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Che fine farà la nostra anima quando Chris Winter
della Brithish Telecom la frantumerà nel silicio di un
chip? La notizia di un grosso investimento per lo studio
del microchip dell'immortalità, il "soul
catcher", capace di immagazzinare in presa diretta i
pensieri e le sensazioni dell'intera vita d'un uomo è di
pochi mesi fa. Come previsto, l'invasività di una
tecnologia ad altissima densità aumenta a vista
d'occhio, una rivoluzione biotecnocibernetica che sta
mutando gli esseri umani. Situazioni e scenari ben noti a
chi frequenta le sale cinematografiche o, ancor meglio,
il magmatico mercato dell'home-video, che da qualche anno
sforna sempre più di frequente film basati sulle
situazioni e le idee dei romanzieri cyberpunk.
Action-movies prodotti in serie per l'intrattenimento,
che pur nelle ristrettezze di opere spesso poco
brillanti, non tradiscono la visione di fondo di questi
scrittori che hanno scommesso su un mondo (futuro?)
sempre più hardwarizzato e softwarizzato, dove la carne
è il circuito stampato sul quale innestare metallo e
dare energia. Così, da Tetsuo in poi, l'uomo ha
confuso i muscoli con il ferro e l'acciaio,
cyborghizzando sempre più il suo corpo con protesi ed
escrescenze metalliche, a mano a mano assorbite e
digerite al punto da non sapere quanto resti di umano. Un
cinema, quello cyber, che mette al centro di tutto
computer, controllo dell'informazione e potere temporale
esercitato con ogni tipo di androidi, cyborg e
replicanti, esseri umani spinti verso l'omologazione con
le macchine o verso l'estinzione. I registi, dai più ai
meno conosciuti, si divertono a comporre affascinanti
panoramiche su mondi virtuali e vertiginosi tuffi nella
virtual reality, in città stato dalla dubbia
transnazionalità, a mettere sullo sfondo delle loro
avventure la frantumazione di paesi e frontiere e che ai
governi si sono sostituite potentissime Zaibatsu.
Ciò che era nei libri vive sull'immacolato candore dello
schermo e nel traslucido vetro dei televisori. Gli
indovini credevano molto al potere divinatorio del
cristallo, e osservandone le profondità prevedevano
l'avvenire, come noi quando guardiamo la superficie di un
monitor.
Quindi intendiamo per cinema cyber quei film ove la
tecnologia si è fatta quotidianità, dove la protesi è
normalità, dove la macchina ha mutato definitivamente la
struttura corporea.
Ecco un'indicativa lista curata da Roberto S.
Tanzi e Gianluigi Negri che
stanno preparando una pubblicazione sull'argomento:
- Liquid Sky di Slava Tsukerman (1982)
- Tron di Steven Lisberger (1982)
- Videodrome di David Cronenberg (1982)
- Blade Runner di Ridley Scott (1982)
- Wargames di John Badham (1983)
- Decoder - Il film di Klaus Maeck (1984)
- Terminator di James Cameron (1984)
- Max Headroom di Rocky Morton e Annabel
Jankel (1985)
- Aliens - Scontro Finale di James Cameron
(1986)
- Robocop di Paul Verhoeven (1987)
- Split di Chris Shaw (1988)
- Misteriose Forme di Vita di T.C. Blake
(1988)
- Akira di Katsuhiro Otomo (1989)
- Cyborg di Albert Pyun (1989)
- Sotto Shock di Wes Craven (1989)
- Tetsuo - L'uomo d'acciaio di Shinya
Tsukamoto (1989)
- Cyberpunk videozine vol. I Shake Edizioni
(1990)
- Robocop 2 di Irvin Kershner (1990)
- Hardware di Richard Stanley (1990)
- Atto di forza di Paul Verhoeven (1990)
- Terminator 2 di James Cameron (1991)
- Mindwarp - Futuro virtuale di Steve
Barnett (1991)
- W.S. Burroughs - Commissioner of Sewers di
Kalus Maeck (1991)
- Cyberpunk videozine vol.II Shake Edizioni
(1991)
- Il Pasto Nudo di David Cronenberg (1991)
- Fino alla fine del mondo di Wim Wenders
(1991)
- Il Tagliaerbe di Brett Leonard (1992)
- Tetsuo II - Martello di carne di Shinya
Tsukamoto (1992)
- Killer Machine di Rachel Talalay (1993)
- Robocop 3 di Fred Dekker (1994)
- Rivelazioni Barry Levinson (1994)
- Cyborg: La Vendetta - Nemesis di Albert
Pyun (1995)
- Nemesis II - Cyborg Terminator 3 di Albert
Pyun (1995)
- Cybertech PD di Rick King (1995)
- Johnny Mnemonic di Robert Longo (1995)
- Strange Days di Kathryn Bigelow (1995)
- Ghost in the Shell di Mamoru Oshii (1995)
- La Città dei Bambini Perduti di Jean
Pierre Jeunet e Marc Caro (1995)
- Il Tagliaerbe II di Farhad Mann (1995)
- Hackers di Ian Softley (1996)
- Timothy Leary's Dead di Paul Davis (1996)
- The Net di Irwin Winkler (1996)
- Sleepstream di Steven Lisberger
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