Icona Decoder BBS

 

[Network]

CYBERNET
lista dei nodi

 

INFORMATION WANTS TO BE FREE

Tel. 02/29527597 - orari apertura 14:00-08:00

Per certi versi si tratta di un BBS normale. Stessa tecnologia povera, stesse modalità di accesso gratuito per l'utente, stesso impegno volontario del sysop e dei suoi collaboratori, stesso livello dei servizi erogati: messaggistica e scambio file.
Gli elementi distintivi stanno nei contenuti, nelle ispirazioni e nelle regole che si è dato. Ci riteniamo degli sperimentatori con l'obbiettivo di creare un progetto comunicativo/informativo aperto, interattivo, decentrato, ritzomatico e orizzontale.
Un modello di comunicazione aperto è contraddistinto da un elevato feed-back tra i partecipanti, da un'alta interazione reciproca senza preoccuparsi troppo che tutto avvenga in maniera chiara e senza interferenze. In noi destano molti sospetti e dubbi chi auspica la creazione di filtri, di cancelli, di dighe che "orientino" i partecipanti alla comunicazione mediata dal computer e che li vorrebbero difendere dal caos informativo. Il sospetto diventa pesante soprattutto se teniamo conto che il piano informativo agisce sugli individui e spesso produce senso sociale, tanto da modificare comportamenti, mode, gusti, idee, posizioni politiche e immaginario. Ogni riferimento a fatti reali e fortemente voluto...
Nel nostro modello invece tutti gli attori/soggetti dovrebbero poter interagire in ogni momento e senza limitazione di alcun tipo. Pur riconoscendone i limiti, dei BBS abbiamo subito apprezzato da un lato la facilità con cui si può mettere in piedi uno spazio di discussione pubblica, senza grossi investimenti e senza tante formalità o autorizzazioni, dall'altro l'opportunità di sperimentare che le discussioni, anche se aspre e contrastate, potevano essere naturalmente regolate attraverso l'interazione critica fra gli stessi partecipanti senza ricorrere all'ingombrante presenza di moderatori o di stringenti regolamenti.

Insomma, il BBS come ipotesi di spazio liberato.
Il nostro progetto di "rete" può simbolicamente essere fatto partire intorno alla fine degli anni Ottanta quando, innescato da un dibattito sulla comunicazione che aveva coinvolto i più avanzati Centri Sociali sparsi in tutta Italia, si arrivò alla creazione di una conferenza echo (l'area CYBERPUNK) distribuita con la "complicità" di SysOp mentalmente aperti del circuito Fidonet. Quell'area venne poi chiusa d'autorità da alcuni dei coordinatori più "chiusi" adducendo pressioni e interferenze di provenienza poliziesco/giudiziaria, comunque mai esplicitate. Questa esperienza ci dimostrò quanto la libera comunicazione fosse incompatibile con reti di tipo chiuso e conseguentemente demmo vita ad un progetto in cui mettere in pratica un modello comunicativo anti-autoritario e fortemente decentrato. Nacque CyberNet. I riferimenti erano/sono molteplici: la cultura underground e libertaria, le suggestioni ispirate dalla fiction di Sterling e Gibson o le riflessioni dell'antologia di saggi politici della Shake sul cyberpunk. La sfida era, in un ottica "metropolitana avanzata", di privilegiare le tematiche legate alla sperimentazione comunicativa e all'impatto che le moderne tecnologie hanno nel sociale. Su questo fronte è fondamentale il dibattito incentrato sull'interrogativo "Il copyright sulle opere d'ingegno uccide l'innovazione?" innestato dall'antologia "No Copyright" della ShaKe Edizioni.
Ora, su questa miriade di luoghi di discussione che rendono vitale la frontiera elettronica italiana si stanno addensando minacciose nubi. Da un lato forti interessi commerciali dei soliti gruppi monopolistici, dall'altro confuse e liberticide iniziative di legge e non ultime le spettacolari e esemplarmente punitive azioni dell'autorità giudiziaria (Italian Crackdown), ci hanno fatto capire che in un modo o nell'altro le BBS amatoriali che tanto apprezziamo forse scompariranno o muteranno radicalmente. Non importa se sotto la spinta di una illiberale regolamentazione (fatta digerire a forza sotto forma di auto-regolamentazione) o se per un processo economico attivato dai grandi gruppi all'affannosa conquista del mercato svincolato da recenti o future privatizzazioni del settore telecomunicazioni. E' chiaro quindi che da questa palude se ne esce solo abbandonando la logica dell' "emergenza informatica" e sposando quella del "garantismo elettronico". Se non si vuole ripercorrere le strade del disastro sociale imputabili a passate leggi come quella sulla droga, allora bisogna depenalizzare le leggi che normano la frontiera elettronica e distinguere i comportamenti trasgressivi dagli altri, sancire solennemente quali sono i diritti irrinunciabili del cittadino elettronico per arrivare a affermare che il diritto alla comunicazione elettronica è assunto a nuovo diritto di cittadinanza alle soglie del nuovo millennio.
Per concludere, fra le tante definizioni di BBS che abbiamo letto, ci piace citare quella data da Hakim Bey "Il BBS è un accampamento di guerriglieri ontologici: colpire e fuggire, mantenere l'intera tribù in movimento, anche se si tratta solo di dati nella rete... Viaggiatori psichici spinti dal desiderio o dalla curiosità, non legati a nessun particolare tempo o luogo in cerca di diversità e avventura... Questi nomadi tracciano loro percorsi con strane stelle, che possono essere luminosi gruppi di dati... Ma perchè il BBS raggiunga il pieno potenziale, deve divenire meno una questione di combustione spontanea e più di "isole nella rete".