 7. Potrebbe avere avuto anche la disponibilità dei luoghi nella reale disponibilità delle persone che lo collaboravano nella latitanza. Sono state trovate tracce afferenti il Calò in via del Babbuino 119 interno 2, in via Sutri n. 11, nel residence Parco dei Pini sito in via Cassia n. 791, in via di Santa Cornelia al chilometro 0800 ...

PRESIDENTE:

Che significa sono state trovate tracce afferenti il Calò?

GIACOMINI L.:

Significa che le operazioni di polizia che hanno portato poi alla cattura del Calò erano imperniate sui pedinamenti di alcuni perdsonaggi, che avevano la dispionibilità tutti quanti di queste abitazioni. Questo è quello diciamo che risulta dagli atti e che nelle operazioni che sono culminate con l'arresto, sono tutti luoghi che sono stati diciamo controllati e succesdsivamente perquisiti.

PRESIDENTE:

Comunque, per l'estate '80 l'accertamento è, è vero? Non nell'85.

GIACOMINI L.:

Per l'estate del 1980, come ho detto prima, ...

PRESIDENTE:

Aveva la disponibilità di quelle abitazioni di cui ha detto lei all'inizio. O no?

GIACOMINI L.:

No, nel ... per quanto io ho potuto appurare, nell'estate del 1980 non risultano atti che potesero far presupporre che Calò era presente a Roma.

P.M.:

Mi scusi, Presidente. Lei ha fatto riferimento ad accertamenti ad esame di atti risultanti dalle indagini che condussero all'arresto di Calò a Roma nel marzo del 1985.

GIACOMINI L.:

Sì.

P.M.:

Quindi la domanda è questa. Fermo restando che lei ha detto che esattamente con riferimento al periodo specifico dell'esatate dell'80 non ha trovato atti specifici, tuttavia gli atti rinvenuti nelle indagini culminate nell'arresto riguardavano il periodo anteriore all'arresto.

GIACOMINI L.:

Certamente.

P.M.:

E quindi si tratta dell'accertamento di una disponibilità di vari luoghi nel periodo anteriore?

GIACOMINI L.:

Nel periodo anteriore.

P.M.:

Senza che sia possibile stabilire un dies a quo di questa disponibilità, un termine iniziale?

GIACOMINI L.:

Possiamo stabilire, si è potuto stabilire che le persone che collaboravanop il Calò nella latitanza avevano la disponibilità di questi luoghi già nel 1980, per la maggior parte.

P.M.:

Va bene. Quindi le persone che sono state identificate come veicoli ...

PRESIDENTE:

Va bè, l'ha detto Pubblico Ministero, non c'è bisogno di commentare.

P.M.:

Lo avevano già dall'80, no, per capire meglio ...

PRESIDENTE:

Sì, l'abbiamo capito, Pubblico Ministero.

P.M.:

Va bene.

PRESIDENTE:

Altre domande?

P.M.:

Buscetta ha riferito che l'incontro con l'Onorevole Lima si svolse in un albergo di Via Veneto situato tra il Caffè Doney e gli archi di Porta Princiana, e ha anche descritto il luogo all'interno dell'albergo in cui si appartarono. In relazione a queste dichiarazioni, punto 8 e punto 9, è stato chiesto di accertare l'albergo di via Veneto in Roma indicato dal Buscetta come situato tra il Caffè Doney e gli Archi di Porta Princiana, di tale albergo verrà fornita anche una descrizione della conformazione dell'atrio, accertando se sia la stessa dell'estate del 1980.

PRESIDENTE:

Avete ... Pubblico Ministero, noi abbiamo delle fotografie su questi luoghi, però in copia insomma. Non abbiamo gli originali. Ci sono gli originali?

P.M.:

Certamente ...

PRESIDENTE:

Sono dele stampte che insomma non ...

P.M.:

Se il Tribunale lo ritiene, possiamo produrre semz'altro gli originali. Spiego il fatto tecnico. E' un fatto come al solito procedurale. Siccome sono stati acquisiti da altro procedimento, ma è ben possibile acquisirli in originale e produrli.

PRESIDENTE:

Si ristamèano, dico. Perchè sono ... non sono chiari. Allora, risponda alla domanda.

GIACOMINI L.:

Dunque, questo albergo è stato individuato nell'Hotel Flora che è situato a Roma in via Veneto al numerp 191, ed è ubicato nello stesso lato del Caffè Doney, tra questo e gli Archi di Porta Princiana. Il complesso è costituito da alcune sale tra cui una denominata salone Impero che presenta delle rientranze laterali arredate con delle panche. E' stato assunto a sommarie informazioni il portiere dello stabile, dell'albergo, il signor Giacomo Franco, che vi lavorava all'epoca delle indagini già dal 1961, il quale ha dichiarato che l'albergo non ha subito modifiche architettoniche nè nell'arredamento, nè nell'ubicazione del mobilio.

