UTOPIA PIRATA
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Dal XVI al XIX secolo i pirati
provenienti dalla Costa berbera (Costa atlantica del
Marocco) continuarono a razziare le navi
"occidentali" nel Mediterraneo, costituendo
delle vere e proprie repubbliche autonome dallo stesso
impero musulmano, con proprie leggi e governi. Migliaia
di marinai europei, che secondo buona parte degli storici
del capitalismo sono stati il vero e proprio proletariato
dell'età premoderna, si convertirono all'Islam, per
aggregarsi alla "guerra santa" dei pirati,
assumendo anche ruoli di comando e di guida in queste
stesse repubbliche. Erano tutti dei "rinnegati"
oppure abbandonarono il cristianesimo come pratica di
resistenza sociale? P.L. Wilson in questo testo mette a
fuoco le caratteristiche dell'organizzazione pirata:
rinnegati, sufi, pederasti, irresistibili donne, schiavi,
avventurieri, ribelli irlandesi, ebrei eretici, spie
britanniche ed eroi popolari radicali... la popolazione
di queste ormai mitiche comunità insurrezionali. Peter Lamborn Wilson, esperto di zone temporaneamente autonome e di eresie di diversa natura, dirige la casa editrice Autonomedia di New York. Ha scritto saggi sull'islamismo e sulle comunità underground americane. |
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