P.M.:

Sempre relativamente a questa dichiarazione di Buscetta, è stato chiesto di accertare se nell'albergo Flora sia stata mai registrata o comunque rilevata la presenza di Lima Salvatore, Salvo Antonino, Salvo Ignazio, Buscetta Tommaso.

GIACOMINI L.:

Sono stati visionati i registri di albergo sin dal 1970, non sono state trovate firme o documenti relativi alle persone di cui era stata richiesta di accertare la presenza. Tuttavia sempre il signor Giacomo Franco, il portiere dell'albergo di cui ho detto prima, ha dichiarato che ricordava bene che l'albergo era frequentato, seppur senza prendere alloggio, dall'allora Onorevole Lima, il quale era solito incontrarsi in quell'ala dell'albergo denominato salione Impero di cui sempre r0ima ho detto, con altri politici di cui lui ha ricordato i nomi nell'Onorevole Drago, l'Onorevole Rino Nicolosi, l'Onorevole D'Acquisto e un Senatore Ingrassi Bertazzi ... PRESIDENTE: Senatore?

GIACOMINI L.:

Ingrassi, Bertazzi, un nome forse che ha messo lui a verbale. Agli atti del mio ufficio, per quanto riguarda la eventuale presenza di Salvo Antonino, ci sono delle documentazioni che comprovano che Salvo Antonino in quel ... nel 1980, era solito alloggiare quando scendeva a Roma presso l'Hotel Excelsior, che è ubicato a poche centinaia di metri dall'Hotel Flora.

PRESIDENTE:

Prego.

DIFESA:

Buongiorno. Allora, per quanto riguarda il punto di cui stiamo parlando, innanzitutto il punto n. 7. Oltre al fatto di non avere accertato la presenza di Giuseppe Calò, avete fatto accertamenti per verificare se fosse presente la moglie di Giuseppe Calò, Mattaliano Rosaria?

GIACOMINI L.:

Sì, sono stati fatti accertamtni anche su specifica delega, non risultano documentazioni ufficiali comprovanti questa presenza. Gli accertamenti sono stati fatti su quello che poteva essere una traccia per esempio di un ... di avere soggiornato in unalbergo o di aver preso in affitto una abitazione, o vcomunque tutte quelle carte attinenti comunque il Calò che poteva far presumere la presenza anche della moglie. DIFESA: Quindi nè Calò nè la moglie. Poi , passiamo al punto 9. Lei ha detto che non risulta annotata la presenza nè di lima nè di Salvo Ignazio, nè di Salvo Antonino, nè di Buscetta nei registri dell'Hotel Flora e che voi avete, anzi che lei tra l'altro ho visto, ha assunto a sommarie informazioni proprio il portiere dell'Hotel Flora, Signor Giacomo Franco.

GIACOMINI L.:

E' stato assunto da ufficiali di polizia giudiziaria del mio ufficio.

DIFESA:

Sì, ma abbiamo infatti il verbale. Io volevo sapere questo: questo portiere, signor Giacomo Franco, che vi avrebbe detto che Lima a volte stava in albergo pur non rimanendovi di notte, quindi soltanto per nconteare alcune persone, vi ha detto che se a lui fossero state delle foto, sarebbe stato in grado senza ombra di dubbio di riconoscere le persone che si incontravano con Lima?

GIACOMINI L.:

Guardi, a questo ... al signor Franco sono state mostrate le foto ritraenti Tommaso ...

DIFESA:

No, no, prima mi interessa se lui vi ha detto questo, e poi passiamo ...

GIACOMINI L.:

Possiamo guardare il verbale di sommarie informazioni. Dice:-" Eventualmente mi venissero mostrate alcune fot effigenti le persone con le quali l'Onorevole Lima si incontrava in questo albergo, credo di essere in grado di riconoscerle senza ombra di dubbio".

DIFESA:

Perfewtto. E allora voi che avete fatto? Avete mostrato che foto?

GIACOMINI L.:

Abbiamo mostrato foto segnaltiche ritraenti Tommaso Buscetta, i cugini Salvo, quella di Filippo Rimi, quella di Garetano Badalamenti e quella di Pippo Calò. Il portiere non ha ravvisato in quelle sembianze personaggi che avessero frequentato l'albergo.

DIFESA:

Perfetto. Grazie.

PRESIDENTE:

Possiamo licenziare il teste? Può andare.

GIACOMINI L.:

Grazie.

PRESIDENTE:

Chi c'è ancora?

P.M.:

Calì.

PRESIDENTE:

Buongiorno. Lei consente ad essere ripreso? No. Legga qua.

FORMULA DI GIURAMENTO

PRESIDENTE:

Si accomodi. Dia le generalità.

CALI' G.:

Calì Giovanni, nato a Palermo il 12.9.1963, Vice- Ispettore della Polizia di Stato in servizio presso la DIA.

PRESIDENTE:

Prego, Pubblico Ministero. P.M.:

Sì. Buscetta ha dichiarato che durante il sequestro Moro, fu incaricato da Ugo Bossi, esponente del clan Turatello e da "Cosa Nostra" nella persona di Stefano Bontate e Inzerillo, di contattare in cwrcere i brigatisti rossi per verificare la possibilità di una liberazione dell'Onorevole Moro. In relazione a questa dichiarazione, punto n. 51, è stato chiesto di accertare se nel carcere di Torino, durante il periodo del sequestro Moro, 16 marzo-9 maggio 1978, vi fossero brigatisti rossi eventualmente indicandoli in modo completo.

CALI' G.:

Sì.

PRESIDENTE:

Il Presidente autorizza il teste a consultare atti a sua firma. Prego.

CALI' G.:

Nel periodo compreso tra il 16 marzo 1978 e il 9 maggio 1978 durante il sequestro dell'Onorevole Moro, presso la casa circondariale di Torino, le Nuove, è stata accertato che erano presenti detenuti per reati eversivi facenti parte alle Brigate Rosse, erano 16 persone, questi sono: Basone Angelo, nati ad Adrano il 14.7.1948, Gugliardo Vincenzo, nato in Tunisia il 12 maggio 1948, Isa Giuliano, nato a Lodi, in provincia di Milano, il 6 giugno del 1942, Curcio Renato, nato a Monterotondo, provincia di Roma, il 23.9.1941, Bonavita Alfredo, nato ad Avellino il 28 agosto del 1948, Lintrami Arialdo, nato a monza il 12.11.1947, Bertolazzi Pietro Giovanni, nato a Casal Bustarlengo in provincia di Milano il 3 marzo del 1950, Nadia Giulio Carlo, nato a Genova l'1 febbraio del 1947, Franceschini Alberto, nato a Reggio Emilia il 26.10.1947, Teneria Giorgio, nato a Milano il 13 novembre 1950, Paroli Tojnino Loris, nato a Casina Reggia Emilia il 17.1.1944, Pelli Patrizio, nato a Reggio Emilia l'11 luglio del 1952, Ferrari Paolo Maurizio nato a Modena il 22 aprile del 1945, Ognibene Roberto nato a Reggio Emilia il 12 agosto del 1954, Passi Pietro, nato a Casal Busterlengo in provincia di Milano il 17 marzo del 1949 e Benazzi Ugo nato a Torino il 4 aprile del 1939.

P.M.:

Va bene.

PRESIDENTE:

Va bene. A domanda del Presidente, ha accertato se in quel periodo era in corso un processo a carico di questi soggetti?

CALI' G.:

Da quanto risulta, in quel periodo, a Torino, era un corso un processo a carico del ... diciamo, a carico dei brigatisti rossi, al Nucleo Storico c.d. delle Brigate Rosse proprio a Torino. PRESIDENTE:Sì, va bene, può andare. Ci sarebbe Bosco, non c'è Bosco?

P.M.:

Sostanzialmente Bosco dovrebbe riferire su cariche ricoperte dal Di Fresco Ernesto. Siccome lo abbiamo sentito ieri ... Sì, 44 su tenuta di caccia, ma ...

PRESIDENTE:

Allora lo sentiamo o non lo sentiamo?

P.M.:

Per noi possiamo rinunciare.

PRESIDENTE:

Allora, se rinunciante.

P.M.:

Anche di Ciancinimo abbiamo parlato ieri.

PRESIDENTE:

Allora a questo punto i Pubblici Ministeri rinunciano alla audizione ...

P.M.:

Tra l'altro il punto 44, questo per chiarimento della difesa, si riferisce ad un accertamento di riscontro riguardante dichiarazioni non ancora acquisite formalmente al dibattimento.

PRESIDENTE:

Sì.

P.M.:

Quindi sarebbe improprio anticiparlo in questo momento.

PRESIDENTE:

Va bene. Può andare allora. Va bene. Non avete altri testi. ... Però così ... Per il futuro, io vi prego di tenere conto, perchè voi avete conoscenza completa delle deposizioni dei testi, e quindi potete calcolare i tempi del loro esame. Il Tribunale questo lavor non lo può fare. Quindi, per evitare di ...

P.M.:

Presidente, c'è un margine che non è calcolabile.

PRESIDENTE:

Noi abbiamo fatto una oreta di udienza. La udienza si fa fino alle due. Signori, quanto meno ... Per martedì, invece di farne per esempio ...

P.M.:

Tutti gli altri che ci sono.

PRESIDENTE:

Vede di farne qualche altro. Per evitare di ripetere come oggi. Non so, la udienza del martedì c'è Siniscalchi, Pellegrino, Mistretta, Pepato e Cucuzza.

P.M.:

E sono tutti ad esaurimento alle dichiarazioni di Buscetta. Non ce ne sono altri.

PRESIDENTE:

Dico, non avete altri testi? Allora, a questo punto il Presidente rinvia alla udienza di martedì 28 maggio ore 09,30 per l'esame di altri ufficiali di polizia giudiziaria. L'udienza è tolta.


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